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Legge sul gioco d'azzardo: si cambia

Torino - Cambiamenti in vista riguardo alla legge sul gioco d'azzardo. Queste alcune delle dichiarazioni rilasciate al Consiglio regionale.

In merito alla discussione verificatasi in Consiglio Regionale sull’emendamento al Collegato presentato dalla maggioranza legato alla legge sul gioco l’assessore Andrea Tronzano tiene a precisare: “Vedo che le strumentalizzazioni delle opposizioni sono tante. Mi spiace. Ricordo che durante la stesura della legge nel 2015/16 le associazioni di categoria non sono mai state audite: l'hanno saputo a legge in vigore. Ricordo che i dati dei monopoli dimostrano con chiarezza che il gioco si è solo spostato su altre tipologie e quindi in Piemonte non è diminuito. Ricordo che con l’eliminazione del gioco legale è aumentata l’illegalità, come si vede dai crescenti interventi delle forze dell'ordine. Ricordo che anche i sindacati sono preoccupati per i lavoratori del settore. Ricordo che NON vogliamo cambiare la legge quando parla di prevenzione, salute, cura, sensibilizzazione. Ricordo che chi ha aperto dopo il 2016 si adegua alla legge attualmente in vigore anche se cambieremo l'articolo che agisce sulla retroattività. Oggi, il problema dei piemontesi è il lavoro e noi vogliamo salvare i posti di lavoro. Proibire significa aprire all’illegalità, garantire il gioco legale significa limitare le infiltrazioni criminali. Non abbiamo fatto alcun blitz e non siamo furbetti della notte: abbiamo constatato la presentazione di oltre 2mila emendamenti. Significa che sugli argomenti divisivi non c'è alcuna volontà da parte delle opposizioni di trovare soluzioni, abbiamo quindi deciso di salvaguardare l'occupazione: nulla è più urgente!  Migliaia di lavoratori, uguali agli altri e non meno importanti, che soffrono, che piangono, che hanno figli, che hanno mutui a carico, che devono avere risposte e le avranno solo se elimineremo una stortura dello stato di diritto avvenuta per un’evidente e ingiustificato, ideologico e giuridicamente barbaro accanimento attraverso una legge retroattiva. L’emendamento è stato presentato nei tempi previsti dai regolamenti. Nessun blitz ma solo constatazione di evidente pregiudizio con l’urgenza di salvare posti di lavoro, la libertà d’impresa e di aiutare la legalità".

“Non possiamo permetterci di perdere oltre 4 mila posti di lavoro in Piemonte in un settore, quello del gioco legale, che deve poter operare senza ulteriori limitazioni, seppur all'interno di uno schema di regole certe. Il proibizionismo non basta. Bisogna portare avanti campagne mirate, operare dal punto di vista culturale sin dalla scuola, intervenire per formare le persone, educarle, vigilare". Il Gruppo Lega Salvini commenta così l’emendamento presentato ieri sera dalla giunta regionale nel Collegato alla legge di stabilità 2020, che elimina esclusivamente la retroattività della legge piemontese del 2 maggio 2016. "Dev'essere chiaro - si legge nella nota - che, salvo sporadiche eccezioni che vanno sanzionate, stiamo parlando di posti di lavoro creati nella legalità da imprenditori che hanno regolarmente investito energie e denaro nella nostra regione. In piena crisi pandemica, sarebbe folle dimenticarsi di tutto ciò e dare sfogo alle polemiche costruite a tavolino da parte di chi è schierato contro a priori. Altrettanto evidente - prosegue il comunicato - è che il Gruppo Lega Salvini non intende avallare in alcun modo l'illegalità e per questo motivo vogliamo mettere mano in maniera più profonda alla legge, sulla scia di quanto già fatto in Puglia dove, anche con l'approvazione del Pd, sono stati inseriti paletti per tutelare i ludopatici. Al riguardo in queste ore abbiamo presentato una proposta a firma del consigliere Claudio Leone che prende le mosse proprio dalle modifiche e integrazioni alla legge regionale pugliese. Un impianto rigido a cui ci siamo ispirati per porre dei vincoli e delle norme che non muovano i ludopatici verso l’illegalità e, contemporaneamente, non mettano in ginocchio gli operatori che lavorano nella trasparenza e secondo le norme della pubblica sicurezza. E al riguardo anche l'ex procuratore di Torino Rinaudo, magistrato esperto in materia, è più volte stato chiaro nel lanciare messaggi che tutelano allo stesso tempo lavoratori, impese, giocatori e salute pubblica". Nella nota, la Lega Salvini sottolinea come l'emendamento "rappresenta la volontà di sanare un percorso avallato dall'ex giunta Chiamparino, che ha portato sciaguratamente alla crisi di un intero settore. Imporre il distanziometro retroattivo agli esercizi pubblici e alle sale giochi, solo per fare due esempi, è costato al comparto lacrime e sangue in termini economici e occupazionali. La Lega - termina il comunicato - ha a cuore i temi delle ludopatie e il contenimento del gioco d’azzardo patologico e prosegue la sua battaglia".

