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PROGETTO 'AIDA'

ADOTTARE UN CHILOMETRO DI CICLOVIA PER PROMUOVERE IL CICLOTURISMO E VALORIZZARE LE BELLEZZE NOVARESI

Novara - "Non possiamo che essere convinti promotori di questo progetto: il territorio del Novarese offre, nel suo complesso, numerose bellezze che possono essere ulteriormente conosciute e apprezzate in particolare attraverso il cicloturismo, una modalità di visitare il territorio con quella “lentezza” che consente di osservare con maggiore completezza ogni realtà, dal paesaggio, alla natura, ai monumenti". Il consigliere delegato al Marketing territoriale della Provincia di Novara Ivan De Grandis presenta con queste parole il progetto della ciclovia “Alta Italia da attraversare” promosso insieme con la sezione novarese della Federazione italiana Amici della bici e l’Agenzia turistica locale della Provincia di Novara. "La ciclovia “Aida” – prosegue De Grandis – rappresenta un’opportunità per il nostro territorio: se da un punto di vista strettamente legato al turismo rappresenta una scelta vincente che l’Amministrazione apprezza e persegue, non dobbiamo dimenticare che l’unione delle piste esistenti consente di rispondere positivamente anche alle richieste che spesso arrivano dai cittadini per quanto riguarda la mobilità locale. Due obiettivi, insomma, che ci sentiamo di condividere completamente con la Fiab di Novara".

A illustrare i contenuti di “Aida” è il presidente della Fiab Giulio Cesare Rigotti. "Si tratta – spiega Rigotti - di un progetto inserito nella rete nazionale Bicitalia riconosciuta dal Ministero dei Trasporti, per collegare le città 
del nord sfruttando per il cinquanta per cento degli itinerari già realizzati: Susa, Torino, Vercelli, Novara, Milano, Brescia, Verona, Vicenza, 
Padova, Venezia, Treviso, Pordenone, Udine e Trieste. il tratto del Novarese, di circa cinquantadue km, uscendo da Vercelli percorre i territori delle risaie da Vinzaglio a Casalino, da Granozzo, entrando a Novara e nel suo centro storico per proseguire fino a Cameri e Galliate lungo un tratto del canale Cavour e quindi continuare oltre il fiume Ticino in Lombardia. I benefici per i territori attraversati sono davvero numerosi: secondo Eurovelo, un chilometro di ciclovia genera in media cinque posti di lavoro, oltre 
a 100.000 euro di indotto all'anno, attrae un turismo responsabile e attento, connette le città ad altri percorsi ciclabili e città d'arte e consente splendide gite dal ritmo lento e autentico.  “Aida” consente di unire i tracciati esistenti invece che realizzare nuove infrastrutture, soddisfare la domanda ciclo-turistica e la domanda di mobilità locale, ampliare la rete ciclabile nazionale: per realizzare questi obiettivi chiediamo agli amanti della bici e del cicloturismo di “adottare” un chilometro di clclovia che consentirà di posare su tutto il territorio nazionale i segnavia sulle varie tratte chilometriche selezionate dal confine con la Francia a quello con la Slovenia".

In che cosa consiste l’”adozione”? "Adottare un chilometro di “Aida” – aggiunge in proposito il presidente della Fiab novarese - significa impegnarsi al fianco di www.fiab-onlus.it/  in alcune azioni:  tracciare tutto il percorso con Gps e con una videocamera Garmin Virb in grado di scattare fotografie geo-referenziate per mappare il percorso e documentare le criticità. stampare più di ottomila adesivi segnavia, resistenti al sole e alla pioggia, posare, laddove sia possibile sul percorso, tre tipologie di adesivi in grado di fare da segnavia al ciclista nei due sensi di marcia, prendersi cura per i prossimi tre anni della manutenzione dei segnavia, a cura delle associazioni locali Fiab e sostenere il progetto della ciclovia dal punto di visto comunicativo e della pressione verso le Istituzioni locali e nazionali per un suo pieno sviluppo in armonia con le politiche a favore della mobilità ciclabile. Questa campagna – conclude Rigotti – sarà promossa anche il prossimo anno fino al completamento della rete".