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SCACCHI METAFORA EDUCATIVA

PRENDE AVVIO LA GRANDE PARTITA CONTRO LA POVERTA’ EDUCATIVA MINORILE, COINVOLTI OLTRE DIECIMILA BAMBINI IN QUATTORDICI REGIONI ITALIANE, CON UN INVESTIMENTO DI 2 MILIONI E 200 MILA EURO

Torino - Accordi di partenariato, definizione dei gruppi di lavoro, lettere di incarico, definizione e condivisione delle linee guida di gestione: con il workshop di avvio, svoltosi a Roma dal 30 giugno al 2 luglio, Scacchi Metafora Educativa (Sme), il progetto di didattica scacchistica selezionato dall’impresa sociale “Con i bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e promosso dal Centro sportivo educativo nazionale (Csen) e dalla società sportiva Alfiere bianco, entra nel vivo delle attività.

Un percorso di tre anni che coinvolgerà oltre diecimila minori di 14 regioni italiane (Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Lazio, Umbria, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia), con un investimento di due milioni e duecento mila euro e l’obiettivo finale di realizzare un Centro stabile di promozione educativa in ognuna delle Regioni aderenti al Progetto.

«Si tratta del più consistente progetto di promozione sociale basato sul gioco degli scacchi mai realizzato in Italia – osserva Andrea Bruni, responsabile nazionale dei progetti Csen e del progetto Sme - una sfida ambiziosa, che si avvale di metodologie educative e innovative che saranno sviluppate insieme ai docenti e agli educatori delle 14 regioni coinvolte. La mossa vincente sarà la rete territoriale locale a cui ci rivolgiamo per la realizzazione del progetto. L’incontro di Roma è servito a definire l’apertura della partita con i soggetti operativi che agiranno localmente. Ora tutto è pronto per procedere nei processi di realizzazione».

Nello specifico, il Progetto al momento coinvolge 44 partner (11 Associazioni sportive dilettantistiche; 11 Organizzazioni del Terzo Settore e 22 Scuole), interessando oltre 10 mila minori dai 6 ai 14 anni, circa un migliaio di genitori e più di 200 tra docenti ed educatori. Sono previsti 112 eventi (14 presentazioni ai genitori, 28 incontri di sostegno alla genitorialità, 42 tornei di scacchi con le famiglie, 13 percorsi della legalità e contrasto alle mafie, 14 conferenze finali locali e un convegno finale nazionale), 12.600 ore di attività scacchi a scuola, 2.520 ore di attività scacchi in orario extrascolastico, 792 ore di formazione agli insegnanti e 700 ore di sostegno alla genitorialità.

«Abbiamo sostenuto Scacchi Metafora Educativa – ha affermato Alessandro Martina, coordinatore dei Progetti dell’impresa sociale “Con i Bambini” e referente del Progetto Sme -, perché qui il gioco degli scacchi è utilizzato come strumento educativo, per stimolare la crescita della personalità e delle abilità cognitive e sociali nei minori, la concentrazione, la creatività, le capacità analitiche e decisionali, la perseveranza, la pazienza, con impatti positivi a livello scolastico, ma anche di miglioramento della sfera affettiva, nelle abilità di relazionarsi con gli altri, tramite l'accettazione delle differenze reciproche e imparando a valorizzarle. Tutto questo venendo particolarmente incontro ai bisogni dei minori con situazioni di fragilità, attraverso azioni mirate di inserimento sociale. E’ un Progetto che accresce le capacità e le responsabilità genitoriali nel rapporto con i figli. Oltre alla scuola, coinvolge le agenzie educative e le organizzazioni di terzo settore allo scopo di costituire Reti Territoriali Scacchi Educativi a cui sarà affidata la gestione dei Centri stabili di formazione educativa».

Intanto, l’attenzione è già rivolta al primo stage di formazione degli istruttori, in programma a Susa (Torino) dal 7 all’11 settembre, con la definizione dei protocolli didattici per le attività in orario scolastico della primaria e della secondaria e per le attività dei "Club di scacchi" in orario extrascolastico.

«Gli istituti scolastici confluiti nel partenariato – rileva Alessandro Dominici, presidente di Alfiere bianco e coordinatore nazionale del Progetto Sme – hanno apprezzato la possibilità di stimolare le abilità degli alunni tramite il gioco degli scacchi e molte delle associazioni scacchistiche partner hanno già collaborato tra loro in due precedenti progetti nazionali basati sul gioco degli scacchi. Il primo è stato la ricerca Sam (Invalsi 2011), il secondo (2014) il progetto di formazione insegnanti “Dalla scuola al circolo scacchistico”,che coinvolse 10 regioni e 700 insegnanti».