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Rossi e Valle: Emergenza Covid, mancano le assunzioni, si gioca al risparmio!

Torino - Riceviamo e pubblichiamo da Domenico Rossi (Pd) - Vicepresidente Commissione Sanità e Daniele Valle - Coordinatore Gruppo di indagine sul Covid19: "Oggi, mentre andava in onda l’ennesimo show propagandistico della Lega sulla sanità piemontese, nel corso del gruppo di lavoro di indagine sull’epidemia da coronavirus i sindacati dei medici ospedalieri hanno denunciato ancora difficoltà sulle assunzioni e l’impossibilità di ottenere dati sulle assunzioni e sugli accordi con le università. Persiste un’ansia di voler raccontare che tutto va bene, mentre la realtà è tutta un’altra e porta la stessa Giunta di centrodestra a tenere cautelativamente chiuse le scuole. In particolare, è emerso che le politiche di incremento dei posti letto, anche se in ritardo rispetto al dilagare della seconda ondata, non sono state supportate da adeguate politiche sul personale. Non è chiaro, infatti, se e come la Regione Piemonte stia facendo ricorso al c.d. decreto Calabria che, da mesi, consentirebbe l’assunzione di specializzandi del 4° e 5° anno nelle specialità più esposte e necessarie, in primis rianimatori e medici di pronto soccorso. Eppure si tratterebbe di professionisti con un elevato gradi di specializzazione e autonomia. Si preferisce, invece, coinvolgere medici non equipollenti, per i quali, però, non è stato predisposto alcun percorso specifico di formazione durante la pausa estiva. Si ricorre, inoltre, ai contratti a partita iva legati all’emergenza Covid, i cui costi verranno ripagati dai ristori statali, anche per coprire l’ordinario turnover dei pensionamenti e delle dimissioni. Ma è una scelta poco competitiva in termini di attrattività e dettata solo da ragioni economiche. L’abbandono continuo di professionisti, non sostituiti, sta diffondendo peraltro il ricorso a cooperative che inviano medici a gettone, ormai presenze esclusive in alcuni ospedali (Lanzo, Ciriè…), con grave nocumento alla qualità dell’assistenza sanitaria offerta. E’ tempo di finirla con la propaganda e affrontare le tante spine del caso Piemonte".