“Siamo di fronte al momento più basso mai raggiunto della politica piemontese. Un comportamento scellerato della Giunta e della maggioranza disposte a tutto pur di compiacere lobby ed interessi particolari… non ci sono parole per descrivere l’umiliazione cui viene sottoposta l’assemblea regionale”. L’amaro commento del Consigliere Domenico Rossi alla forzatura del regolamento messa in atto dal centrodestra che oltre ad aver contingentato i tempi della discussione sul cosiddetto omnibus inserisce un emendamento di giunta con cui si ripresenta, di fatto, la proposta di legge della Lega per modificare la legge sul gioco d’azzardo patologico al fine di far decadere gli obblighi di distanza degli apparecchi dai luoghi sensibili per tutti i gestori in possesso della licenza alla data di entrata in vigore della legge del 2016. “Lo abbiamo denunciato più volte sottolineando che sarebbe una scelta sciagurata, ma le modalità adottate, da colpo di mano, da raid a fari spenti, rendono tutta questa situazione inaccettabile. Le leggi e i regolamenti esistono per tutelare chi è più debole, in questo caso viene distorto favorendo chi già ha la forza dei numeri… è l’ennesima prova dell’allergia al dialogo e alla democrazia di questo centrodestra” rincara Rossi. Sotto tiro sono finite la legge sul gioco d’azzardo patologico, ma anche quella sulla caccia e alcuni aspetti di quella sulle cave. “E’ un fuoco di fila senza precedenti per bypassare il lavoro in commissione e in aula per portare a casa i risultati nel minor tempo possibile e azzerando il confronto: come quei furbetti che vogliono sempre saltare la fila, ma qui, purtroppo, a saltare è la democrazia. Per quali obiettivi di “rilevante importanza”? La salute dei piemontesi? l’istruzione? Il lavoro? No, niente di tutto questo: una sola parola, vergogna!” conclude Rossi.

"Con un colpo di spugna - commentano dal Movimento 5 Stelle - nella legge Omnibus Cirio e la Lega vogliono cancellare la legge regionale sull'azzardo. Dare il via libera alle macchinette mangiasoldi, in questo momento storico, è un'operazione criminale. Le imprese devono ripartire in sicurezza, le famiglie piemontesi gestire lavoro e figli, interi settori economici sono ancora bloccati e qual è la risposta della Regione? Più gioco d'azzardo e via libera alla caccia al merlo, sono questi infatti i principali provvedimenti contenuti nella legge Omnibus in discussione in Consiglio regionale. L'emendamento presentato in queste ore dall'assessore Tronzano cancella, di fatto, i provvedimenti più importanti contenuti nella legge 9/2016. Una norma presa a modello da altre regioni, che ha aiutato molte famiglie piemontesi ad uscire dal tunnel delle ludopatie. Non lo dice il Movimento 5 Stelle piemontese, che ha contribuito a scrivere il testo nella scorsa legislatura, ma lo raccontano i numeri delle analisi condotte da IRES Piemonte (Istituto di ricerca della Regione Piemonte) che fotografano un calo del giro d'affari di circa 500 milioni nel 2018. Cirio e Lega vogliono portare indietro le lancette dell'orologio a quando le lobbies dell'azzardo avevano il campo libero. Non lo permetteremo, stiamo presentando una lunga serie di emendamenti per scongiurare questo pericoloso blitz".