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Il coraggio di un sorriso

NovaraE' da sempre che dico che le persone vere si vedono nei momenti difficili;  momenti che rimarranno nella nostra storia, momenti tristi ed anche drammatici che ognuno porterà dentro di se per sempre. La paura di stare vicini, la paura di toccarsi, addirittura la paura di guardarsi. Noi, fortunatamente, ci siamo in mezzo, fortunatamente perché il poter contribuire, anche solo in parte, ci fa stare bene. Un giorno si racconterà che, nel periodo più triste e più difficile del secolo, noi c'eravamo e non siamo scappati; il nostro lavoro, se pur in parte, contribuisce a non far crollare un sistema che si può dire quasi allo stremo. Si potrà dire che questa tragedia ha cambiato le cose nel nostro paese, porteremo per sempre nel nostro cuore chi non è sopravvissuto a questa malattia, ma anche questo triste contributo farà in modo che certe cose non accadano più. Il collasso del nostro sistema sanitario non nasce in questa occasione, ma nasce in anni di cannibalismo ai danni di un sistema che decenni fa era perfetto, forse il migliore del mondo.  I mpariamo dai nostri errori, dagli errori di chi ci ha amministrati fino ad adesso, tutti i giorni noi camminiamo in quei reparti, senza farci domande e probabilmente inconsapevoli dei reali rischi che corriamo.  Vediamo dottori ed infermieri stremati da questa situazione, ma nonostante tutto sono loro che ci danno la forza per andare avanti. Alla fine del nostro turno ci si ritrova tutti nelle cucine, è lì che lavoriamo, è lì che ci confrontiamo e discutiamo della giornata pesante appena trascorsa. Il nostro Sindaco ogni giorno, nei suoi video, ci racconta la reale situazione, le sue verità ci fanno capire che al momento miglioramenti non ce ne sono molti. A  questo punto Daniela decide di fare qualcosa, qualcosa di particolare per rallegrare, noi in primis, ma, perché no, anche tutta Novara e probabilmente riesce nel suo intento. Si parte: un Flash mob per dimostrare a tutti che noi ci siamo e non molliamo, l'idea di Daniela ci incuriosisce, creare un qualcosa che rappresenti non solo noi ma tutta l'Italia che lavora e combatte. Daniela, la nostra coreografa, sceglie il pezzo da cantare e decide la disposizione del gruppo; tutta la forza lavorativa di quel turno, rigorosamente in divisa con guanti e mascherine perché la sicurezza prima di tutto,  partecipa con grande entusiasmo. La canzone che, dopo l'inno nazionale, forse più rappresenta il nostro essere Italiani, è l'Italiano di Toto Cutugno, significato politico a parte, è una delle canzoni che tutti ricordiamo con piacere e simpatia. Poco importa se nel gruppo non siamo tutti Italiani, stiamo tutti combattendo la stessa battaglia; in questa occasione mi tocca fare il regista, conto fino a 3 e il gruppo parte: un inizio un po' drammatico,  ma la simpatia e la goliardia prendono il sopravvento e quello che vedo io è meraviglioso; per poco più di un minuto solo risate ed allegria, questo è il messaggio che abbiamo cercato di portare a voi, chissà se queste cose contribuiranno a trasformare un gruppo di colleghi in un gruppo di amici, una cosa è sicura, molti cercheranno di imitarci e noi ce lo auguriamo, vorrà dire che la missione è riuscita. Sarà bello, d'ora in poi dire "siamo i ragazzi della mensa del Maggiore" e sentirsi rispondere  "siete quelli del Flash mob". Da buon regista, la sera a casa mi tocca fare un pò di taglia e cuci per sistemare il video e per farlo godere a tutta la popolazione non solo novarese. Spero che questo video vi abbia comunicato tutta la forza che abbiamo in corpo contro questo male: invito la nostra coreografa a ingegnarsi ancora per farci vivere altri momenti di ilarità, tanto lo staff non ti manca. Andrà tutto bene.

Maurizio Ciniello