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Il coordinamento pendolari Torino-Milano sugli orari invernali

Novara - Riceviamo e pubblichiamo la lettera che il coordinamento pendolari della linea Milano-Torino hanno scritto agli assessori regionali (Piemonte e Lombardia) ai Trasporti: "Trascorso il periodo di ferie verremmo fare alcune considerazioni  sul nuovo orario invernale che, di fatto, ha penalizzato gli utenti del RV Fast 2101; per tutti i Regionali Veloci della fascia pendolare i tempi di percorrenza sono diminuiti di un minuto, mantenendo lo stesso orario di partenza. Sorte ben diversa per il Regionale Fast 2101: non solo è stato posticipato di 3 minuti ( Dalle 6:26 alle 6:29 ), ma il tempo di percorrenza è aumentato di ben 5’; risultato: il treno il cui arrivo con l’orario estivo era previsto a Milano Porta Garibaldi alle 7:20, ora dovrebbe arrivare alle 07:28 salvo ritardi. In questo modo si è ulteriormente ridotta la finestra utile per usufruire delle coincidenze tra i vari mezzi di trasporto. Non solo: i Regionali Fast, nati per sostituire i Frecciabianca in termini di velocità, hanno ormai superato i tempi di percorrenza (59’) anche dei Regionali tradizionali (56’), nonostante facciano una fermata in meno (Magenta). Insomma, dall’ introduzione dei Fast nel Gennaio del 2017 c’è stato un progressivo peggioramento del servizio offerto; l’unica nota sembrare positiva con l’entrata in vigore dell’orario invernale è il rispetto dell’orario di arrivo del RV Fast 2101 a Milano Porta Garibaldi anche se la puntualità è appunto camuffata da un significativo aumento del tempo di percorrenza di ben 8 minuti. Anche la composizione dei convogli continua ad essere non in linea con quanto promesso nell’incontro tenutosi ad ottobre. Abbiamo più volte sottolineato quanto ogni minuto fosse, per noi pendolari, fondamentale ai fini di mantenere una qualità di vita dignitosa, in termini di trasporti e spostamenti; ai nostri occhi, un simile cambiamento tra offerta estiva ed invernale non ha una logica visto che, peraltro, non sono stati aggiunti nuovi treni sulla tratta. Siamo quindi a chiedere un chiarimento su quali dinamiche abbiano portato ad una simile variazione che, agli occhi dei più, può sembrare insignificante ma che, per centinaia di pendolari, comporta un peggioramento dello stile di vita. Sperando che questo 2020 sia l’anno del rilancio del trasporto pendolare, vi ringraziamo anticipatamente per il riscontro che vorrete darci e vi auguriamo una buona giornata".