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LE PROFUGHE ACCOLTE DA MAMRE SI SONO PRESENTATE ALLA COMUNITÀ DI BORGOMANERO

HANNO CANTATO AL “DON BOSCO”. «ORA VORREMMO ESIBIRCI ANCHE IN ALTRE CHIESE DELLA ZONA»
Mario Metti

Borgomanero - Al momento della distribuzione della comunione, hanno cantato un brano. È successo durante la messa delle 11,15 di domenica 12 luglio, celebrata nella chiesa di Maria Ausiliatrice del collegio salesiano di Borgomanero. Si sono presentate così, alla comunità di Borgomanero, le sette profughe nigeriane che, da qualche giorno, sono ospiti dell'associazione “Mamre” dopo essere state costrette ad abbandonare il loro paese dove dovevano fare i conti con un'estrema povertà e dove rischiavano di rimanere vittime delle persecuzioni contro le persone di religione cristiana. Vivevano nella zona dove imperversa l'organizzazione terroristica jihadista “Boko Haram” alleata con lo stato islamico. Il loro gruppo hanno voluto chiamarlo “The dynamite”. Spiega il responsabile di casa “Piccolo Bartolomeo” Mario Metti: «Con questo nome hanno voluto esprimere la forza interiore che si sentono dentro per il grande dono della vita che viene da Dio, e la carica che hanno per trasformare il mondo, per renderlo casa di pace, di vita comune, di fratellanza, di serenità e di gioia “esplosiva”». L'apprezzata esibizione al “Don Bosco” vuole essere la prima di una lunga serie: «È vero, queste ragazze aspettano inviti per poter cantare anche in altre chiese - per esempio il 2 agosto saranno al santuario di Boca - o in altri contesti». Intanto “Mamre” lancia un appello: «Una di queste giovani nei giorni scorsi è stata operata all'ospedale “Santissima Trinità” - puntualizza Metti - per ridurre una frattura a un piede subita durante la traversata nel deserto della Libia. Dovrà tenere il gesso per almeno un mese. Per questo ci rivolgiamo ai tantissimi che sono sempre pronti a darci una mano: chiediamo a chi ne ha la possibilità di prestarci per questo periodo una carrozzella. Soprattutto in queste giornate di gran caldo con una sedia a rotelle avremmo più facilmente la possibilità di far uscire questa ragazza dandole un po' di sollievo». Le persone interessate possono portare la carrozzella direttamente a casa “Piccolo Bartolomeo” o chiamare i numeri telefonici 339.1321996 o 0322.81736. Un altro invito è rivolto a chi è in possesso di vecchi telefoni portatili che ormai non utilizza più. «Anche nell'ottica di riusare le cose e di non buttarle via una volta che smettiamo di adoperarle - evidenzia ancora Metti - chi ha dei cellulari ancora funzionanti, ma di cui non si serve più, può portarceli a casa “Piccolo Bartolomeo”. Così queste ragazze potranno contattare le loro famiglie. Sono sicuro che come sempre la risposta sarà all'insegna della massima generosità». Anche in questo caso per avere ulteriori informazioni si possono contattare i numeri 339.1321996 e 0322.81736. L'accoglienza che viene attuata da Mamre è quella dei piccoli numeri, a carattere familiare, «come quella che già offriamo da quasi vent'anni a ragazze madri o vittime di violenza, e da qualche mese - aggiunge - anche agli uomini privi persino di un posto dove dormire». Queste giovani hanno vissuto un drammatico viaggio su gommoni e barconi in mezzo al Mediterraneo per poi sbarcare a Ragusa e Reggio Calabria. Un altro modo per sostenere questo nuovo progetto di solidarietà è quello di portare a casa “Piccolo Bartolomeo” frutta, tonno e latte, ma anche indumenti femminili (taglie 42 e 44), scarpe leggere (numeri 37, 38, 39 e 40), biciclette da donna, prodotti per l'igiene intima e idratanti, pigiami e libri (in particolare romanzi) in inglese (l'unica lingua che parlano). «E soprattutto - conclude Metti - abbiamo bisogno di volontari che ci diano una mano. Meglio ancora se queste persone conoscono l'inglese».