Share |

PROTOCOLLO D’INTESA RSA: RUOLO CHIAVE DEGLI ENTI PROVINCIALI

Novara - "Il “Protocollo d’intesa per ulteriori misure di contenimento Covid-19 e indicazioni operative sull’assistenza territoriale e nelle strutture assistenziali e socio sanitarie, ivi comprese le RSA” è il frutto del confronto che si è tenuto durante la videoconferenza, che si è tenuta nel pomeriggio di oggi, tra rappresentanti dell’Unità di Crisi, della Regione Piemonte, delle Prefetture piemontesi, delle Province e della Città metropolitana di Torino". Il presidente della Provincia di Novara Federico Binatti si dice "soddisfatto di questo risultato che ci fornisce importanti e comuni linee guida, oltre a definire il ruolo chiave degli Enti provinciali che hanno il compito di coordinare l’attuazione dello stesso protocollo e che, in accordo con le Prefetture, istituiscono vere e proprie cabine di regia insieme con i vari attori delle Rsa, dalle associazioni datoriali, agli ordino professionali e organizzazioni sindacali rappresentanti degli operatori, associazioni di pazienti e famigliari e degli Enti locali e Asl. Un lavoro sicuramente impegnativo – commenta il presidente - ma che ci consentirà di tutelare al meglio sia gli ospiti, sia anche i lavoratori, particolarmente esposti al contagio del Covid-19. Con l’approvazione di questo documento Il “Protocollo” consente la regolare prosecuzione delle attività nelle strutture, incluso il reperimento del personale di supporto nell’ambito socio-sanitario, nel rispetto di tutte le precauzioni necessarie per contenere il rischio di contagio e garantendo continuità di assistenza nella massima sicurezza. Il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Icardi hanno inoltre ricordato che il monitoraggio della situazione non è mai venuto meno grazie anche al rilascio della “Piattaforma Covid 19”, che ha l’obiettivo di verificare lo stato di salute dei cittadini positivi, in quarantena e guariti. La Regione ha inoltre intenzione di valutare un programma di graduale monitoraggio sierologico del personale e degli ospiti delle strutture, attingendo ai 300.000 test acquistati, che saranno seguiti dai tamponi nei casi necessari".

Il Protocollo riserva particolare attenzione al personale socio-sanitario delle RSA, "favorendo la possibilità di reperirlo e sostituirlo attingendo anche dalle graduatorie sanitarie. Sarà inoltre possibile rinforzare il personale di supporto, dedicato all’igiene dei pazienti e degli ambienti: si prevede di aprire anche agli operatori che stiano frequentando un corso per operatori socio assistenziali, che siano badanti formate, o badanti di esperienza non professionali. A tutela ulteriore dei lavoratori, va ricordato che gli operatori che si trovano in quarantena potranno infatti essere ricollocati all’interno di strutture di ricovero alternative situate nelle vicinanze. Queste decisioni – conclude il presidente – sono il frutto di un percorso condiviso con tutte le Istituzioni della nostra regione, un percorso che ci ha portato a ottenere un importante risultato".