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Festa dei Popoli a Borgomanero: un successo

Borgomanero - Sabato 6 maggio s'è svolta a Borgomanero la Festa dei popoli, organizzata negli spazi dell'oratorio parrocchiale. "E' mio desiderio - afferma Sergio Vercelli - ringraziare tutte le persone che hanno partecipato, tutti coloro che hanno collaborato, tutti gli espositori, tutte le ragazze e i ragazzi degli istituti comprensivi di Borgomanero che hanno realizzato la bellissima mostra sul tema dell'acqua, gli insegnanti che hanno partecipato alla formazione con il Pime e hanno poi sviluppato nelle classi questi temi. Quest'anno la mostra degli elaborati comprendeva anche i progetti che hanno partecipato al concorso 'Giovani e ambiente' del Comune. Inoltre durante la giornata della festa è stato possibile visitare la mostra interattiva 'Missione acqua. Un diritto per tutti' della Fondazione Pime. L'esposizione dei lavori delle scuole non solo era bella dal punto di vista della qualità degli elaborati, ma anche molto interessante perché ciascuno dei numerosi lavori raccontava un punto di vista su come oggi è percepito l'uso dell'acqua, sulle possibili azioni concrete che porterebbero a un risparmio già da subito, sui consumi di acqua per la produzione di cibo, vestiti, oggetti, che ci devono far riflettere sul nostro stile di vita. Una mostra come questa meriterebbe per il suo alto valore di poter essere visitabile per un periodo di tempo più lungo, per portare la comunità a una consapevolezza su questo tema. Noi non siamo in grado di valorizzare come si dovrebbe fare, non abbiamo né mezzi né strutture; anche lo scorso anno ce lo siamo detti, ma nessuno ha raccolto con la dovuta attenzione queste proposte, ed è un vero peccato, non per noi, ma per tutto il territorio di Borgomanero, che per un giorno si è trovato a essere capitale dell'acqua. C'è stata la presenza di rappresentanti di Acqua Novara.Vco - anche se non abbiamo potuto confrontarci, non mancherà occasione, semmai si dovesse ripresentare un'opportunità come questa - e di Ecomuseo Cusius che ha dimostrato il suo apprezzamento per tutto il lavoro svolto e la disponibilità a collaborare. Cosa dire ancora? Non dimentichiamoci di Lucia: senza di lei non si sarebbe portato a termine questo progetto, la sua tenacia e intelligenza mai venute meno hanno consentito di offrirci questi lavori. A lei un infinito ringraziamento".

La festa è proseguita con attività di animazione, con l'esposizione dei vari stand, con la presentazione da parte di diversi Paesi di balli, danze tipiche, costumi, dal Vietnam al Perù e Brasile, all'Ucraina, al Marocco, ai significati culturali della tradizione di ciascuno. Insomma abbiamo avuto (e abbiamo) in casa un mondo variopinto, un mosaico di etnie, tradizioni e colori, che arricchiscono la comunità. La festa dei popoli vuole essere uno spazio e un luogo in cui si manifesta la convivialità delle differenze: mi piace e ci piace sognare una comunità in cui la differenza sia riconosciuta e in cui gli accostamenti, talvolta arditi, possano sviluppare dei mosaici piacevoli alla vista; mi piace sognare un clima che consenta l'emergere di sfumature diverse, in cui sia possibile esprimersi con la libertà di chi si sente ascoltato. Questo è il desiderio, la meta... Ma quanta fatica, ripartenze, sbagli e tentativi possono esserci sulla strada (mai definitivamente compiuta) verso questo orizzonte!

