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Lettera aperta di Montipò al sindaco Canelli

foto Marina Caccia

Novara - Giovanni Montipò è imprenditore, figlio e nipote di persone che hanno 'fatto' Novara, nel senso vero e puro del termine. Famiglia di costruttori edili con i piedi ben saldi per terra, testa lucida e nel cuore una Novara da amare sempre, senza se e senza ma. Si pensi al restauro del Cristo Salvatore in cima alla Cupola dell'Antonelli, realizzato una trentina d'anni fa proprio dalla ditta del padre e dello zio. Grande impegno, quello di Giovanni, anche e soprattutto in campo sociale grazie ad Nrb, il gruppo di bykers novaresi che è riuscito nel giro di pochi mesi a smuovere migliaia e migliaia di appassionati e a raccogliere e successivamente donare tantissimi fondi, da destinare ad associazioni che si occupano di piccoli meno fortunati.

In questi tempi di Coronavirus e di decisioni prese per tutelare la salute pubblica ecco che arriva una richiesta molto particolare. E Montipò lo fa al primo cittadino di Novara, Alessandro Canelli, attraverso una lettera aperta. Nella missiva pubblicata anche sui 'social' si legge: "Caro amico mio Alessandro Canelli, sindaco di Novara; sai quanto ti stimi, ci lega una amicizia trentennale; siamo cresciuti insieme all’oratorio della Madonna Pellegrina, siamo cresciuti con gli insegnamenti Cristiani della nostra comunità. Ti chiedo un favore, se puoi: riapri il cimitero comunale. Il cimitero è per molte persone un luogo di preghiera e riflessione. Il cimitero è un parco. Un parco senza assembramenti. Tante persone (compresa mia madre) trovano pace 10 minuti al giorno per continuare a vivere dopo le tragedie che la vita le ha riservato. Grazie per tutto quello che stai facendo. Firmato Giovanni Montipò, cittadino orgoglioso di Novara".

Attendiamo ora un provvedimento da parte delle autorità competenti, in primis da parte del Sindaco, non in favore di Giovanni Montipò perché... Giovanni Montipò, ma per tutti coloro che vogliono rendere omaggio a chi non è più tra noi, tra una preghiera, un fiore e... una lacrima. Il cimitero non è un luogo di movida, ma un posto di estremo raccoglimento dove ritrovare i propri cari e se stessi. Speriamo davvero che l'appello venga accolto a Novara, come a Domodossola, a Pavia, a Codogno o anche a Cremona. Ci sono regole basilari e importanti da seguire per affrontare l'emergenza Coronavirus e - secondo i medici - sono sufficienti quelle: un metro di distanza da chiunque vi parli, niente contatti o strette di mano, men che meno baci e abbracci. Atteniamoci a quelle e non permettiamo che un periodo come questo faccia ci faccia diventare una comunità meno attenta e sensibile verso chi soffre la mancanza di qualcuno che non è più tra noi...

Che ne pensate?

Intanto non è mancata la risposta, come sempre puntuale, seria e civile del sindaco Alessandro Canelli: "Caro Giovanni Montipò lo so che è doloroso non poter andare a salutare anche quotidianamente i propri cari e questa decisione infatti non è stata presa a cuor leggero. Tuttavia questa e la prossima saranno settimane cruciali per l’obiettivo di contenimento della diffusione del virus che, come sai, purtroppo ha effetti estremamente seri sopratutto sulla popolazione anziana. Anche le associazioni di trasporto anziani come L’Auser hanno sospeso il servizio in questo periodo, messe e funerali sono sospesi... quello che si decide di fare è solo ed esclusivamente per tutelare la salute dei nostri concittadini. In questo periodo tutti noi dobbiamo limitare al massimo uscite e spostamenti e sopratutto gli anziani. Lo facciamo per loro. Sono sicuro che i nostri da lassù sono felici di sapere che i propri cari possano correre meno rischi possibili in questo momento. Chiediamo a tutti comprensione e pazienza..."

Gianmaria Balboni