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Cordoglio per la scomparsa di don Carlo Masseroni

Don Carlo Masseroni (a sinistra) con don Mario Bandera

Fontaneto d'Agogna - Nella notte tra lunedì 27 e martedì 28 gennaio è tornato alla casa del Padre don Carlo Masseroni, proprio a poche ore dal compimento del suo 89° compleanno, essendo nato a Fontaneto d'Agogna il 27 gennaio 1925. "Era il decano dei Missionari novaresi - lo ricordano amici e collaboratori - e ha speso gran parte della sua vita sacerdotale ad annunciare la Buona Novella in Burundi, dove si trovava dal 1967. Mi piace ricordare la sua figura di prete con le parole che proprio ieri Papa Francesco ha pronunciato durante l'omelia mattutina a Santa Marta: "Noi abbiamo memoria — ha sottolineato il Pontefice — solo di «una minima parte di quanti vescovi santi, quanti sacerdoti, quanti preti santi» hanno dedicato tutta «la loro vita al servizio della diocesi, della parrocchia». E, quindi, «di quanta gente ha ricevuto la forza della fede, la forza dell’amore, la speranza da questi parroci anonimi, che noi non conosciamo. E sono tanti!». Sono «parroci di campagna o parroci di città che, con la loro unzione, hanno dato forza al popolo, hanno trasmesso la dottrina, hanno dato i sacramenti, cioè la santità».

Questo il messaggio di don Mario Bandera, direttore del Centro Missionario Diocesano: "Carissimi, questa notte alla Clinica “I Cedri” di Fara Novarese, è deceduto don Carlo Masseroni, decano dei Fidei Donum e patriarca delle Missioni Novaresi. Da qualche tempo era rientrato dal Burundi per avere delle cure più appropriate in quanto colpito da un male incurabile. Dopo qualche mese passato in famiglia, circondato dall’affetto dei parenti e in modo particolare dei nipoti, ultimamente era stato ricoverato ai Cedri dove le cure mediche e l’attenzione del personale, cercavano in ogni modo di alleviare le sue sofferenze. Stanotte il Padre l’ha chiamato a sé dopo una vita dedicata alla missione africana in modo particolare al suo amato Burundi, alla sua gente, condividendone fino in fondo le tragedie di quella popolazione (ricordiamo che nel 2000 fu ferito al volto con un colpo di pistola da un male intenzionato che si era introdotto in casa sua per ucciderlo), non aveva mai perso la speranza per una pacificazione fra le etnie Hutu e Tutsi verso le quali ha riversato nei lunghi anni passati tra loro, tutto il suo amore di Padre. Il funerale si svolgerà giovedì a Fontaneto d’Agogna. Lo ricordiamo nella preghiera e nella celebrazione dell’Eucarestia".