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Il Verbania Calcio è costretto a fermarsi

Protocolli non chiari, incertezze sui ricavi e campionato di poco significato dal punto di vista sportivo: tutte le ragioni di una decisione molto sofferta

Verbania - Non è stato facile prendere una decisione definitiva ma alla fine, pur nella diversità delle visioni e nella ricerca di un dialogo costruttivo con la parte sportiva, il Consiglio Direttivo del Verbania Calcio martedì 16 marzo, all’indomani del confronto tra le società piemontesi, ha deciso di non riprendere le attività in questa stagione sportiva. Come ormai è noto a tutti, non si vedranno i colori biancocerchiati sui campi della “nuova” Eccellenza perché il Verbania ha scelto di non prendere parte a quello che sembra profilarsi come un intermezzo di poco significato sportivo funzionale solamente alle esigenze della categoria superiore.

“Le nostre ragioni sono innanzitutto di natura sanitaria – ha dichiarato sin da subito il Presidente Giancarlo Pizzardi - “La sofferenza di Mister Porcu lo scorso anno e di altri dirigenti ci hanno fatto toccare con mano la pericolosità di questo virus. Il peggioramento della situazione dei contagi, in particolar modo nella nostra zona, ci ha chiamati ad una riflessione di coscienza. Paradossalmente – dopo mesi di stallo, indecisioni e paventate riforme che di fatto non hanno ancora alcun fondamento certo – la Federazione ha lasciato alle società una grossa responsabilità proprio nel giorno in cui l’Italia è diventata per la maggior parte zona rossa. Ricordo che la FIPAV piemontese ha fermato il campionato di serie C”.

La situazione di grande incertezza economica ha inoltre spinto la società a non chiedere ulteriori sforzi ed impegni agli sponsor che non hanno mai fatto mancare il loro supporto. In un momento così difficile sono concentrati sulle loro attività ed è giusto che gli investimenti ricadano sulle loro imprese per garantire occupazione e lavoro. Verbania vive inoltre di turismo e tanti sostenitori fanno parte di questa categoria, bar, ristoranti e alberghi in primo luogo, che, come sappiamo, stanno vivendo un momento di grande difficoltà. E’ corretto scendere in campo senza avere la certezza di poter contare sul supporto dei tifosi? Il calcio in queste categorie vive del sostegno e del tifo del pubblico, a maggior ragione a Verbania in cui i tifosi e gli ultras hanno sempre rappresentato il dodicesimo uomo in campo. Abbiamo provato a giocare senza di loro per qualche mese, ci sembra privo di senso pensare di farlo in questo scampolo di stagione a porte chiuse, senza dimenticare i mancati incassi che questa situazione comporterebbe. 

Anche le istituzioni locali, a fronte del peggioramento della situazione sanitaria, ci hanno incoraggiato a percorrere questa strada e quindi a mantenere un profilo di grande prudenza. I veri penalizzati di tutta questa situazione sono i nostri ragazzi, giocoforza lasciati liberi nonostante il loro desiderio di mettersi a disposizione per riprendere l’attività. A loro va la nostra stima ed il massimo rispetto oltre all’augurio che possano continuare a vestire i colori biancocerchiati anche nella prossima stagione. La Juniores provinciale aveva fermato anzitempo il suo percorso in virtù della sospensione di tutti i campionati a livello locale.

Il Direttore Generale Jacopo Anessi commenta: “A malincuore ci adeguiamo a quanto sta accadendo nel mondo. Ci dispiace molto ma, come logica conseguenza, il gioco del calcio passa in secondo piano. L’attività purtroppo potrà ripartire nel momento in cui il piano vaccinale sarà stato in grado di tutelare la nostra salute, il nostro bene più prezioso. Ora possiamo solo pensare alla prossima stagione”.

Conclude il Presidente Giancarlo Pizzardi “Il nostro impegno ora è quello di lavorare per essere pronti per la stagione sportiva 2021-2022, che ci auguriamo corrisponda ad un ritorno alla normalità ed alla ripresa di un vero campionato, senza dimenticare la fusione con l’Accademia Verbania, la grande sfida dell’immediato futuro”.