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Quattro i progetti ritenuti meritevoli da Fondazione Comunità Novarese onlus

Stanziamento complessivo di 136.700 euro. Il presidente Ponti: “Durante la quarantena, la bellezza del patrimonio italiano ci ha dato respiro, ora tocca a noi ricambiare”

Novara - Perché risulti efficace, ogni azione di tutela di un patrimonio culturale ricco e variegato come quello presente sul territorio novarese deve prevedere il coinvolgimento delle comunità a cui ne è affidata la cura. Solo progettualità capaci di riconoscere e attualizzare i significati profondi racchiusi all’interno di ciascun bene culturale, riattivando le passioni, l’impegno e il senso di responsabilità delle persone che lo vivono, sono in grado di promuoverne una vera fruizione, anche da parte di fasce di popolazione meno consapevoli, e di restituirlo al proprio ruolo naturale di testimone dei valori di una comunità e di motore del suo sviluppo.

Ecco perché, anche nel 2020, Fondazione Comunità Novarese onlus ha proposto il Bando 1 Tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico e culturale (con una disponibilità di 200.000 euro) che intende sostenere progetti che prevedano una forte sinergia fra le azioni di tutela e valorizzazione di beni mobili e immobili di rilevante valore storico, artistico e culturale, presenti sul territorio della provincia di Novara e sottoposti a vincolo, ai sensi del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42.

Il Bando è un “Bando aperto”, con scadenza annuale e senza ulteriori termini di presentazione delle proposte così da aiutare le organizzazioni nella presentazione delle idee e affiancare l’organizzazione in tutto il percorso progettuale.

Per questa prima parte del 2020, sono 4 i progetti ritenuti meritevoli di contributo da parte di FCN per uno stanziamento complessivo di 136.700 euro: progetti che hanno superato le selezioni del Bando 1 (Tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico e culturale) sostenuto con risorse territoriali di Fondazione Cariplo. Progetti disseminati su tre Comuni (Novara, Recetto e Casalino) che riguardano tutti il restauro e la valorizzazione di edifici sacri.

Durante la quarantena per il Covid-19 - spiega il Presidente della Fondazione Comunità Novarese onlus Cesare Pontiabbiamo ammirato, dai nostri monitor, la bellezza artistico-architettonica delle città e dei paesaggi italiani.  Abbiamo avuto l’opportunità di visitare virtualmente musei, chiese, palazzi e attraversare paesaggi deserti. La cultura ci ha “sostenuti” e così, ora, in questa fase non facile di ripresa, tocca a noi fare la nostra parte, sostenendo un patrimonio immensamente bello ma anche tanto fragile, spesso minacciato dall’incuria dell’uomo o dagli effetti del tempo. Un patrimonio che ha continuamente bisogno di essere protetto, recuperato, valorizzato. Siamo convinti che questo sia un impegno che ci riguarda tutti”. 

Tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico e culturale – Disponibilità 200.000,00 €

Parrocchia Santa Maria alla Bicocca Novara - Restauriamo la facciata della chiesa della Bicocca e creiamo la cappella interna - L'area denominata Bicocca rappresenta uno dei dodici sobborghi in cui era suddiviso il circondario di Novara fino al XVI secolo, quando, la costruzione di nuove difese cittadine, porta alla distruzione di molti edifici civili e religiosi esterni al centro della città. Sopravvive una cappella campestre, denominata "Degli Spagnoli" dove viene venerata un'immagine della Madonna con Bambino. Per rispondere alle esigenze dei fedeli che continuano a risiedere al di fuori delle mura, su diretto interessamento del vescovo Carlo Bescapè, il piccolo oratorio viene ristrutturato e ampliato e, nel 1658, elevato al rango di parrocchia autonoma. Successivi rimaneggiamenti gli donano la fisionomia che ancora conserva e che ritorna in molte stampe risorgimentali, giacché testimone diretta degli eventi della battaglia del 23 marzo del 1849 che segna la sconfitta piemontese per mano austriaca e l'abdicazione di Carlo Alberto di Savoia in favore del figlio Vittorio Emanuele. Il progetto si propone di risanare la facciata, per ovviare al degrado che sta colpendo gli intonaci applicati nel 1965. Un secondo intervento mira ad aprire un passaggio diretto verso un ambiente poco utilizzato dell'oratorio, per ricavare un piccolo spazio da dedicare a cappella invernale e, in prospettiva, a luogo dove organizzare incontri culturali di prevalente matrice scientifica (matematica, fisica, astronomia), considerato il legame che unisce la chiesa alla figura del Beato Francesco Faà di Bruno. Costo progetto: 82.850,45 €; contributo stanziato: 35.000,00 €.

