Share |

Non c'è 2 senza 3... chiuso anche lo 049

Ordinanza della Questura a seguito degli incidenti fuori dal locale lo scorso fine settimana

Novara - Questa volta non è stato un fulmine a ciel sereno, anzi a dire la verità i titolari del locale se l'aspettavano da un momento all'altro. E così, puntuale, è arrivata l'ordinanza di chiusura dello 049, epicentro della movida novarese in piazza Martiri. La decisione assunta dal questore Gaetano Todaro è sui binari di quella presa giorni addietro per il Plaza prima (altro locale in piazza Martiri) e il Carpe Diem poi (nella vicina corso Italia). Il motivo che ha spinto le autorità è sempre il medesimo: responsabilità oggettiva da parte del locale di aver somministrato alcolici a persone in stato di ebbrezza che poi hanno compiuto risse, accoltellamenti e altri fenomeni di violenza che hanno caratterizzato le 'notti novaresi' nelle ultime settimane, oltre al fatto che i pubblici esercizi hanno il diritto-dovere di controllare che cosa avviene sul proprio 'territorio'. I latini direbbero 'dura lex, sed lex' (dura legge, ma pur sempre legge) e di questo ne erano consci proprio i titolari dello 049 che prima avevano espresso solidarietà ai colleghi di Plaza e Carpe Diem e poi avevano anche pronosticato una prossima chiusura del loro locale a breve. E così è stato.

Ma la domanda che un po' tutti, soprattutto dai 'social', ci facciamo è: se un locale viene chiuso per un fatto del genere per 10 giorni, fatto che provoca danni davvero ingenti dal punto di vista economico sia per i titolari che per coloro che dentro vi lavorano, quale può essere la pena da comminare a coloro che invece si rendono protagonisti di tali reati, che sono molto più di bravate (botte da orbi e coltelli tipo film americani degli anni '70)? Fatto salvo che tutti sono stati riconosciuti e identificati dalle Forze dell'Ordine, ad oggi non si sa di alcuna multa o sanzione ancora più pesante dal punto di vista penale per nessuno di questi. Una situazione un po' kafkiana e che lascia in bocca, al popolo della movida, un gusto amaro. Indigesto e insopportabile.

Gianmaria Balboni