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DOM ADRIANO CIOCCA VASINO IN VISITA A CASA PICCOLO BARTOLOMEO

Intanto a Pella è stato presentato il libro "Vivere la carità... insieme" con intervento di don Palizzi

Borgomanero - Martedì dom Adriano Ciocca Vasino ha visitato casa “Piccolo Bartolomeo” di Borgomanero dove ha incontrato il responsabile, Mario Metti, le educatrici e le ospiti. Originario di Borgosesia, 66 anni, dom Adriano nel 2014 ha festeggiato i quarant'anni di prima messa essendo stato ordinato prete l'8 settembre 1974. Nel '79 è partito per la missione di Petrolina, in Brasile. È stato consacrato vescovo il 2 maggio '99 assumendo la guida della diocesi di Floresta; il 21 marzo 2012 è stato trasferito alla prelatura territoriale di São Félix dove s'è insediato il successivo 13 maggio. A lungo, fino al 2011, è stato il referente delle Comunitàecclesiali di base in seno alla Conferenza episcopale del Brasile. Intanto l'associazione “Mamre” invita le persone che ne hanno la possibilità a donare alla casa di accoglienza per donne in difficoltà “Piccolo Bartolomeo” dei generi alimentari. In questo momento la priorità è rappresentata da biscotti, frutta, verdura, uova, latte, tonno e dadi. «E poi abbiamo bisogno - afferma Metti - di volontarie. Ci rivolgiamo a coloro che hanno del tempo libero e che vogliono spendere qualche ora per dare una mano alla nostra realtà».

«L'amore è il dono più grande che Dio ci ha fatto. È la pietra fondante delle nostre vite. Ed è proprio la mancanza dell'amore, come diceva padre David Maria Turoldo, che scombina il mondo». È il passaggio centrale dell'intervento del presidente dell'associazione “Mamre” Mario Metti che ha presentato il libro “Vivere la carità... insieme”, edito dal professor Giuliano Ladolfi, alla casa “Maria Ausiliatrice” di Pella. Tutto ciò in occasione del corso di formazione dell'Aifo (Associazione italiana amici di Raoul Follereau) che s'è tenuto nello scorso fine settimana. Una trentina dei partecipanti qualche ora prima aveva visitato casa “Piccolo Bartolomeo” di Borgomanero. La serata è stata arricchita dai canti eseguiti dal coro gospel “The dynamite” composto dalle sei ragazze (profughe nigeriane) che da qualche mese sono ospiti di “Mamre”. E che nei prossimi giorni si esibiranno a Vogogna (giovedì 17), Vittuone (sabato 19 in occasione di una festa a base di una risottata) e Boves (domenica 20 alla festa della pace). E poi il 18 ottobre saranno a Lonato del Garda e il 1° novembre a Baceno. Dopo Metti, ha preso la parola il direttore del collegio “Don Bosco”di Borgomanero Giuliano Palizzi. Che ha esordito dicendo «che spesso sono i preti, e lo dico io che sono un prete, a rappresentare il pericolo più grande per la Chiesa. Se non sono loro a proporre delle cose, le boicottano. Sarà forse anche per questo che quando Mario, una ventina d'anni fa, ha gettato le basi di questo straordinario progetto di solidarietà, sinceramente non credevo che ce l'avrebbe fatta. E invece ce l'ha fatta». Ha poi accennato al suo contributo, sul tema dell'educazione alla carità, per il libro di “Mamre”: «Dico subito che èuna scelta di vita e aggiungo che la fede non è osservare i precetti o soltanto credere in Dio. È stare dalla sua parte, è andare dietro a Gesùe al suo insegnamento. Eppure, anche se il cristianesimo è presente da duemila anni in Europa, tantissimi fanno fatica ad accettare le parole di papa Francesco per esempio sui divorziati e sugli omosessuali. E si dimenticano che Gesù ci ha invitati ad amare il nostro prossimo. Ma attenzione: chi ama i suoi amici non fa niente di eccezionale; ben più importante è amare i nostri nemici e dare una mano a chi è in difficoltà». Don Giuliano ha infine ricordato che, quando era ragazzo, «sui muri veniva scritto: “Dio ti vede”. Mai visto qualcuno che scriveva “Dio ti ama, Dio ti aspetta sempre”. Ecco: avere fede significa andare contro il pensiero dominante e ricordarci che Gesù non aveva appartamenti da cinquecento metri quadrati con le guardie svizzere fuori dalla porta. Lui non aveva neanche una pietra su cui posare il capo».