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Due lettere aperte dei titolari piemontesi di ludoteche

Novara - Due lettere aperte al Governo Conte e al governatore del Piemonte Cirio da parte dei titolari di ludoteche.

Nella prima missiva inviata a Palazzo Chigi a Roma si legge: "Gentilissimi Presidente Conte e Ministra Bonetti, rappresentiamo la categoria di parchi gioco e ludoteche italiane. Con la presente lettera siamo a portare alla Vs. attenzione una proposta che riteniamo essere molto utile alla Vs. necessità di creare un supporto alle famiglie per la custodia dei bambini in seguito alla ripresa dell’attività lavorativa. In questi giorni si è molto parlato di questa questione, sorta in conseguenza del prossimo inizio della fase 2 e del permanere della chiusura di scuole e asili. I bambini sono la risorsa più importante dell’umanità, sono il nostro futuro. Negli ultimi mesi, noi che dedichiamo da sempre le nostre attività al loro benessere, ci stiamo rendendo conto che poco si riesce a pensare alle loro necessità. I bambini sono letteralmente chiusi in casa da 2 mesi e, dato che le scuole non riapriranno, lo saranno ancora per diverso tempo. Noi non sappiamo se ci si renda conto del danno fisico e psichico che stanno affrontando. Ora che si rende necessario “collocarli” da qualche parte per permettere ai genitori di rientrare al lavoro, sono divenuti quasi “un problema”. Non possiamo accettare che la società italiana, da sempre basata sul principio fondamentale della famiglia, affronti la questione bambini come un problema. E’ importantissimo investire su di loro e sul loro benessere, per gettare le basi per un’Italia migliore. Le nostre strutture, da sempre destinate ad accogliere in igiene e sicurezza i bambini, hanno la possibilità di mettere a disposizione i loro spazi per la realizzazione di centri estivi che possono essere strutturati secondo le normative sanitarie richieste. Le scuole pubbliche e tutte le altre strutture che solitamente ospitavano i centri estivi non saranno sufficienti, viste le normative di distanziamento introdotte, e sarà altresì difficoltoso riaprire e richiamare i dipendenti. Riteniamo per questi motivi che le ludoteche e i parchi gioco rappresentino una risorsa fondamentale in questo momento perché sono tutte aziende ubicate in locali medio grandi. Se si potesse creare una collaborazione tra pubblico e privato, le ludoteche e parchi gioco potrebbero sanificare e rendere adatti i propri grandi spazi per ospitare i centri estivi in tempi brevi. Le nostre proposte: 1) Condivisione di un Protocollo Sanitario su cui lavorare, per garantire sicurezza ai bambini ed al personale addetto 2) Intervento economico a fondo perduto per attuare le procedure di sanificazione dei locali resi disponibili dalle imprese private, predisporre eventuali punti di sanificazione con dispenser di igienizzante, nebulizzatori e acquisto termometri e dispositivi di protezione del personale e dei fruitori del servizio 3) Corsi di formazione gratuiti, se necessari, per abilitare il personale all’emergenza COVID 4) Autorizzazione all’utilizzo della struttura in due modalità: a. diretta: con centri estivi organizzati dalla stessa struttura b. indiretta: con affitto dei medesimi al terzo settore 5) Protocollo d’intesa col Terzo Settore, per avere a disposizione, all’occorrenza, personale che possa garantire le distanze tra i bambini presenti nei centri estivi e la sanificazione giornaliera (es ausilio di protezione civile, associazione pompieri, associazione carabinieri, etc) 6) Possibilità alle famiglie di utilizzare il bonus babysitter presso le nostre strutture, come retta mensile per l’iscrizione all’ eventuale centro estivo, per evitare che il pagamento della retta vada a gravare sull’economia della famiglia. 7) Patto corresponsabilità con le famiglie 8) Patto di sussidiarietà tra Regione, Comune di appartenenza, famiglia, terzo settore, sanità, strutture private 9) Ampliamento del servizio alla fascia di età che va dai 3 ai 12 anni 10) Possibilità di avvalersi di SCU (Servizio Civile Universale) per la gestione dei centri secondo la necessità della struttura 11) Possibilità di offrire servizi giornalieri a richiesta, a supporto della gestione del centro estivo, quali: laboratori, animazione, servizi specifici per bambini con bisogni speciali Le nostre proposte potrebbero avere una valenza multipla: - dare un beneficio sia economico che funzionale alle famiglie italiane e al Comune/Regione di appartenenza; - mettere a disposizione ampi spazi (stimiamo 250000 mq in tutta Italia solo interni e circa 300000 esterni recintati, ma crediamo molti di più) già predisposti all’utilizzo del settore infanzia con tempi di sanificazione più rapidi - aiuto alle imprese. Ricordiamo che ai bambini in questo periodo di “abbandono” è venuto a mancare supporto psicologico, educativo e di sviluppo. Con la nostra riapertura in supporto alla ricerca di nuovi spazi, potremmo offrire un nuovo obiettivo di comunità, socializzazione e riapertura al gioco; un graduale ritorno alla normalità, seppur con le regole di sicurezza necessarie, di cui i bambini, spesso poco presi in considerazione in questa situazione, hanno estremo bisogno. Come enunciato all’art. 31 della carta dei diritti dei bambini, hanno il diritto di giocare. Siamo a disposizione per un confronto utile e costruttivo che vogliate richiederci e, nell’attesa di ricevere un Vostro riscontro, salutiamo cordialmente".

