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EMERGENZA COVID 19: LA POSIZIONE DI CGIL NEI SERVIZI ALLE PERSONE

ESECUZIONE TAMPONI, AVVIO ANCHE IN ALTRI SERVIZI E RICHIESTA DATI

Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Paolo Del Vecchio, segretario generale Cgil Novara: "La nostra organizzazione sindacale, al fine di verificare l’esito dell’effettuazione dei tamponi agli utenti ed agli operatori di ognuna delle Case di Riposo della Provincia di Novara e della Provincia del Verbano Cusio Ossola, chiede la trasmissione di tali risultanze al fine di valutare tutte le possibili soluzioni, anche di parte sindacale, della gestione del “dopo” fotografia, sapendo che comunque si interverrà su situazioni, alcune delle quali molto compromesse, difficili e sicuramente emergenziali. Crediamo inoltre che sarà necessario tenere sotto sorveglianza sanitaria continua gli operatori, compresi quelli dei servizi ausiliari che oramai stanno o sostituendo o supportando nella gestione il personale OSS e Infermieristico, e gli utenti al fine di limitare il più possibile il già voluminoso contagio che ha trasformato le case di riposo in veri e propri focolai. Crediamo non più differibile un cospicuo e costante approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale (mascherine Fpp2, camici, calzari) ad oggi largamente insufficienti e mascherine Fpp3, senza limiti nell’utilizzo, per il personale che viene a contatto con pazienti positivi; assunzioni immediate di nuovo personale sanitario, o la presa in carico con proprio personale delle Asl. Sarà necessario mettere a disposizione delle strutture personale medico ed infermieristico altamente preparato nella gestione di Covid+. Sono solo alcune delle molte cose da mettere in atto in questa situazione. Ma riteniamo indispensabile non fermarsi alla “fotografia” della situazione nelle case di Riposo. Si deve andare a monitorare e a mettere in atto la sorveglianza sanitaria anche in tutti gli altri servizi alle persone in cui vi sono non autosufficienze e fragilità: servizi H24 ai disabili, le comunità per persone con patologia psichiatrica, le comunità per minori, e soprattutto i servizi di educativa territoriale (qualora questi siano attivi) e di assistenza domiciliare ad anziani e disabili. Molto spesso gli operatori di questi servizi non sempre hanno i DPI corretti ed in quantità sufficiente. I servizi domiciliari, sia educativi che assistenziali, se non monitorati con frequenza e soprattutto se non viene attivata la sorveglianza sanitaria alle operatrici ed agli operatori impiegati anche e soprattutto tramite tampone, insieme all’isolamento fiduciario qualora necessitasse, rischia di diventare, come nelle case di riposo, fonte di contagio inconsapevole, questa volta portato direttamente a casa di cittadini. Siamo ben consapevoli delle notevoli difficoltà in cui tutti i servizi versano, ma non possiamo più accettare, per la parte di mondo del lavoro che rappresentiamo che è quella sicuramente più esposta al contagio, che non ci si rivolga a salvaguardare le persone che stanno intervenendo a tutela dei più fragili e della non autosufficienza. Crediamo invece, oggi più che mai, che la messa in atto concreta della sorveglianza sanitaria continua, con l’effettuazione dei tamponi costante, e con l’isolamento preventivo, in caso di contatto stretto con utenti covid+ senza le dovute protezioni, possano invece contribuire a salvaguardare la salute degli operatori, ma soprattutto degli utenti e a limitare il contagio del virus. Certi di una forte attenzione sulle importanti questioni da noi poste, attendiamo con fiducia una risposta ufficiale in merito, nonché la possibilità di poter discutere di tali problematiche a tutela dei lavoratori e utenti che anche noi rappresentiamo, ovviamente tramite video conferenza con tutti i soggetti preposti".