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OPENFIBER: I CONTENUTI DELL’ACCORDO CON IL COMUNE DI NOVARA

Novara - E’ stato sottoscritto nel maggio dello scorso anno l’accordo tra il Comune e Open Fiber, società compartecipata da Enel e Cassa depositi e prestiti, attiva anche in altre zone del Piemonte (tra cui Torino) e nel resto d’Italia. L’iniziativa ha messola città nella condizione di raggiungere l’obiettivo di massima disponibilità di banda ultra larga all’interno del proprio territorio. "Un valore aggiunto – ricorda l’assessore ai Lavori pubblici Simona Bezzi - non soltanto per le famiglie novaresi, ma anche per imprese, professionisti ed Enti pubblici. La nostra Amministrazione ha lavorato per concretizzare quest’operazione, alla quale seguiranno altre azioni e altri interventi finalizzati a creare le condizioni per attrarre investimenti e lavoro e per rendere la nostra città sempre più innovativa e tecnologicamente avanzata. L’accordo ha reso più snello il processo autorizzativo utilizzando per il passaggio della fibra ottica le infrastrutture già esistenti nel territorio cittadino, come reti di acqua e gas dismesse, infrastrutture elettriche. Questo, oltre a velocizzare i tempi di installazione, consente di limitare gli scavi nel suolo pubblico e, quindi, ridurre i disagi per i cittadini e la mobilità veicolare".

Il piano è rendere Novara ultraveloce, portando in tutta la città un’infrastruttura in fibra ottica che consenta velocità di connessione fino a 1 Gbps (1000 Megabit al secondo). Questo è l’obiettivo della collaborazione tra il Comune di Novara e Open Fiber, la società compartecipata da Enel e Cassa depositi e prestiti, attiva anche in altre zone del Piemonte (tra cui Torino) e nel resto d’Italia.

La convenzione consente alla città di beneficiare di una tecnologia innovativa, efficiente e sicura. Novara è tra le prime città italiane dove Open Fiber intende realizzare la sua infrastruttura di rete in fibra ultraveloce. Il piano di sviluppo dell’azienda prevede la copertura del cinquanta per cento degli edifici entro luglio 2018 e del settanta per cento entro dicembre 2018. In totale, attraverso circa centocinquanta chilometri di rete, saranno cablate circa 38mila unità immobiliari. Case, condomini, scuole, uffici, aziende e strutture della Pubblica Amministrazione velocizzeranno il processo di digitalizzazione, semplificando e migliorando le relazioni fra cittadini e Pubbliche Amministrazioni e aumentando la produttività e la competitività delle imprese. La realizzazione di questa importante infrastruttura per la città di Novara comporterà per Open Fiber un investimento di oltre sedici milioni di euro. L’accordo consente di sistematizzare le modalità e i tempi di lavoro, oltre alle relative autorizzazioni, regola i rapporti con la Soprintendenza, attribuisce a Open Fiber la gestione e la manutenzione dell’infrastruttura, oltre che la sua realizzazione, impegna la società a stabilire e rispettare standard tecnici e di sicurezza per le proprie ditte appaltatrici in modo da ridurre al massimo i disagi per i cittadini durante i lavori. Inoltre la convenzione stabilisce le modalità di scavo e ripristino per la posa della fibra ottica, come previsto dal decreto ministeriale del 2013: gli scavi possono essere effettuati in modalità one day dig (una tecnica di "minitricea ridotta" che comprende anche l’aspirazione del materiale di scarto, riducendo la polvere e il disagio per l’utenza); con la minitrincea tradizionale (una tecnica di scavo a basso impatto ambientale che, grazie alla creazione di trincee di cinque centimetri di larghezza, consente di abbattere drasticamente tempi e costi delle operazioni di posa); in no-dig (quindi senza ricorrere agli scavi tradizionali a cielo aperto) o la posa della rete aerea. Lo scavo tradizionale è previsto solo dove non si possa ricorrere ad altre soluzioni.

Una volta effettuati i lavori, il ripristino dell’intero manto stradale sarà comunque a carico di Open Fiber, che dovrà rispettare dei tempi tecnici di assestamento del terreno per la posa dell’asfalto definitivo. Open Fiber utilizzerà ove possibile cavidotti e infrastrutture di rete sotterranee già esistenti per limitare l’impatto degli scavi sul territorio limitando così i disagi per la comunità.