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CAPITANE CORAGGIOSE: INCONTRO COI LIONS DI BORGOMANERO

Borgomanero - Prosegue, a cura della Lions Club Borgomanero Host, il ciclo di eventi tematici denominato ‘Capitane Coraggiose’ che affronta l’attualità e gli aspetti cruciali della società. Nella serata di giovedì 14 marzo, al consueto meeting, si è parlato di violenza di genere con i massimi esperti in materia di salute, legislativa e di rete anti-violenza territoriale. La serata, moderata dalla giornalista Serena Fiocchi, ha visto fare il punto sui femminicidi e violenza sulle donne. Il dibattito è stato aperto dal Dott. Claudio Didino, direttore del reparto di Medicina e Chirurgia d’accettazione dell’Asl Novara - Ospedale di Borgomanero. Nella sua relazione, Didino ha voluto far riferimento ai dati forniti dall’Istat sulla violenza di genere e sul significato di violenza stessa. Il responsabile del Pronto Soccorso, da sempre in prima linea, ha comunicato una serie di dati diversificando anche i percorsi della violenza stessa: domestica, sulle persone fragili, sugli anziani, sui bambini e sulle donne.

L’analisi fatta dal Dott. Didino ha evidenziato una serie di situazioni che coinvolgono tutto l’ambito familiare, figli compresi, non dimenticando anche le donne in gravidanza. Perché la violenza? "E’ un fattore – ha detto il medico – di potere e controllo, una spirale difficile da esplorare e con una serie di fattori di rischio". Ha poi fornito i dati di accesso al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Borgomanero dal 2014 al 2023: in sostanza sono stabili, attorno alla cinquantina, con una età media di 43 anni, l’86% italiani delle quali il 67% lavora. Tendenzialmente, l’87% dei casi, non ne parla con nessuno e solo il 30% sa della esistenza del numero nazionale 1522. Didino ha poi concluso l’intervento parlando di Codice Rosa, ossia di un percorso privilegiato per le donne vittime di violenza a cui si può accedere già comunicando con il pronto soccorso; di un servizio di psicologia clinica e dell’attività del Soroptimist e dell’Associazione Mimosa.

La parola è poi passata alla Dott.sa Chiara Zanetta, responsabile del Centro Antiviolenza dell’Area Nord del Novarese. Soggetto nato 5 anni fa e che comprende 50 Comuni del novarese. L’attenzione di Zanetta è stato focalizzata su tre punti: Emergenza, Consulenza, Prevenzione. Ha parlato di numerose esperienze e " dell’aumento della consapevolezza del problema, con incontri di gruppo e attività più allargate", sottolineando che "Il fenomeno della violenza di genere difficilmente esce dalle mura domestiche: le vittime spesso provano vergogna e non vogliono uscire allo scoperto; In molti casi manca anche la consapevolezza di stare subendo delle violenze, che possono essere anche solamente psicologiche ma non per questo meno gravi".

Con l’intervento di Noemi Brambilla, rappresentante del Soroptimist Alto Novarese. Si è illustrata l’attività del Soroptimist nel contrasto alla violenza di genere, e ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa “Sentinelle nelle professioni”, corsi di formazione per operatori professionali (come estetiste e parrucchieri) per creare quella sensibilità necessaria per riconoscere i sintomi della violenza. Ha poi annunciato il nuovo impegno del Soroptimist dal titolo “Donne e Sport”.

Interessante e al tempo stesso preciso nell’esplicazione delle leggi, l’intervento dell’ex Magistrato e Procuratore della Repubblica Dott.sa Marilinda Mineccia. La Presidente dell’Associazione di Studi e Ricerche di Psicologia Giuridica, ha sottolineato che "l’accostarsi alle realtà e alle relazioni del mondo, implica attitudini molto impegnative, del tutto analoghe ai criteri fondamentali per chi svolge le indagini e per chi giudica" puntualizzando che "per contrastare la violenza sulle donne oggi disponiamo di moltissimi strumenti come norme di natura amministrativa e preventiva, norme penali, civili, presidi tecnici e di assistenza alle vittime, centri antiviolenza e centro di recupero per persone maltrattate" ma sono essenziali il modo di "applicare questi strumenti, con quale grado di intensità e preparazione scientifica e la capacità di intervenire in modo coordinato tra autorità e il supporto di natura culturale>>.  Mineccia si è poi soffermata sulle leggi della Stato inerenti all’argomento sul Codice Rosso e sul Processo penale, terminando il suo intervento con l’illustrazione di un quadro di Matisse “La Danza”, a significare che <<il bisogno della persona umana è stare in armonia con i propri simili, anche se la convivenza non è sempre facile".

La serata era patrocinata dal Comune di Borgomanero.