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Nando dell’Andromeda, il camminante e la sua armonica

Dalla penna di Dante Graziosi al film di Vanni Vallino: appuntamento alle 18 di questo giovedì 30 luglio

Novara - Giovedì 30 luglio si conclude il ciclo “Personaggi di carta. Letture e ricordi di protagonisti letterari” con il camminante Nando, accompagnato dalla fisarmonica Andromeda, nato dalla penna dello scrittore e veterinario Dante Graziosi, che riscopriamo con il film di Vanni Vallino.  L’appuntamento è alle ore 18 sui canali Facebook della Biblioteca Civica Negroni e del Centro Novarese di Studi Letterari

La prefazione all’edizione Interlinea del 1999 di Paolo Taggi ci presenta il protagonista: Nando è un “camminante”, di quella generazione scomparsa di uomini liberi e strani, giramondo nelle campagne. E Andromeda è la sua fisarmonica, a cui ha dato il nome della costellazione che contempla prima di addormentarsi sul fieno. Dall’autore di Una Topolino amarantoNando dell’Andromeda «è un romanzo-paesaggio con dentro un romanzo-ritratto. Ma è ancora di più: un romanzo che sfugge al romanzo, alle regole della fiction, alla necessità di calarvisi dentro (in un paesaggio, in una “storia”, in un viaggio) per raccogliere continuamente quello che è rimasto fuori, per saltare dall’altra parte e “toccare” l’ascoltatore, raccogliere dentro il romanzo anche il suo stupore».

Dante Graziosi è nato a Granozzo, un borgo sull’acqua delle risaie alle porte di Novara, nel 1915. Alla pratica letteraria è giunto nella maturità. Medico veterinario, docente universitario di Igiene e zootecnia all’università di Torino, parlamentare, fondatore dell’organizzazione novarese dei coltivatori, ha pubblicato molti saggi scientifici di zootecnia prima di dedicarsi alla narrativa. Avendo conosciuto il Palazzo, ha scelto i valori genuini e semplici delle proprie radici e li ha voluti raccontare. L’esordio letterario è avvenuto nel 1972 con La terra degli aironi, una serie di racconti in cui (come nel successivo Storie di brava gente) sul filo dei ricordi lo scrittore fa rivivere tradizioni, ambiente e personaggi di una civiltà contadina tra Sesia e Ticino ormai al tramonto. È però all’attività di medico degli animali che ha dedicato nel 1980 il suo più celebre libro, Una Topolino amaranto, lettura molto adatta anche per le scuole, da cui è stato tratto uno sceneggiato Rai. Nel 1987 ha pubblicato Nando dell’Andromeda, romantica saga padana che ha per protagonista un camminante, uomo libero e poeta, al tempo delle mondine, della vita sull’aia, delle prime lotte politiche nelle campagne. L’autore, scomparso nell’estate del 1992, predilige intingere il pennino nell’inchiostro della memoria, nella fedeltà alle radici che contraddistingue la sua vena letteraria, affiorante anche nelle opere postume Le vane speranze di Guido Collasio e Racconti e ricordi.