Nell'altra lettera: "Gentile Prefetto, Presidenti, Assessori e Sindaci, rappresentiamo le Ludoteche e i Parchi Gioco della Regione Piemonte elencati in calce. Il nostro settore non vanta numeri esponenziali di occupati, ma di certo rappresenta tante realtà che negli ultimi anni sono diventate parte integrante del settore divertimento e servizi per l’Infanzia. Sicuramente queste strutture sono da considerarsi un valore aggiunto per i comuni in cui sono ubicate. La tendenza, sempre in aumento, di usufruire dei nostri servizi, interessa annualmente migliaia di utenti. La nostra è una categoria relativamente giovane, ma in continua crescita. Rappresenta numerose realtà che negli ultimi anni sono divenute parte integrante nel campo divertimento e servizi per l’infanzia. Con il tempo queste strutture si sono perfezionate per poter rispondere alle molteplici esigenze della clientela, divenendo un punto di riferimento ed incontro importante sul territorio per le famiglie con bambini. La società attuale richiede sempre di più l’utilizzo dei nostri servizi. Rientriamo purtroppo in quella categoria d’imprese, che per indiscutibili ragioni di sicurezza sanitaria, ha dovuto affrontare una chiusura totale già a partire dai primi giorni dell’emergenza Covid-19. Ad oggi non esiste una normativa specifica che possa tutelare la nostra categoria, quindi, pur avendo subito di riflesso l’arresto dell’attività, rischiamo di non riprendere l’erogazione dei nostri servizi. Questo provocherebbe, oltre che una grave perdita economica per migliaia di operatori del settore, anche una grave carenza di servizi per migliaia di famiglie, che ormai da anni si appoggiano alle nostre strutture per i più svariati servizi, che vanno dal semplice, ma non meno importante, momento di divertimento e svago, fino al servizio più complesso di custodia, baby parking, laboratori, gestione eventi e feste. Consapevoli del fatto che non è chiaro quando potremo riprendere le nostre attività e comunque andando incontro alla stagione per noi meno produttiva, siamo a richiedere un aiuto concreto, ma soprattutto immediato (i costi fissi sono elevatissimi) che si può riassumere come segue: 1. Aiuti concreti per sostenere il pagamento degli affitti, che rappresenta una delle voci di spesa più elevate, per i prossimi mesi di chiusura e per i primi 6 mesi dalla data di riapertura e recupero, almeno in parte, dei canoni versati dalla data di chiusura a oggi 2. Sospensione per tutto il periodo di chiusura, con successiva rateizzazione, delle incombenze fiscali 3. Sospensione per tutto il periodo di chiusura forzata, con successiva rateizzazione, delle utenze (energia elettrica, gas, acqua, telefono) 4. Possibilità di usufruire, senza limitazioni, della cassa integrazione per i dipendenti 5. Eventuali rimborsi per mancati compensi per i proprietari 6. Aiuti per i proprietari che non possono richiedere allo stato il contributo mensile di sostentamento alle partite IVA perché inquadrati fisicamente con modalità diverse da quella richiesta dal Decreto 7. Rimborso degli acconti restituiti ai Clienti per annullamento degli eventi in programma 8. Sospensione fino a data da definirsi dei mutui/finanziamenti contratti dalle aziende del settore 9. Riduzione dell’importo e posticipo di 6 mesi dalla data di riapertura della TARI e delle varie imposte comunali 10. Riduzione dell’importo annuale di SIAE, SCF, assicurazioni, contratti di manutenzione e vari in ragione del periodo di chiusura obbligata 11. Possibilità di accesso a fondi di garanzia e/o solidarietà per la necessaria liquidità atta a sostenere i prossimi mesi di ripresa 12. Maggior chiarezza e tutela a livello legislativo per il nostro settore, in quanto, anche negli ultimi decreti emanati, non siamo