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CARDIOLOGIA DI BORGOMANERO AL CONGRESSO NAZIONALE DEI MEDICI CARDIOLOGI OSPEDALIERI

Borgomanero - Si  è recentemente concluso,  il 46° Congresso Nazionale della Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) tenutosi  a Milano, dal 4 al 6 giugno scorso, con l’obiettivo di  garantire e  migliorare l’aggiornamento e la comunicazione tra gli operatori del settore. I medici  della Cardiologia dell’ Ospedale di Borgomanero  diretta da Umberto Parravicini,  hanno presentato 6 comunicazioni, 4 orali e 2 poster che hanno trattato argomenti attuali di ordine clinico e organizzativo e che hanno suscitato interesse e stimolato la discussione tra i presenti. Il personale infermieristico, rappresentato da Paola Sanvito (Capo Sala) ha presentato un caso clinico riguardante “L’assistenza infermieristica a una donna gravida affetta da tachicardia ventricolare“ riportando l’ esperienza dell’ UTIC del  P.O. di Borgomanero.

Pierfranco Dellavesa, Cardiologo, ha tenuto una relazione su “L’ esperienza di quattro anni sul trasporto secondario di pazienti con sindrome coronaria acuta NSTEMI  per coronarografia da UTIC spoke a centro HUB: tempistica, sicurezza e assistenza sanitaria”.  Il trasporto protetto per coronarografia in questi pazienti rappresenta una sfida sia per soddisfare le tempistiche suggerite dalle Linee Guida Europee per il trattamento dell’ infarto miocardio acuto,  sia per la gestione in sicurezza del paziente in ambulanza.

Luca Bergamasco, Cardiologo, ha portato l’ esperienza di Borgomanero in tema di scompenso cardiaco, patologia che colpisce l’1-2% della popolazione, con incidenza che aumenta con l’età ed è caratterizzata da elevato numero di recidive e da mortalità annua del 15%. La prima comunicazione ha riguardato il trattamento della fase acuta dello scompenso cardiaco attraverso l’utilizzo di un nuovo farmaco che si è mostrato molto efficace: “Levosimendan nello scompenso cardiaco avanzato: esperienza di un centro spoke”

L’ altra relazione ha riguardato un progetto coordinato da Annamaria Paino, Cardiologa, in collaborazione con la direzione medica e con i medici del CAP di Arona sul  problema della“Continuità assistenziale nello Scompenso Cardiaco Cronico: un nuovo modello di integrazione Ospedale-Territorio“. Lo scopo di questo progetto è stato quello di creare un percorso integrato   per il paziente con scompenso, condiviso fra i medici curanti, gli  operatori del CAP di Arona e gli specialisti cardiologi dell’ Ospedale di Borgomanero, al fine di elaborare ed applicare un percorso diagnostico terapeutico condiviso con la medicina generale, il CAP e la specialistica ospedaliera; condividere con gli specialisti cardiologi la piattaforma informatica ECWMED già in uso dai medici di medicina generale; ridurre il numero dei ricoveri ospedalieri e dei ricoveri ripetuti per recidiva di scompenso attraverso la prevenzione; migliorare la qualità di vita attraverso il raggiungimento di un punteggio più elevato nel test della qualità di vita somministrato al primo accesso al CAP e dopo un anno dall’inserimento nel percorso.

Stefano Maffè, Cardiologo, ha presentato due comunicazioni sulla terapia di resincronizzazione cardiaca, una terapia elettrica che ha permesso di migliorare la qualità di vita e la prognosi dei pazienti con scompenso cardiaco e grave disfunzione della funzione di pompa del ventricolo sinistro: “Impatto della funzione ventricolare destra sulla risposta alla terapia di resincronizzazione” e “ Prognostic role of right ventricular function in patients with heart failure undergoing cardiac resynchronization therapy“, quest ultimo lavoro condotto come centro principale coordinatore nell’ambito di una sperimentazione policentrica insieme con altre strutture cardiologiche italiane.

Maffé ha infine presentato i risultati  relativi ad un’ esperienza maturata da una stretta collaborazione con la Cardiologia e la Medicina Nucleare della Fondazione Maugeri di Veruno riguardo all’ utilizzo di una metodica scintigrafia particolare (MIBG): “L’ analisi del danno neuronale miocardico con scintigrafia con MIBG: valore prognostico nel mondo reale. I risultati di questo studio hanno confermato  l’elevato potere predittivo negativo di tale metodica nell’identificazione dei pazienti a basso rischio di eventi aritmici, e un elevato potere predittivo positivo nell’identificazione di pazienti a rischio di recidiva di scompenso cardiaco in una popolazione di pazienti portatori di defibrillatore impiantabile.

I medici e gli infermieri  della cardiologia di Borgomanero, oltre a dedicarsi alle attività di reparto e ambulatoriali– afferma Umberto Parravicini -, hanno anche dimostrato negli anni un crescente interesse verso la produzione scientifica,  pubblicata su riviste mediche nazionali ed internazionali, anche con elevato impact factor,  dimostrando iniziativa, impegno nell’aggiornamento e spirito di squadra.