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Legge sul gioco lecito: i sì e i no al nuovo testo in Regione

Rossi e Pd, i Focolari (e Caritas Biella), Lanzo (Lega) e assessore regionale Ricca

Torino - Nuova legge regionale sul gioco lecito. Queste le dichiarazioni su un tema così importante, serio e socialmente rilevante. “Non è un bel giorno per i piemontesi. Abbiamo perso la battaglia in difesa della legge 9/2016 per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico, ma l’opposizione più dura che ho visto in questi sette anni a Palazzo Lascaris non è stata vana: il Piemonte resta l’unica regione in Italia in cui le slot non potranno tornare nei bar nonostante i desiderata della Lega”. Il commento del vicepresidente della Commissione sanità, Domenico Rossi, a margine della seduta che dopo un percorso durato due anni chiude l’iter di approvazione del disegno di legge 144 che abroga la legge in vigore aumentando l’offerta di gioco sul territorio. “In politica la differenza può essere un valore. In questo caso lo è stato. In aula abbiamo assistito ad una battaglia culturale e valoriale - aggiunge il consigliere Dem - da un lato l’attenzione alla salute dei cittadini, alle necessità dei più fragili, dall’altro quello verso gli interessi, senza dubbio legittimi, di un settore, quello del gioco. Ha prevalso la forza dei numeri nonostante gli appelli della società civile, dei medici, degli psicologi, degli assistenti sociali, delle fondazioni antiusura, le associazioni antimafia, della Chiesa, persino dei Sindaci di ogni schieramento politico… davvero non abbiamo lasciato nulla di intentato, ma la maggioranza ha scelto di non ascoltare”. Slot e macchinette potranno tornare nelle tabaccherie, diminuiscono le distanze dai luoghi sensibili, si riducono i poteri dei Sindaci sulle restrizioni in termini di orari, insomma il Piemonte cambia direzione. “E’ un peccato, dopo i significativi passi avanti ottenuti grazie alla norma votata all’unanimità nel 2016, certificati da ricerche e studi, che la Lega abbia deciso di vanificare tutto. E’ assurdo che Forza Italia, la giunta e soprattutto il Presidente Cirio, che si è sottratto al  dibattito così come gli assessori Icardi e Chiorino, abbia avallato questa scelta sciagurata” aggiunge Rossi sottolineando che “non è credibile che non sia ancora chiaro a tutti come l’aumento dell’offerta di gioco sia la causa della richiesta, solo riducendo le opportunità il fenomeno può essere tenuto sotto controllo. La destra oggi si assume una responsabilità negativa importante, quella dei tanti cittadini che purtroppo si ammaleranno a causa dell’aumento dei macchinette sul territorio ”. 

 