specificati tra le realtà nominate ma, nell’incertezza di interpretazione, siamo stati colpiti da un’ordinanza di chiusura totale che permane dal 24 febbraio e mette a rischio l’intero sistema e la tranquillità economica delle famiglie e società coinvolte direttamente dal punto di vista lavorativo. E’ necessaria una partnership con enti statali e una concessione di contributi a fondo perduto per la gestione di centri estivi in supporto al Terzo settore, secondo quanto annunciato dal Ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti per iniziative di coprogettazione. I bambini sono tra i più esposti alle conseguenze psicologiche e sociali dell’isolamento, pertanto, come annunciato dallo stesso Ministro, a breve avrà inizio la fase 2 con l’emanazione di un probabile “decreto bambini” in cui si evidenzierà la problematica di tutti i genitori lavoratori che necessiteranno di servizi e strutture di appoggio per i propri figli. Dall’articolo pubblicato sul sito www.avvenire.it: I bandi messi in campo da Bonetti, che partiranno a metà maggio, hanno lo scopo di coinvolgere il Terzo settore nell’affiancamento dei genitori. Per iniziative che dovranno essere progettate “in tempi, modi e spazi nuovi, se necessario, indossando dispositivi di protezione individuale”. Ciò richiede “più presenza di personale per poter lavorare in piccoli gruppi” spiega la Ministra Bonetti. Ma soprattutto non costerà molto, o forse addirittura nulla, alle tasche dei genitori: “vorrei sollevare le famiglie il più possibile dal dover pagare, visto il momento, o arrivare a restituire loro la quota che pagheranno”. Il ministero fornirà a centri estivi, associazioni e Terzo settore indicazioni per “reinventarsi”, seguendo le indicazioni di tipo sanitario, “ma anche pedagogico, per aiutare i bambini ad affrontare questa situazione”. Per tanto, sulla base delle indicazioni del Ministro Bonetti e affiancandoci al “Team Infanzia” istituito dalla Regione Liguria, a nome delle ludoteche Piemontesi CHIEDIAMO: 1. Di essere inserite in questo gruppo di lavoro visto che le suddette ludoteche, centri ludici e parchi giochi hanno a disposizione locali e sedi rispettose di tutte le normative inerenti all’infanzia e personale altamente qualificato che potrebbero in questa fase 2 dell’emergenza Covid-19 essere una risorsa fondamentale. 2. Essendo le nostre attività ferme dall’inizio dell’emergenza Covid-19, per una veloce riapertura e per l’acquisto di materiale di sanificazione e dispositivi di protezione individuali (es mascherine, guanti), sia per il personale che per gli utenti, di poter accedere a fondi di liquidità o che ci siano forniti direttamente dall’ente di cui sopra dispositivi di protezione individuale. 3. Di poter usufruire di bandi di liquidità per mantenere le strutture aperte rispettando i pagamenti relativi ai costi fissi e dell’eventuale personale dipendente. Siamo naturalmente disponibili ad un confronto per la creazione di un tavolo ad hoc in cui discutere e comprovare le nostre reali difficoltà, ed affrontare ulteriori necessità emergenti. Temiamo che, in questa difficile situazione, saremo lasciati soli e purtroppo non in grado di sopravvivere dopo tutta la dedizione, gli investimenti e i sacrifici fatti fino ad ora. Le nostre richieste consentirebbero al settore di riprendere un percorso verso la normalità operativa che, a prescindere da una lenta ripresa, avrà inevitabili ripercussioni negli equilibri economico/finanziari del nostro settore. RingraziandoVi anticipatamente per l’attenzione, rimaniamo in attesa urgente di un Vostro riscontro".

Nella provincia di Novara hanno aderito all'appello: ElFe in Gioco (via Montenero 71/a Galliate), Agorà Novara (via Cameri 20 Novara) ed Happy Days eventi (corso Roma 44b Trecate).