Share |

Economia sommersa: autotrasportatore non dichiara al fisco ricavi per oltre 250.000 euro

Novara - Oltre 250.000 euro di elementi positivi di reddito non dichiarati al fisco in cinque anni ed un’IVA evasa pari a 50.000 euro. Sono i risultati di una verifica fiscale eseguita dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Novara nei confronti un’impresa, operante nel settore degli autotrasporti, risultata essere un evasore totale. L’impresa è stata selezionata grazie ad un’accurata analisi di rischio, sviluppata integrando le informazioni presenti nelle banche dati un uso al Corpo con l’attività d’intelligence sul territorio, finalizzata ad individuare i fenomeni illeciti più gravi ed insidiosi nonché ad incrementare la qualità degli interventi ispettivi. In particolare l’imprenditore, oltre a non aver presentato le dichiarazioni dei redditi per gli anni dal 2009 al 2013, ha tentato di ostacolare la ricostruzione del volume d’affari della sua attività non istituendo le scritture contabili obbligatorie ed occultando parte delle fatture emesse nei confronti dei propri clienti. Per questo motivo si è resa necessaria una minuziosa attività istruttoria, attuata mediante l’esecuzione di numerosi controlli incrociati nei confronti dei clienti dell’autotrasportatore, finalizzata alla ricostruire dell’effettivo volume d’affari realizzato dall’impresa.

Al termine dell’attività ispettiva l’imprenditore è stato deferito, altresì, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Novara per l’ipotesi di reato di occultamento o distruzione di documenti contabili.

Il contrasto al sommerso d’aziendacostituisce una linea d’azione fondamentale nell’ambito delle funzioni di polizia economico-finanziaria del Corpo, non solo per i profili strettamente connessi al recupero dei tributi sottratti al bilancio dello Stato e degli Enti locali, ma anche perché consente di arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che operano nella piena e completa osservanza della legge e le cui prospettive di sviluppo sul mercato sono seriamente compromesse da chi svolge attività “in nero”.