Per combattere la piaga dell’azzardo nella società civile italiana sono nate molte realtà. Fra queste il movimento Slotmob, che ha già promosso centinaia di eventi per sensibilizzare sui danni del gioco patologico e chiedere l'intervento pubblico per combatterlo. Dopo la pandemia le fragilità sono aumentate, eppure, non solo in Piemonte, è in atto un rilancio di questo tipo di giochi. I giovani della rete di “The Economy of Francesco”, una compagine di giovani economisti che lavora per un’economia virtuosa e non malata, hanno deciso di promuovere tramite Slotmob una manifestazione di protesta civile e di proposta che si attuerà sabato 10 luglio in numerose città di tutto il territorio nazionale. In Piemonte vi aderiscono Torino e Biella (già sede del primo evento Slotmob in Italia nel 2013). Tutto il gioco d'azzardo è patologico, tossico, crea dipendenza, cattura i più fragili, consuma i poveri a scopo di lucro, inquina i territori, imbruttisce i centri storici delle nostre città, trasforma lo sport in una bisca di scommesse, e sottrae 88 miliardi l'anno all'economia di chi lavora onestamente. L'azzardo è nemico del bene comune! Come sappiamo in queste settimane il Piemonte sta vivendo l'amara vicenda del tentativo di abrogazione della legge n. 9 del 2016, una legge che ha posto la nostra regione all'avanguardia in Italia nella lotta contro l’azzardo. Ora è altissimo il rischio di veder reintrodurre slot e VLT nei centri abitati, all'interno di bar, tabaccherie, sale gioco. La rete italiana del movimento Slotmob è vicina alla battaglia di tanti cittadini, associazioni ed enti locali piemontesi mobilitati in difesa della legge 9/2016, approvata allora all’unanimità dal Consiglio Regionale. Questa legge ha dato risultati straordinari e non va cambiata! Il Gruppo piemontese di Economy of Francesco e Caritas Biella, nell’ambito della campagna Slotmob del 10 luglio, invitano a due eventi: a Torino presso il "Bar-Caffetteria da Fabio" in Via Onorato Vigliani n. 162, dalle ore 15; a Biella presso il "Mon Rêve café" in Piazza Fiume, dalle ore 17. Invitiamo ad UNIRSI A NOI per dire no all'azzardo tramite la festa, lo stare insieme in modo sano e gioioso! Vogliamo vivere un evento collettivo di cittadinanza responsabile e attiva. In tutta Italia ci muoveremo per stare a fianco di quei gestori di bar che hanno rinunciato alle slot, per sostenere un'economia sana e promuovere il gioco positivo. Per maggiori informazioni: eofpiemonte@gmail.com, segreteria Caritas Biella: 015 22721/233.

Il Consiglio regionale ha approvato il DdL 144 che abroga la legge 9 del 2016 e introduce una nuova normativa sul gioco lecito in Piemonte. “Con questo voto garantiamo la prevenzione rispetto a una patologia grave e nello stesso tempo salviamo una categoria di lavoratori onesti – commenta il vicepresidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Riccardo Lanzo - e per questo siamo soddisfatti. A bilancio abbiamo messo un milione di euro all'anno per prevenire la dipendenza legata al gioco d'azzardo perché la nostra priorità resta quella della tutela della salute di tutti i cittadini piemontesi, ma non potevamo permettere che scendesse l'oblio su una categoria di lavoratori onesti che venivano invece considerati di serie B a causa della retroattività di una legge non equilibrata. Abbiamo rimediato a un grave errore".

Assessore regionale Fabrizio Ricca: Con questa Legge per il Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico la Regione Piemonte vuole implementare la lotta alla ludopatia potenziando i mezzi a disposizione delle istituzioni. La Legge, infatti, si concentra su due pilastri diversi ma complementari: quello educativo, che vedrà una fitta rete di iniziative didattiche, formative, pubblicitarie che prenderanno vita sia nelle scuole che sui posti di lavoro e quello del monitoraggio, che vedrà la Regione stessa dotarsi di strumenti per analizzare e quantificare costantemente l’impatto del gioco sulla salute pubblica. Parallelamente a ciò si è deciso inoltre di porre attenzione anche a un fenomeno nuovo e meno monitorato: quello del gioco online. Anche in questo caso “vigilanza” sarà la parola chiave per scongiurare danni sociali che in assenza di regole rischiano di danneggiare, oltre ai soggetti fragili, anche i più giovani. Volontà della Legge, però, era anche quella di tutelare i posti di lavoro che il comparto del gioco legale ha creato negli anni. Sono numerose le famiglie che basano il loro sostentamento su un’attività che rispetta le norme e la politica non può non tenere conto anche dell’impatto sociale che le Leggi hanno sui posti di lavoro. Coniugare salute pubblica a diritto al lavoro deve essere possibile e auspicabile.

