Share |

Arrestati due tunisini per diversi reati

Rapina impropria, resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di aggressivo chimico

Novara - A seguito di articolate indagini si è conclusa nei giorni scorsi un’operazione che ha portato gli uomini della Polizia di Stato ad arrestare due soggetti resosi responsabili di rapina impropria, resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di aggressivo chimico. In particolare nella serata del 3 settembre scorso i due individui, a bordo di uno scooter rubato nello scorso mese di luglio a Bellinzago Novarese, sottraevano a una donna una catenina, strappandogliela dal collo, mentre percorreva la pubblica via nei pressi del centro commerciale di Novara. I due individui si allontanavano poi repentinamente dal luogo.

I due uomini sarebbero rimasti impuniti, se alla scena non avesse assistito un poliziotto che, libero dal servizio e nonostante si trovasse in auto con la moglie e la figlia in tenera età, si poneva all’inseguimento del mezzo in fuga. Lo scooter arrestava la sua corsa dopo qualche minuto quando i fuggitivi imboccavano per sbaglio una strada senza uscita. A quel punto il poliziotto scendeva dalla sua auto e intimava l’alt ai due malviventi, per procedere al loro arresto. Gli stessi però, al fine di guadagnare l’impunità, spruzzavano verso l’agente uno spray urticante che lo inabilitava, permettendo ai due rei di guadagnarsi la fuga. Lo spray utilizzato era particolarmente nocivo tanto da costringere il poliziotto a ricorrere successivamente alle cure sanitarie. Il gas non era infatti un semplice estratto di peperoncino (il cosiddetto oleum capsicum) ma un aggressivo chimico denominato CS e utilizzato dalle forze di polizia e dai corpi militari per i compiti d’istituto. Il poliziotto, nonostante fosse stato colpito in pieno volto dal gas, riusciva comunque a continuare la sua opera di repressione dell’illecito, riuscendo, grazie alla sua determinazione a sbilanciare il passeggero dello scooter, facendogli perdere il telefono cellulare. La successiva attività di indagine effettuata dalla Squadra Mobile di Novara permetteva di identificare il possessore del cellulare perso nel corso dell’azione criminosa; ciò, nonostante lo stesso fosse clandestino e assolutamente sconosciuto alle forze dell’ordine e utilizzasse un profilo facebook intestato a un nome diverso dal proprio. L’uomo, un tunisino di 26 anni (M. M.), veniva quindi rintracciato e sottoposto a fermo di polizia giudiziaria d’iniziativa da parte del personale della Questura di Novara. Il fermo veniva poi convalidato dall’autorità giudiziaria e l’uomo è ancora oggi ristretto in carcere in stato di custodia cautelare.

Il prosieguo dell’attività investigativa permetteva di identificare anche il secondo autore: B. A. M., tunisino di 29 anni con precedenti per reati contro il patrimonio, a carico del quale veniva emessa ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte del GIP di Novara. L’uomo, che dopo i fatti si era recato per qualche tempo in Tunisia, al suo ritorno in Italia aveva fatto perdere le proprie tracce. Nei giorni scorsi personale della Polizia Stradale di Novara sottoponeva a controllo B.A.M. nei pressi di Vicolungo, e trovava l’uomo privo di patente di guida. Nel corso degli accertamenti emergeva poi che lo stesso era destinatario di un rintraccio e veniva quindi arrestato e associato alla casa circondariale. E' stato denunciato, oltre che per guida senza patente, anche per porto abusivo di un coltello a scatto, ritrovato nel suo furgone. 

Nel corso dell’attività d’indagine sono emerse alcune peculiarità. In particolare il fatto che M.M. avesse scientemente scelto la Svizzera quale Paese ove farsi foto-segnalare ritenendolo più vantaggioso. L’uomo aveva infatti più volte attraversato i confini con la confederazione elvetica e si era fatto volontariamente controllare dalla polizia del luogo e sottoporre a rilievi dattiloscopici. Successivamente lo stesso era fuggito dal luogo di ritenzione per tornare in Italia. I due malviventi avevano analoga facilità di movimento verso la Francia, paese da cui tra l’altro proviene il gas CS sottoposto a sequestro. Nel corso della perquisizione dell’abitazione dei due soggetti è stato inoltre rinvenuto un insidioso taser elettrificante, mascherato da telefono cellulare, anch’esso proveniente dall’estero.