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Consegnate alla GdF 8 'vedette'

Valmadrera - Lunedì 18 aprile nella sede della FB Design in località Moregatto, Valmadrera (Lecco) ha avuto luogo la cerimonia di consegna al Reparto Operativo Aeronavale Navale (R.O.A.N.) della Guardia di Finanza di Como, a cui sono demandati i compiti di vigilanza sulle acque dei laghi del Piemonte e Lombardia, di 8 vedette FB 38 classe V3000. La consegna delle motovedette rientra nel ambito del "Patto per la sicurezza" stipulato tra gli enti territoriali rappresentativi della comunità rivierasche rientranti nelle aree dei laghi Maggiore (Verbano) e d'Orta, di Lugano (Ceresio) e di Como (Lario) a cui hanno partecipato i Prefetti ed i Presidenti delle Provincie interessate, e gli Organismi statali in considerazione dell'omogeneità delle problematiche che l'area in questione presenta.

Il comandante interregionale per l’Italia Nord Occidentale della Guardia di Finanza – Gen. C.A. Daniele Caprino ha detto: "La cerimonia odierna è ricca di significati e spunti di riflessione che cercherò di riassumere. In primo luogo: la sicurezza. La Guardia di Finanza vuole dare una risposta concreta alla domanda della società civile. Una risposta che già si è tradotta nella partecipazione ai «Patti per la sicurezza» e che oggi in particolare riguarda le aree dei principali laghi alpini.
I Patti sono diretti alla tutela della sicurezza dei cittadini da fenomeni di particolare allarme sociale quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l’immigrazione clandestina, la criminalità diffusa, l’abusivismo commerciale e la contraffazione. Sicurezza è qui sinonimo di legalità. E non v’è dubbio che la vigilanza sui natanti in navigazione e il controllo delle aree rivierasche, anche per prevenire reati ambientali o abusi sul demanio, risponde all’esigenza di tutelare con la sicurezza la legalità. I Patti prevedono anche l’intensificazione dell’attività di soccorso sui laghi, alla quale la Guardia di Finanza contribuisce con il suo dispositivo aeronavale. Qui sicurezza è sinonimo di tutela dell’integrità fisica, delle persone in navigazione sui laghi come di quelle disperse in montagna. Il secondo elemento di riflessione concerne l’istanza federalista, cui sono direttamente legati i principi di autonomia e sussidiarietà. Quanto all’autonomia, i Patti riconoscono il contributo delle Amministrazioni locali - dei Sindaci soprattutto - per gli interventi volti a migliorare la vivibilità e la qualificazione dei luoghi, così da ridurre le manifestazioni di disagio e degrado sociale. Quanto alla sussidiarietà, i Patti prevedono la convocazione di conferenze e tavoli tecnici interprovinciali e prefigurano una regìa di coordinamento interregionale per favorire la costituzione di sistemi di sicurezza integrati per aree omogenee: - mi riferisco all’area del lago Maggiore, Province di Varese, Novara e Verbania, che interessa il Piemonte, la Lombardia ed il confine con la Svizzera; - a quella del lago di Lugano, Province di Varese e Como, che interessa anche il confine con la Svizzera; - a quella del lago di Como, Province di Como e Lecco; - e a quella del lago di Garda, Province di Brescia, Verona e Trento, che interessa anche il Veneto e il Trentino – Alto Adige. La Guardia di Finanza opera da sempre sull’area dei laghi alpini, non solo come Corpo di polizia economico – finanziaria a competenza generale ma anche per compiti di vigilanza doganale al confine con la Svizzera. Oggi il Corpo è in grado di fornire in quest’area un ulteriore concreto contributo al “sistema sicurezza”, con l’attribuzione alla componente aeronavale della funzione di coordinamento operativo sui laghi alpini, così come è previsto dai Protocolli operativi d’intervento dei “Patti per la sicurezza”. A tal fine, all’indomani della sottoscrizione dei Patti, il Corpo ha proceduto lungo due direttrici. La prima ha riguardato la riorganizzazione del dispositivo aeronavale sui laghi alpini, incentrato sul Reparto Operativo Aeronavale di Como, con compiti di comando, coordinamento e controllo, articolato: - sulla Sezione Aerea di Venegono (VA), operativa sull’arco alpino nord - occidentale; - la Stazione Navale di Nobiallo (CO),per il lago di Como; - la Sezione Operativa Navale di Cannobbio (VB), per il lago Maggiore; - la Sezione Operativa Navale di Casamoro (VA), per il lago di Lugano, inclusi i bacini di Porlezza e Ceresio; - e la Sezione Operativa Navale di Salò (BS), per l’intero lago di Garda, incluse, quindi, le sponde veneta e trentina. Alla presenza permanente del Corpo sui quattro principali laghi alpini, con vedette ed elicotteri, in un sistema integrato ed unitario, si affianca la componente alpestre delle 11 Stazioni del Soccorso Alpino Guardia di Finanza (SAGF) ad operatività interregionale. Tale sistema, con una forza di circa 250 militari, svolge compiti di sicurezza e soccorso nell’arco delle 24 ore, realizzando il pieno coordinamento con la componente territoriale, con le altre Forze di polizia e con le Istituzioni preposte al soccorso, attraverso le Sale Operative dei Comandi Provinciali. Si tratta di uno strumento di grande efficacia, che si caratterizza per flessibilità e rapidità d’intervento, raggiungibile dai cittadini con estrema facilità, attraverso il numero di pubblica utilità «117». Questa specifica capacità operativa della Guardia di Finanza è stata messa in evidenza nei Protocolli operativi d’intervento da parte dei Prefetti delle Province interessate, che saluto e ai quali rivolgo un doveroso e sentito ringraziamento per aver saputo valorizzare tale risorsa. La seconda direttrice è stata quella dell’ammodernamento delle proprie unità che si conclude oggi con la consegna di queste vedette che entreranno subito in servizio 2 sul lago di Como, 2 sul lago Maggiore, 1 sul lago di Lugano e 3 sul lago di Garda. Si tratta di mezzi di ultima generazione, progettati dal “cantiere Buzzi”, leader nel settore, che per dimensioni (oltre 11 m. di lunghezza), potenza, caratteristiche nautiche, prestazioni e poliedrica funzionalità, ben si prestano al tipo di servizio richiesto sui laghi alpini in ogni stagione. Nel 2010 i Finanzieri delle Vedette, degli Elicotteri e del Soccorso Alpino, nelle 1500 missioni sui laghi ed in montagna hanno tratto in salvo oltre 550 persone. Già solo questo dato conferma il nostro impegno nel sistema sicurezza sull’area dei laghi alpini e mette in evidenza il ruolo che il dispositivo aeronavale del Corpo può e deve svolgere, insieme alle altre Forze dell’Ordine e alle Istituzioni locali nell’ambito di quella “regìa di coordinamento” che i Patti per la sicurezza prefigurano. Concludo ringraziando ancora il Ministro dell’Interno, i Prefetti e le Autorità intervenute, il Console Generale di Svizzera a Milano e i rappresentanti delle Guardie di Confine e della Polizia cantonale elvetica. Un pensiero grato a S.E. Mons. Molinari. E infine, consentitemi, un saluto ai Comandanti e ai Finanzieri dei reparti e delle unità che, con umiltà e impegno quotidiano, sono un’autentica risorsa al servizio dei cittadini".