“Quella che abbiamo approvato è una Legge moderna che vuole fotografare il pericolo delle ludopatie in modo preciso e serio. La Regione, grazie a questo percorso che ha deciso di intraprendere, si doterà di strumenti di monitoraggio che potranno vigilare costantemente sul gioco patologico, su quello online e sul percorso di formazione che giovani e lavoratori del settore potranno iniziare grazie ai fondi stanziati contro la ludopatia - afferma l’assessore regionale Fabrizio Ricca -. Oltre a questo, era anche nostra intenzione tutelare i posti di lavoro del comparto del gioco legale. Pensiamo che la fondamentale esigenza di tutelare la salute pubblica, infatti, non debba mai scontrarsi con l’esigenza, altrettanto importante, di tutelare il diritto al lavoro. L’istituzione che cede all’idea di non poter controllare i fenomeni in modo sano e responsabile è un’istituzione che abdica alla sua stessa missione”.
La Legge - La Regione, nell’ambito delle competenze in materia di tutela della salute e di politiche sociali e sanitarie, promuove interventi finalizzati alla prevenzione, al contrasto e alla riduzione del rischio di dipendenza dal gioco d'azzardo patologico sul tessuto sociale, al rafforzamento della cultura del gioco misurato, responsabile e consapevole nonché al recupero delle persone che ne sono affette e al supporto delle loro famiglie e alla tutela delle fasce più deboli e maggiormente vulnerabili della popolazione con particolare riferimento alla tutela preventiva dei minori e dei giovani.
Obiettivo di questa Legge è promuovere la conoscenza, l'informazione, la formazione e l'aggiornamento degli esercenti, dei lavoratori dipendenti delle sale da gioco, sale scommesse e punti per il gioco con vincita in denaro, degli operatori di polizia locale e delle altre forze dell’ordine coinvolte, degli operatori sociali, sociosanitari e sanitari, nonché degli operatori delle associazioni di consumatori e utenti e degli sportelli welfare e dei volontari operanti nelle associazioni con riguardo al gioco d'azzardo patologico mediante tutti gli strumenti di comunicazione disponibili.
Proprio per questo, con deliberazione della Giunta Regionale, la legge disciplina i corsi di formazione finalizzati alla prevenzione della dipendenza da gioco d’azzardo patologico, in particolare attraverso il riconoscimento delle situazioni di rischio, favorendo, inoltre, con lo stesso personale formato, la realizzazione di un test di verifica che permetta una concreta valutazione del rischio di dipendenza. I costi per i corsi di formazione degli esercenti e dei lavoratori dipendenti sono a carico dei datori di lavoro e devono essere svolti in orario lavorativo.
Educazione e monitoraggio - Il Consiglio Regionale, su proposta della Giunta regionale, entro sessanta giorni dall’approvazione della presente legge, approva il Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio del gioco d'azzardo patologico, con validità triennale, al fine di promuovere e incentivare:
-Interventi di monitoraggio e di prevenzione del rischio del gioco d'azzardo patologico mediante iniziative di sensibilizzazione, educazione, informazione e comunicazione.
-Informare genitori e famiglie sui programmi di filtraggio e blocco dei giochi on line.
-L’assistenza e la consulenza telefonica, tramite l'estensione di numeri verdi esistenti, di un servizio specifico finalizzato a fornire un primo livello di ascolto, assistenza e consulenza telefonica per l'orientamento ai servizi, i cui riferimenti sono affissi su ogni apparecchio per il gioco lecito.
Maggiore attenzione a minori e gioco online - Gli istituti di istruzione primaria e secondaria predispongono, nell’ambito della propria autonomia, iniziative didattiche volte a rappresentare agli studenti il senso autentico del gioco e i potenziali rischi connessi all’abuso o all’errata percezione del medesimo. Al fine di incentivare l’informazione e l’educazione tra i minori sulle conseguenze derivanti dall’abuso dell’utilizzo di giochi e applicazioni on line, per computer e smartphone, vengono organizzate nelle scuole di ogni ordine e grado della Regione, in collaborazione con l’ufficio scolastico regionale (U.S.R. Piemonte), lezioni tematiche volte ad educare, sensibilizzare ed informare le nuove generazioni sui rischi derivanti dall’abuso del gioco patologico d’azzardo e dalla dipendenza da gioco.