"Alla festa - prosegue Vercelli - hanno trovato spazio le associazioni, le cooperative, gli enti e le organizzazioni, che operano sul territorio e in altre realtà nel mondo, su temi quali l'accoglienza, l'ospitalità, la solidarietà, gli aiuti umanitari, il portare cure mediche. Una moltitudine di presenze che danno vita e speranza sopratutto in momenti come questi. Penso ora a Ivan in Colombia, Pietro in Libano, uomini di pace che hanno lasciato casa e affetti per portare un segno e una presenza di pace; ma anche Mario, Pier Giorgio, Gabriele, Anna, Loris, Michele, Massi, Flavio e Marta Bobbio, e tanti altri che si sono fatti prossimi in tante situazioni devastanti in Ucraina, Libano, Ventimiglia, Trieste, Bardonecchia, Bosnia, Croazia, Sud Sudan e Tanzania, a tante persone incontrate alla Festa, come Luciano, un angelo per i bambini del Brasile, e i giovani di R-Estate in missione che dedicheranno il loro tempo delle ferie estive per fare un'esperienza missionaria; Franca, Luisa, Fabia, Silvia, Claudio, Patrizia e Noris (Grazia, Roberta e Barbara non presenti ma vicini con il cuore), padre Massimo Casaro, Eugenio e Patrizia, che nello spazio del Centro missionario diocesano hanno esposto anche una mostra fotografica su Dom Mario Zanetta, vescovo di Paulo Afonso in Brasile, a 25 anni dalla sua scomparsa. Indubbiamente ci sono molte altre persone che sicuramente rischio di lasciare indietro, mi scuso fin da ora per le dimenticanze. Ecco, la festa è questa 'banalità ordinaria della vita, donne e uomini che hanno messo l'altro, il noi prima dell'io. Una vera ricchezza presente alla Festa, composta anche da coloro che agiscono e operano qui sul territorio di Borgomanero nella solidarietà quotidiana per gli ultimi, gli scarti del mondo, i poveri, i senzatetto. Sì, la festa è questo, non bisogna avere diplomi o lauree per capirne il senso, la fraternità, l'incontro, l'amicizia, possibilmente non per un giorno ma per tutti i 365 giorni dell'anno. Noi ci speriamo, e non ci stancheremo di continuare a proporre e riproporre questo messaggio. Anche un angolo della santità: percorso aperto per Daniela, la sua presenza sostenuta da alcune persone con i suoi scritti e testimonianze è un pezzetto della via della pace, della vicinanza, dell'incontro. La Festa per alcuni di noi è stato un autentico momento di commozione: tre bambini provenienti da Gornja Bistra, tre famiglie, l'accoglienza declinata in un amore donato senza limiti. I miracoli esistono ancora, non lasciamoci distrarre dai troppi profeti di sventura, c'è ancora tanto bene, non avranno i titoloni sui giornali, sui media, ma sono quelli che ci dimostrano cosa vuol dire la speranza, la bellezza della vita, e noi l'abbiamo potuta vedere insieme in un pomeriggio risplendente di luce, quella vera, che spazza via le brutture di questo mondo. Non è un segno di speranza anche questo? Dare loro un grande abbraccio, per far sentire la nostra vicinanza e il nostro affetto, almeno quello lo possiamo fare, non ci costa nulla. Forse abbiamo disturbato o spaventato qualcuno, non era nostra intenzione, con quel grido che ancora risuona nelle vie del centro storico della città, i bambini che urlavano 'No alla guerra, sì alla pace'. Quel girotondo danzato con gli amici dei balli popolari, quel darsi la mano uniti e vicini sul sagrato della chiesa, un gesto, un simbolo di pace, un autentico momento di commozione accentuato dal minuto di silenzio. Le toccanti parole di don Piero ci hanno aiutato a riflettere sul tempo di guerra che anche nel nostro Paese ha lasciato tracce profonde. Termino questa riflessione, un po' lunga, ma tanto ci sarebbe da raccontare. La prossima volta non fatevi troppe domande su cos'è la festa, immaginatela come volete, come vi piace, vivetela come momento di amicizia sociale, spazio di incontro, godete della bellezza e della varietà dei colori del mondo: non è monocromatico ma vivace, e possiamo guardarlo nelle varietà e nella diversità che ciascuno può dare. Non rinchiudiamoci nei comodi e angusti spazi, ci rendono più chiusi, più paurosi, ritroviamo un po' di coraggio nel conoscere l'altro senza lenti deformanti del razzismo, dell'odio: siamo o non siamo tutti fratelli? Concludo con un ringraziamento a Dino, bellissimo il manifesto, a tutti i volontari che hanno dedicato tempo e impegno per rendere bella la Festa, a chi ha collaborato per montare e smontare la Festa, in modo particolare i ragazzi della Pro Loco, con Michele e Simone che si sono occupati della parte informatica, audio video, con Simone che ha messo a disposizione la cassa e la musica per la marcia. Un gruppo di giovani competenti, disponibili, una vera manna del cielo per me. Grazie alle pasticcerie di Borgomanero e a tutte le donne che hanno portato torte, dolci, a don Piero e don Marco per averci accolti anche quest'anno nell'oratorio parrocchiale, ai giornalisti che hanno dedicato attenzione per promuovere la Festa".