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Pellegrinaggio a Lourdes: in 600 dalla diocesi

160° anniversario delle apparizioni: l'evento è organizzato dall’Oftal e guidato dal vicario generale, mons. Fausto Cossalter

Novara - Saranno quasi 600 i pellegrini della diocesi di Novara che parteciperanno al pellegrinaggio diocesano a Lourdes organizzato dall’Oftal, che si terrà dal 22 al 28 luglio, guidato dal vicario generale don Fausto Cossalter. Quella di quest’anno, la sessantaseiesima, sarà un’edizione speciale: nel 2018 ricorrono i 160 anni delle apparizioni della Vergine a Bernadette. Tema sarà un passaggio dell’episodio evangelico delle nozze di Cana: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela!”.

«Per tutti sarà l’occasione di vivere un tempo forte, come lo sarà anche per la diocesi intera che, attraverso noi, per cinque giorni si “trasferisce” in quel villaggio dei Pirenei francesi, accanto alla grotta di Massabielle, ad attingere rinnovata energia per vivere la sua missione di fedeltà e annuncio del Vangelo che il Signore le ha affidato – scrive don Cossalter in un messaggio alla vigilia della partenza -. A noi pellegrini, le nostre comunità di provenienza, i familiari e gli amici, affideranno certamente tante preghiere, invocazioni, suppliche da portare ai piedi della Vergine Santa. Con gioia e responsabilità lo faremo pregando anche per tutta la nostra Chiesa diocesana perché cresca nella comunione e nella missionarietà».

I pellegrini, come nelle passate edizioni, raggiungeranno il Santuario in aereo e in pullman: 11 bus che partiranno da diversi centri della diocesi, cinque dei quali attrezzati per il trasporto dei malati, che quest’anno saranno circa 150. Una complessa macchina organizzativa gestita da oltre 200 volontari: 191 dame e barellieri dell’Oftal, 17 tra medici e infermieri e una dozzina di sacerdoti.

«Come ormai da tanti anni saranno numerose anche le famiglie e i giovani che vivranno con noi un momento di spiritualità e servizio – spiega il presidente diocesano dell’Oftal Stefano Crepaldi -. Quest’anno, poi la presenza giovane sarà particolarmente significativa, perché si sono uniti al nostro pellegrinaggio anche un gruppo di ragazzi delle diocesi di Torino e Milano».