Parrocchia San Domenico Recetto - Restauriamo la prima campata della navata nord dell'apparato decorativo interno della Chiesa Parrocchiale di Recetto - La chiesa parrocchiale dedicata a San Domenico sorge nel centro del paese, nei pressi dell'antico ricetto. Nelle sue forme attuali si presenta con caratteristiche architettoniche tipiche del XVIII secolo, anche se testimonianze antecedenti lasciano supporre che l'edificio rappresenti l'esito di un lungo processo di trasformazione edilizia che, per ciò che riguarda la decorazione, si estende fino alla prima metà del XX secolo. Se all'esterno la chiesa si presenta in buono stato di conservazione, anche grazie ai recenti interventi di restauro, all'interno risulta evidente la situazione di degrado, causata da vecchie infiltrazioni provenienti dal tetto e dalla facciata, ma anche da incuria. Macchie di umidità, distacchi e cadute di colore deturpano visibilmente le volte e le pareti, comunicando un senso di abbandono. Ciò rende necessario e urgente un intervento di restauro che interessi l'intero apparato decorativo. Tuttavia, per ragioni di sostenibilità finanziaria e per non ostacolare il normale svolgimento delle funzioni religiose, si è deciso di procedere per lotti. Quello proposto rappresenta il secondo lotto e riguarda la prima campata della navata laterale sinistra. Costo progetto: 27.000 €; contributo stanziato: 16.200 €.

Parrocchia Santo Stefano Protomartire Cameriano - Casalino - Orfengo - Verso i 1000 anni di storia con una chiesa rinnovata - Le prime notizie sulla chiesa di San Donato sono reperibili nell'elenco degli edifici sacri compilato in seguito al sinodo diocesano del 1590. Nel 1878, in risposta a una supplica dell'allora parroco, il Comune di Casalino destina la somma di lire 9.260 per l'ampliamento e l'adeguamento dell'edificio alle esigenze della popolazione locale. La chiesa rinnovata viene consacrata il 10 ottobre del 1880: è ampia 155 metri quadri ed è a navata unica, con presbiterio e coro. Attiguo alla facciata si trova il campanile a base quadrata mentre, all'interno, si contano due altari, quello maggiore, dedicato al Santissimo Sacramento, e quello minore, posto a sud e intitolato alla Beata Vergine del Rosario. Il progetto si propone di realizzare il IV e il V dei sette lotti in cui è stato suddiviso il restauro complessivo degli interni dell'edificio. Lo studio e il recupero delle decorazioni presenti sulla terza e sulla quarta campata e sulla controfacciata si aggiungeranno ai lavori già realizzati nel 2014 e renderanno possibile completare i due lotti mancanti entro il 2024, quando ricorreranno i 1000 anni di storia della frazione di Orfengo, attestata per la prima volta proprio in un documento del 1024. Costo progetto: 62.524 €; contributo stanziato: 37.500 €.

Diocesi di Novara Ente chiesa cattedrale - Una nuova luce per la Cattedrale di Santa Maria Assunta - Le origini della Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta risalgono al V secolo d.C., quando, grazie a sovvenzioni imperiali, in un'area in cui erano già presenti testimonianze di insediamenti risalenti al II secolo, vengono edificate la Basilica Urbana, il Battistero e la Domus episcopalis. Di quell’edificio paleocristiano, però, rimangono poche testimonianze, sopravvissute a un intervento complessivo di ricostruzione in stile romanico, completato intorno del 1132, alle nuove evoluzioni e cambiamenti, che si susseguono a partire dal XVI secolo e all'intervento più significativo, avviato nel 1864, su progetto dell'architetto Alessandro Antonelli, che conduce, cinque anni più tardi, alla realizzazione dell'attuale edificio maestoso e imponente. Per gestire al meglio le notevoli altezze e per esaltare il più possibile le componenti architettoniche interne all'edificio, trent'anni fa, si decide di impostare un progetto illuminotecnico fondato su sorgenti alogene. La necessità di valorizzare al meglio i recenti lavori di restauro delle volte e, al contempo, di sfruttare l'evoluzione tecnologica per abbattere gli elevati costi di gestione e per impostare scenari illuminotecnici diversi, a seconda della porzione di edificio che si intenda porre in risalto o dell'evento che si voglia gestire, ha condotto, però, alla decisione di progettare un nuovo impianto di illuminazione fondato su luci al LED. Costo progetto: 130.000 €; contributo stanziato: 48.000 €.