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Quattro nuovi provvedimenti di urbanistica ed edilizia

Torino - Nuovo Piano territoriale regionale, varianti ai Piani territoriali della Province di Torino e Novara, vendita di alloggi di edilizia pubblica a Torino e provincia costituiscono il pacchetto di provvedimenti urbanistici approvati il 21 luglio dal Consiglio regionale.

Ptr. Il nuovo Piano territoriale regionale era stato adottato nel dicembre 2008 e trasmesso al Consiglio per l’approvazione. Successivamente, la nuova Giunta ha ritenuto la proposta coerente con gli attuali indirizzi di programmazione e pianificazione, e quindi meritevole di essere riproposto per la conclusione dell’iter. Viene così sostituito il Ptr approvato nel 1997, ad eccezione delle norme di attuazione relative ai caratteri territoriali e paesistici, che continuano ad applicarsi fino all’approvazione del Piano paesaggistico. “Il nuovo Ptr - commenta il vicepresidente e assessore all’Urbanistica, Ugo Cavallera - si colloca nel processo di ridefinizione della disciplina e degli strumenti per il governo del territorio ai vari livelli amministrativi e la sua approvazione costituisce il primo riferimento attuativo per la definizione delle strategie finalizzate a governare processi complessi, in un’ottica di collaborazione tra enti per lo sviluppo del Piemonte”. Il nuovo Piano si articola in tre componenti diverse che interagiscono tra loro: un quadro di riferimento avente per oggetto la lettura critica del territorio (aspetti insediativi, socio-economici, morfologici, paesistico-ambientali ed ecologici), una parte strategica (la componente di coordinamento delle politiche e dei progetti di diverso livello istituzionale, di diversa scala spaziale, di diverso settore) sulla base della quale individuare gli interessi da tutelare a priori e i grandi assi strategici di sviluppo; una parte statutaria, volta a definire ruoli e funzioni dei diversi ambiti di governo del territorio sulla base dei principi di autonomia locale e sussidiarietà. La matrice territoriale sulla quale si sviluppano le componenti delPiano si basa sulla suddivisione del Piemonte in 33 ambiti di integrazione.

Variante n. 2 al Piano territoriale della Provincia di Torino. E’ la revisione generale del Piano del 2003, alla luce delle trasformazioni socioeconomiche avvenute negli ultimi anni e in conformità con la variante di piano alla pianificazione territoriale e paesaggistica regionale. Il documento - già predisposto nella precedente legislatura ma mai passato all’esame dell’Aula - definisce in particolare le regole generali per il contenimento del consumo del suolo; il sistema del verde e delle aree libere (periurbane, verdi urbane, rete ecologica e aree naturali protette e di conservazione della biodiversità); le infrastrutture e il sistema telematico; le pressioni ambientali e la difesa del suolo.

Vendita degli alloggi di edilizia pubblica in provincia di Torino. Vengono inseriti 247 nuove abitazioni: 150 a San Mauro Torinese (via Mezzaluna), 12 a Buttigliera Alta (corso Vandel - frazione Ferriere), 85 a Rivoli (72 in via Di Nanni e 13 in via Peretti). “Si intende rispondere - annuncia Cavallera - alla duplice esigenza di assicurare la proprietà della casa agli assegnatari a prezzi accessibili e nel contempo assicurare risorse fresche agli Enti gestori per manutenzioni e nuove costruzioni”.

Piano delle attività estrattive della Provincia di Novara. Prevede per il decennio di validità un fabbisogno ordinario di 18 milioni di metri cubi di materiale estrattivo, calcolato sulla base del presunto consumo “pro capite” in tre bacini estrattivi: Sesia, Agogna e Ovest Ticino. Inoltre, non si considerano idonee all’esercizio di attività estrattive le aree che ricadono nei siti di interesse comunitario (Sic), nelle zone di protezione speciale (Zps), nelle fasce A e B del Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino del Po (Pai) e nelle zone di salvaguardia del Parco del Ticino. “Sono state evidenziate alcune criticità - ricorda Cavallera - che si è ritenuto di superare attivando un confronto con la Provincia di Novara in un processo di collaborazione che ha prodotto una serie di modifiche concertate e condivise al fine di renderlo maggiormente coerente con gli strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati”.