“Slot, no grazie!” - E’ istituito il logo regionale “Slot, no grazie!”. La Giunta regionale, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, predispone un concorso per la progettazione grafica del logo regionale “Slot, no grazie!” la cui partecipazione è riservata agli istituti scolastici e a quelli formativi di secondo grado della Regione. La partecipazione è a titolo gratuito.
La Regione istituisce la giornata “Slot, no grazie!” dedicata a sensibilizzare, in collaborazione con gli istituti di ogni ordine e grado e con le università, le nuove generazioni sul tema del contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico per prevenirne i rischi.
Test dipendenza gioco e pubblicità - La Regione rende, inoltre, disponibile tramite le ASL, un decalogo di azioni sul gioco sicuro e responsabile e i contenuti di un test di verifica per una rapida valutazione del rischio di dipendenza da gioco patologico d’azzardo. Il materiale fornito è esposto in luogo visibile e accessibile al pubblico.
La Regione vieta gli spazi pubblicitari relativi al gioco lecito sui mezzi di trasporto pubblico locale e regionale per favorire l'adozione di un codice di autoregolamentazione.
E' vietata qualsiasi attività pubblicitaria relativa all'apertura o all'esercizio di sale da gioco e sale scommesse . E' altresì vietata, all'esterno dei locali che ospitano sale da gioco, sale scommesse, ricevitorie, agenzie ippiche e qualunque altro genere di attività che offre giochi con vincite in denaro, comunque denominati, qualunque forma di esposizione di cartelli, manoscritti e proiezioni video che pubblicizzano la possibilità di vincita ovvero vincite, di qualunque importo, appena accadute o risalenti nel tempo.
Distanze da luoghi sensibili e reinstallazioni - E’ interdetto l'esercizio delle attività in locali che si trovano a una distanza inferiore a trecento metri, calcolati secondo il percorso pedonale più breve, per i comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti, ed inferiore a quattrocento metri per i comuni con popolazione superiore a cinquemila abitanti, dai seguenti luoghi sensibili:
a) gli istituti scolastici d’istruzione secondaria;
b) le università;
c) gli istituti di credito, sportelli ATM e servizi di trasferimento denaro (money transfer);
d) gli esercizi di compravendita di oggetti preziosi ed oro usati ed altre attività creditizie;
e) ospedali, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario;
f) le strutture ricettive per categorie protette.
Le vetrine dei locali in cui sono installati apparecchi per il gioco non devono essere oscurate con pellicole, tende, manifesti o altro oggetto utile a limitare la visibilità dall'esterno.
Ai fini della presente legge sono equiparati a nuova apertura:
a) l'installazione di apparecchi aggiuntivi, esclusa la sostituzione di apparecchi esistenti;
b) il trasferimento dell'attività in altro locale. A far data dall’entrata in vigore della presente legge ed entro il 31 dicembre 2021, i titolari degli esercizi pubblici e commerciali presso cui alla data del 19 maggio 2016 erano collocati apparecchi per il gioco, i quali, in attuazione di quanto disposto dalla l.r. 9/2016, hanno dismesso gli apparecchi, possono rivolgere istanza al soggetto competente e reinstallarli, anche qualora siano intervenuti mutamenti di titolarità, di variazione del concessionario ovvero della nomina di nuovo rappresentante legale, senza che ciò possa essere equiparato a nuova installazione, purché venga mantenuto un numero di apparecchi non superiore a quello già esistente alla data del 19/05/2016.
2. A far data dall’entrata in vigore della presente legge ed entro il 31.12.2021, i titolari di autorizzazione rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli presso cui alla data del 19 maggio 2016 erano collocati apparecchi per il gioco, i quali, in attuazione di quanto disposto dalla l.r. 9/2016, hanno dismesso gli apparecchi per il gioco possono rivolgere istanza al soggetto competente e reinstallarli anche qualora siano intervenuti mutamenti di titolarità, di variazione del concessionario ovvero della nomina di nuovo rappresentante legale, senza che ciò possa essere equiparato a nuova installazione.

Fondi per la lotta alla ludopatia - Gli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge, quantificati in 955mila euro per ciascun esercizio finanziario trovano copertura nei trasferimenti Ministeriali per la tutela della salute e il contrasto al GAP.