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1.000 TRAPIANTI DI RENE AL MAGGIORE!

Novara - Mille trapianti di rene: è questo l’importante traguardo raggiunto venerdi' 11 aprile all’azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della carità” di Novara, un traguardo che testimonia la continuità di una attività sempre rimasta nel corso degli anni ai massimi livelli nazionali ed internazionali. La storia del  centro di trapianto renale del “Maggiore” inizia il 4 novembre 1998 data in cui il centro fu fondato dal professor Giuseppe Verzetti insieme all’urologo Bruno Frea e al  chirurgo vascolare Franco Nessi, primi chirurghi pionieri  di questa attività in  Novara. Negli anni successivi il centro, che attualmente è parte della struttura complessa universitaria di Nefrologia e trapianto renale, diretta dal professor Piero Stratta,  ha progressivamente incrementato la propria attività fino al raggiungimento dei 1000 trapianti della scorsa settimana. La struttura ha avviato programmi sempre più complessi e di avanguardia nel settore, promuovendo, accanto al tradizionale trapianto di rene singolo da donatore deceduto, il trapianto da donatore vivente, anche prima della dialisi e con prelievo laparoscopico, (nel 2003) ed il doppio trapianto di rene (nel 2004). Questi dati  hanno portato il centro trapianti renali di Novara ad essere il  terzo centro italiano per attività nel primo decennio  degli anni 2000, secondo  solo alle  Molinette di Torino ed al Sant’ Orsola di Bologna, con un volume di attività tale da poter essere collocato tra i pochi centri in Italia di livello europeo. Si tratta di  risultati  di indubbia  soddisfazione non solo  per gli operatori impegnati in questa l’attività, ma per l’intera azienda, coinvolta in un impegno che richiede elevate capacità professionali, organizzative e di coordinamento. L’aspetto da sottolineare  è  l’eccellenza dei risultati ottenuti  ed il loro andamento nel tempo: si tratta di dati altamente soddisfacenti che, in base alle statistiche recentemente pubblicate dal Centro nazionale trapianti, vedono il centro di Novara collocarsi ai primissimi  posti in Europa come sopravvivenza  dei pazienti e dei reni a breve e lungo termine. I risultati raggiunti sono ancora più significativi se si considera che negli ultimi anni è molto cambiata la tipologia dei pazienti avviati al trapianto. Oggi avviene sempre più di frequente che siano trapiantati  anche pazienti molto più complessi di un tempo, soprattutto in età avanzata o affetti, oltre che dall’ insufficienza renale cronica, anche da malattie sistemiche, cardiache e vascolari  che rendono il paziente più fragile ed a maggior rischio clinico. Al programma di trapianto renale partecipano direttamente anche la Chirurgia Vascolare, diretta dal dott. Piero Brustia,  l’Urologia del professor  Carlo Terrone, l’Emodialisi – Nefrologia del dott. Martino De Leo e  l’ Anestesia e Rianimazione del professor Francesco Della Corte. Un programma di questo genere,  per essere attuato  con successo, richiede un ottimo livello organizzativo globale con il coinvolgimento di tutti i ruoli sanitari e delle altre professionalità, una stretta collaborazione tra componente universitaria ed ospedaliera, un elevato livello di tutte le attività sia cliniche che dei servizi di accertamento diagnostico  ed un accurato programma formativo, quale quello fornito dalla scuola di  medicina e chirurgia e dalla scuola di specializzazione in Nefrologia dell’università del Piemonte orientale. Il  primo momento fondamentale del trapianto  è rappresentato dalla  donazione dell’organo.

Le donazioni di rene, che anche nel 2013hanno raggiunto in Piemonte livelli di rilievo, sono correlate alla  sensibilità della popolazione, alla validità del programma regionale di formazione degli operatori, alla diffusione delle informazioni ed alla  capillare organizzazione delle rianimazioni coinvolte.

In  quest’ambito è doveroso sottolineare che a Novara l’attenzione alla donazione nasce già nei primi anni ’80 quando,  tra numerose difficoltà operative,  fu avviato un programma per la donazione e il prelievo.

Questa particolare sensibilità si è sempre mantenuta nel tempo, tanto che, anche quest’anno, la rianimazione dell’Azienda, diretta dal professor Francesco Della Corte ha primeggiato in ambito regionale per segnalazione ed utilizzazione delle donazioni.