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LA VISITA DEL CUORE E NEL CUORE DEI REPARTI DI TERAPIA INTENSIVA DI BORGOMANERO

Una visita piena di emozioni per l'on. Alberto Gusmeroli
Alberto Gusmeroli

Borgomanero - "La Direttrice generale dell’ASL Dott.ssa Arabella Fontana - racconta l'on. Alberto Gusmeroli (Lega) - la Direttrice dell’Ospedale di Borgomanero Dott.ssa Elisabetta Aliata, il Primario di Anestesia e Rianimazione Dott. Davide Colombo, il Direttore del Pronto soccorso Dott. Claudio Didino mi hanno chiesto di dare voce a ciò che succede “vicino alle nostre case”, ciò che spesso vediamo in Tv solo parzialmente e non pensiamo di avere a pochissimo da noi. Mi hanno chiesto di Visitare i reparti di Terapia intensiva e sub intensiva dell’Ospedale di Borgomanero e ho subito accettato. Importante ciò che Vi racconterò che serva il più possibile per evitare di entrarci, e per questo in primo luogo mi hanno detto le tre regole: Mascherina ben indossata, distanziamento e pulizia e a casa tutti devono avere il saturimetro e se avete dei minimi sintomi provatelo ogni due/tre ore. Sono entrato alle 14 ho indossato i camici tipici da Ospedale poi la vestizione anticovid che si può fare solo aiutandosi l’un con l’altro. Pensiamo che Medici e infermieri sono completamente coperti come mi vedete nelle foto per sei lunghe ore e non c’è sudore e stanchezza che tenga … pensiamo anche che a marzo/aprile dell’anno scorso non avevano nulla di tutto ciò! e tantissimi sono stati i medici e infermieri mancati alla vita. Poi l’incontro con i malati in terapia intensiva, per massima parte intubati e addormentati. Non Vi dico lo strazio nel vedere persone che conosco, ho salutato Roberto e Gaetano di Arona… Roberto che tra oggi e domani va, fortunatamente, in reparto subintensiva/Covid mentre Gaetano gli aspetta almeno un altro mese o forse due terribili mesi. Il reparto di terapia intensiva a Borgomanero ha diciotto degenti su 23 posti letto disponibili e già utilizzano le sale operatorie come letti di terapia intensiva con tutte le difficoltà e il rinvio di operazioni per altre patologie che ovviamente qui non si possono fare. Ma anche il reparto di subintensiva e il Pronto soccorso sono ai limiti. Al Reparto di subintensiva incontro il bravissimo Primario Dott. Gianluca Airoldi e non vi dico la sua emozione nel raccontarmi i diversi casi terribili e le difficili decisioni quando si è fatto di tutto e non si riesce a salvare i malati… perché il medico ha la missione di salvare e quando non ci riesce il dramma è per il malato, i famigliari e anche proprio per i bravissimi medici e infermieri. I due Reparti hanno le luci accese tutto il giorno, si perde il senso del tempo, si confonde il giorno e la notte, in subintensiva i pazienti sono svegli e l’esserlo è anche peggio. Persone con il casco, con la mascherina e l’ossigeno, il racconto del Dott. Arioldi di una persona che dopo giorni e giorni di casco gli ha chiesto di farlo morire perché non gli sembrava più vita… ma loro hanno anche il cuore per trovare le giuste parole per infondere quel coraggio e minimo di speranza per cercare di aiutarli a scacciare certe idee. Ho incontrato l’Aronese Camillo in Pronto soccorso e ho portato l’abbraccio della città ad alcuni Aronesi e a tutti quelli che ho incontrato, l’emozione è tanta, la gratitudine per una visita che ti segna è tantissima ma enorme la responsabilità che abbiamo nel dire a tutti di fare la massima attenzione, purtroppo è un male che colpisce in modo diverso da persona a persona, ancora le cure non si possono standardizzare e ho visto anche persone non anziane. Vi ho “martellato” di avere la massima attenzione per mesi con le mie dirette e lo faccio ancora il martedi… ricordiamoci delle tre regole (mascherina, distanziamento e pulizia) e del saturimetro, come Comune per chi non può permetterselo lo diamo gratis. I medici e infermieri sono tosti e come diciamo tutti sono eroi, ma sono oltre un anno che non mollano e dopo un ora e mezza “bardato” di tutto punto per non infettarmi e averLi visti all’opera, vi assicuro che il miglior modo per considerarli veri eroi è vuotargli questi reparti facendo prevenzione, impedire che la gente varchi la soglia perché sono tantissimi i malati che entrano in questi due reparti e non rivedono i loro cari e chi ha perso un parente o amico sa cosa significa. Un abbraccio di cuore - conclude l'on. Gusmeroli - a nome di tutto il territorio ai medici, gli infermieri e il personale ausiliario dell'Ospedale di Borgomanero: siete fantastici! Un abbraccio a tutti i medici, infermieri, Cri e volontari in tutta Italia!"