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La Croce ritira la sua candidatura e bacchetta il Pd

Le reazioni del Partito Democratico e di Italia Viva

Arona - Il candidato scelto dal progetto Senso civico, Giovanni La Croce, ritira la propria candidatura alle prossime elezioni amministrative di Arona, rimandate a data da destinarsi per l'emergenza coronavirus.Di seguito il testo con cui lui stesso ne spiega le motivazioni.

“Ritiro la candidatura. È arrivato il momento di prendere atto che sono venute meno – mai fossero esistite – le condizioni che mi avevano indotto ad accettare la candidatura a sindaco di Arona nelle imminenti elezioni. Il progetto sperimentale SensoCivico, oggi morto e sepolto sotto il fuoco amico, era nato dall’idea, non mia, di coagulare intorno a una lista e a un candidato, entrambi indipendenti, una pluralità di voci politiche d’opposizione, sia di partito, sia associazionistiche.  All’interno di questo quadro mi fu richiesto pressantemente di candidarmi. Accettai non senza titubanze. Non appartenevo al mondo della politica e diffidavo dei suoi riti. L’apporto del Partito Democratico, primo partito d’opposizione, non poteva, però, non costituire l’asse portante del progetto, ferma l’indipendenza e autonomia della lista e del candidato. Di fatto il Pd, che per altro notoriamente gode a livello nazionale delle mie simpatie, a livello locale non ha mai creduto seriamente nel progetto e nella mia persona, al cui comodo traino s era messo solo perché non in grado di esprimere un proprio candidato convincente e condiviso. L’esito disastroso delle ultime due tornate elettorali ne era la cartina di tornasole. Nei fatti, questi tre mesi di campagna hanno visto il contributo fattivo solo delle altre forze, i cui rappresentanti (in stretto ordine alfabetico e non di genere): Luca Bona, Antonello De Stefano, Piero D’Ippolito, Fausto Ferrara, Carlo Intelisano, Antonio Lazzari e Lella Nava, ringrazio per la lealtà e la dedizione dimostratami. Il Pd locale non solo è stato assente nel corso di tutto questo periodo, ma quando si è appalesato lo ha fatto unicamente per criticare pubblicamente i miei interventi. Quello che più volte ho definito “fuoco amico”, irritante e snervante, cui non ha mancato di contribuire anche quel gruppo civico che per primo ebbe a sollecitare la mia candidatura. I riti della politica, nella loro esplicazione più deteriore, piano, piano hanno preso il sopravvento sul progetto e sul candidato. Totalmente assente è poi stato il contributo - indispensabile per la campagna elettorale - dei consiglieri di opposizione, di cui si è sentito solo un assordante silenzio. Si è arrivati sino a teorizzare che, stante la congiuntura covid-19, non si dovesse criticare l’operato dell’amministrazione uscente, nonostante questa, ogni giorno, non perdesse occasione per usare i canali istituzionali dell’emergenza a fini elettorali e assumere provvedimenti in totale contrasto con il programma di Senso Civico, oltre che violativi delle più elementari regole etiche. Mentre a Roma Matteo Salvini sparava bordate contro il Pd al governo, noi ad Arona, secondo la sagace strategia della segreteria locale del medesimo partito, avremmo dovuto ricambiare con un compiacente silenzio. Niente di più tragicamente irrazionale e suicida. Avendo una mentalità vincente non posso che lasciare queste logiche a chi, non essendo mai guarito dalla sindrome di Tafazzi di dalemiana memoria, preferisce la vittoria dell’avversario piuttosto che quella del suo alleato. L’obiettivo era chiaro: screditare la mia candidatura in attesa di trovarne una alternativa. Non sconfiggere la giunta uscente, mai per altro seriamente criticata nel corso degli ultimi cinque anni. Consegno, dunque, nelle mani della segretaria del Pd aronese la responsabilità di esprimere un candidato alternativo, più autorevole, più obbediente e con maggiore sagacia politica della mia, unitamente alla responsabilità, ben più onerosa, di coordinare in prima persona, come si confà a un vero segretario di partito, tutta l’impegnativa attività della campagna elettorale, dimostrando così di sapere portare alla vittoria la propria lista e il proprio candidato. Mi auguro che essa possa saper sconfiggere la corazzata gusmeroliana, anche se le disastrose esperienze passate e l’assenza di proposte e iniziative dimostrata in questi tre mesi non lasciano grandi margini di speranza. Rimango a disposizione delle altre forze per fornire qualsiasi contributo necessitassero, ma non come candidato sindaco. La loro lealtà lo merita. In ogni caso proseguirò come semplice cittadino a presidiare la scena politica aronese, almeno sino a che non si formerà un’opposizione che sappia svolgere la propria funzione. Ringrazio, infine, tutte quelle singole persone, tante, che hanno creduto nel progetto e che non mi hanno mai fatto mancare la loro solidarietà e il loro affetto. Grazie davvero”.

Queste le reazioni.

Il Partito Democratico tramite il segretario cittadino Virginia D'Angelo: "Alla luce di quanto appreso dalla pagina Facebook del Dott. Giovanni La Croce in merito al ritiro della sua candidatura dalla lista "Senso Civico" che il Partito Democratico aveva deciso di sostenere, in qualità di Segretaria del Circolo di Arona mi sento in dovere di replicare agli scomposti attacchi da lui rivolti al mio partito, ai consiglieri comunali di minoranza di centro sinistra e alla mia persona. Intendo, per questo, precisare che le ripetute accuse rivolte nel suo comunicato sono prive di fondamento e non sono altro che il frutto di un'evidente inadeguatezza del Dott. La Croce a ricoprire il ruolo di candidato sindaco, facendo inoltre emergere, con questi comportamenti impulsivi, un'incapacità nella gestione del coordinamento della sua campagna elettorale. Detto questo penso che l'intesa e la fiducia con il candidato siano iniziate a venir meno dopo che lo stesso ha manifestato più volte, la totale indipendenza dai partiti criticando pubblicamente l'operato della sottoscritta, dei consiglieri comunali e di alcuni dirigenti del Partito Democratico. Prendendo atto con serenità della decisione assunta dal Dott. La Croce ci tengo a precisare che, sin da subito, io e il mio partito inizieremo a lavorare insieme alle diverse sensibilità civiche del territorio per trovare al più presto una candidatura all'altezza delle sfide che la città di Arona pone".

Lella Nava e Giuseppe Genoni, referenti provinciali del movimento di Matteo Renzi, invece affermano: “Italia Viva esprime il proprio sincero rammarico per la decisione del dott. Giovanni La Croce di ritirare la propria candidatura a Sindaco di Arona. La sfida elettorale contro il candidato scelto dal Sindaco leghista Alberto Gusmeroli perde così un rivale forte, di sicura preparazione, che avrebbe innalzato il livello di competenza e la qualità della politica aronese. Italia Viva, che ha sostenuto in questi mesi il dott. La Croce in maniera leale e fattiva, si augura che le forze politiche della coalizione, a partire dal Partito Democratico che ne è il principale componente, vogliano proseguire nella comune volontà di togliere Arona dalla gestione della Lega e insieme vogliano individuare un candidato autorevole per porsi da sfidante alla guida del Comune”.