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CONFRONTO PUBBLICO SULLA DISCARICA DI GHEMME

Ghemme - Sala gremita per "Parliamo di rifiuti", l'incontro pubblico che ha proposto un confronto tra politici, comitati e cittadini sui temi della discarica ghemmese e della gestione rifiuti. L'appuntamento, tenutosi in palazzo Gallarati, in piazza Castello, a Ghemme, il 30 settembre, è stato organizzato dalla giornalista Sabrina Marrano, e da L'Indipendente, con il patrocinio del Comune di Ghemme. Marrano ha moderato gli interventi dei differenti relatori, Innanzitutto passando il microfono al sindaco Davide Temporelli che, dopo i saluti di rito, ed i ringraziamenti ai rappresentanti di enti ed istituzioni presenti, ha passato la parola al consulente comunale dottor Daniele Barbone. Quest'ultimo ha fatto la cronistoria degli avvenimenti che dal 2014 hanno interessato l'impianto di smaltimento rifiuti in regione Solaria, al confine con Cavaglio D'Agogna, illustrando il lavoro sinergico degli enti, Comune, Consorzio Medio Novarese e Provincia. Ne è emersa una situazione problematica su più fronti, ovvero l'incapacità economica del gestore privato Daneco di compiere sia la chiusura definitiva che la successiva bonifica del sito.

Il presidente della Provincia Matteo Besozzi ha delineato: "Il Consorzio deve richiedere i danni alla Daneco perchè per chiudere definitivamente il sito mancano 7 milioni di euro che l'azienda avrebbe dovuto coprire con l'ecotassa incamerata in questi anni, ovvero circa 24 milioni di euro. La giustizia è lunghissima e nel frattempo bisogna trovare subito i soldi mancanti per la chiusura. La strada percorribile è la richiesta di un prestito, allo Stato o alla Regione, perchè non si può mettere la spesa sui conti dei cittadini dei 51 Comuni serviti dal Consorzio. Per garantire il post mortem della discarica, la Provincia si costituirà parte civile ma il Medio Novarese deve agire contro Daneco, in quanto la fideiussione di 9 milioni di euro per gestire i successivi 30 anni di controlli è risultata nulla. Anche in questo caso dovrà intervenire la Regione o il Governo con un prestito a tasso zero, o agevolato. Ci vorrà un po' di anni ma la giustizia farà il suo corso, e si otterrà il risultato che la Daneco paghi, in quanto inoltre ha un capitale sociale di circa 45 milioni di euro".

L'assessore provinciale all'ambiente Giuseppe Cremona ha rivelato che si sta ipotizzando di fare subentrare un altro gestore al posto di Daneco. Scettico sulla possibilità che un'altra ditta si accolli la problematica, senza il riscontro economico, è stato il Deputato alla Camera Davide Crippa, secondo cui c'è il rischio concreto che a pagare siano ancora i cittadini; Crippa ha poi invitato gli enti ha fare una perimetratura dell'area inquinata per evitare che i cittadini ignari del pericolo vi si addentrino. Invece l'ex sindaco Alfredo Corazza ha definito la situazione negli anni passati, e le vicende legate al progetto di conferimento in discarica dei rifiuti tossici di Pioltello. Il portavoce al Senato Carlo Martelli ha proseguito illustrando l'indirizzo del Governo a favore degli inceneritori, con l'impossibilità per le Regioni di opporsi agli impianti dopo il decreto "Sblocca Italia". Il consigliere regionale di minoranza Gianpaolo Andrissi ha illustrato le criticità del piano rifiuti regionale, inoltre soffermandosi sull'approvazione all'unanimità consigliare dell'ecotassa, ovvero un provvedimento che impone di pagare di più a chi conferisce di più in discarica, con l'obbiettivo di aumentare la raccolta differenziata. Invece Simona Morganti del comitato No amianto Barengo ha portato l'esperienza concreta della sollevazione popolare contro la discarica di Barengo, inoltre descrivendo le criticità dal punto di vista della salute del sito "area vasta" di Ghemme; dove c'è un inquinamento da cloruro di vinile monomero, e vi è uno studio epidemiologico che necessita di approfondimento. Alla frase di Morganti "Nel Novarese non siamo bravi a gestire le discariche. Meglio dedicarsi al vino"  il pubblico ha applaudito fragorosamente, per poi lasciare infine la parola all'ingegnere Fabio Tomei, presidente del Coordinamento ambientalista rifiuti Piemonte, il quale ha spiegato come arrivare all'obiettivo "Rifiuti zero": "Ad esempio si può microchippare i sacchi o inserire il "sacco conforme", entrambi metodi semplici ma efficaci".

L'ultima parte della serata è stata dedicata alle numerose domande del pubblico.