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Nuovi controlli da parte della Questura di Novara

Carcere per Labella, un polacco e un rumeno

Novara - Nella giornata di giovedì 11 agosto le Volanti hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Paola Simona Labella. La misura è stata disposta dall’Autorità Giudiziaria in sostituzione della misura cautelare non detentiva già in essere nei confronti della donna. L’aggravamento richiesto all’A.G. da personale della divisione anticrimine si è fondato (anche) sulla recente condotta di vita tenuta dalla Labella che, si ricorda, era stata arrestata dalle volanti il 23 luglio scorso perché, in stato di alterazione psico-fisica dovuta all’assunzione di alcolici ed in concorso con Perotti Roberto, aveva cagionato senza alcuna motivazione oggettiva delle lesioni personali ad una minorenne che passeggiava nel centro cittadino e si era poi resa resposabile di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato a beni dello Stato destinati ad un pubblico servizio e lesioni aggravate ai danni dei poliziotti intervenuti per arrestarla. Inizialmente l’Autorità Giudiziaria ne aveva disposto la scarcerazione, applicandole la misura cautelare del divieto di allontanamento notturno dal domicilio. Tuttavia, l’altra sera, dopo pochi minuti dall’ultimo controllo domiciliare effettuato dalla volante, si era allontanata dall’abitazione senza preavviso e senza alcuna fondata motivazione, le Volanti l’hanno subito rintracciata, sorprendendola in città con condotte moleste verso terzi e l’hanno ricondotta al domicilio dove però è rimasta solo per pochi giorni perché per lei si sono aperte le porte del carcere. 

Nel corso degli intensificati controlli del territorio, effettuati negli ultimi giorni, le Volanti hanno arrestato un pericoloso polacco, B.R. di 40 anni, presente in città senza alcuna attività lavorativa e su cui gravava da diversi anni un mandato di arresto europeo per reati contro il patrimonio.

Le volanti hanno anche arrestato uno stalker seriale che da anni costringeva l’ex convivente a vivere in uno stato di allerta e di paura per la propria incolumità, seguendola ovunque, minacciandola di morte e creando a suo nome falsi profili facebook per carpire informazioni sulla vittima da parte delle amiche. L’uomo, U.M., rumeno di 50 anni residente a Vercelli, aveva pedinato in auto la vittima sino a Novara dove quest’ultima era di passaggio a bordo della propria autovettura in direzione Milano. La donna, accortasi che l’uomo la stava pedinando, ha subito allertato il 113 e per l’uomo, che adesso è in carcere a disposizione dell’A.G., sono scattate le manette.