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INTERVENTI INNOVATIVI CONTRO LA VIOLENZA INTRAFAMILIARE

L’IMPEGNO DEL TERRITORIO

Borgomanero - A conclusione del progetto finanziato dal bando regionale a sostegno delle donne vittime di violenza, il C.I.S.S. (Consorzio Intercomunale Servizi Socio Assistenziali) ha organizzato il giorno 10 giugno presso la sede di Borgomanero, una tavola rotonda per illustrare le iniziative già realizzate e gli interventi futuri, alla luce della recente Legge Regionale a contrasto della violenza di genere. Nell’ambito di tale progetto il C.I.S.S. si è fatto promotore di azioni finalizzate da un lato a rinsaldare, con momenti di confronto condivisi, la rete degli operatori territoriali a vario titolo coinvolti sul problema della violenza, dall’altro ad associare agli interventi già intrapresi, che hanno come target privilegiato le donne vittime di violenza, l’utilizzo di modelli di intervento rivolti agli autori di violenza. Attraverso la collaborazione con Mediana di Novara e con l’Associazione Il Cerchio degli Uomini di Torino sono stati proposti percorsi formativi e di sensibilizzazione per gli operatori della rete, con l’intenzione di sviluppare anche sul nostro territorio la sperimentazione ed l’implementazione di azioni pilota indirizzate ad intercettare il disagio maschile e successiva presa in carico di autori di violenza, secondo un modello già sperimentato dall’Associazione torinese.

Il prossimo impegno dell’Ente sarà quello di attivare un numero telefonico dedicato a quanti intendano interrompere modalità relazionali aggressive e violente. Successivamente, anche attraverso il coordinamento e la collaborazione con altri soggetti del territorio, potranno essere attivati interventi per offrire percorsi di cambiamento reale e durevole. La complessità del fenomeno relativo alla violenza di genere infatti, può essere affrontata e superata solo attraverso l’integrazione di interventi pluridirezionali e multidisciplinari, così come inscritto anche nella recente Legge Regionale in materia, che prevede, oltre alle azioni di prevenzione e di sostegno per le vittime, anche interventi specifici rivolti agli uomini maltrattanti. Attraverso la presa in carico di chi agisce comportamenti violenti si intende interrompere un modello relazionale che non cambia neanche quando è stato sanzionato dalla pena. Secondo quanto affermato in un recente articolo da Fabio Roia, magistrato del tribunale di Milano che da anni si occupa di reati in ambiti familiari: “il momento più rischioso per la vittima è proprio l’uscita dal carcere per i sentimenti di rancore e vendetta che l’aggressore può covare”. Diventa quindi necessario associare alla sanzione penale del reato la possibilità di recupero per prevenire la “recidiva” che secondo tutti gli studiosi in materia è molto alta: il 70% nei primi due anni di uscita dal carcere.