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Rotary Club Val Ticino compie 40 anni

Per l’occasione sono stati presentati due importanti Service alla presenza del primo cittadino Alessandro Canelli, consegnate 8 Paul Harris Fellow e 3 diplomi

Novara - Il 16 maggio del 1977 veniva costituito il Rotary Club Val Ticino con la “prima conviviale” tenutasi ad Oleggio nella sede provvisoria dell’Hostaria della Circonvallazione. Quarant’anni dopo il Rotary celebra l’importante ricorrenza con una conviviale al Club Unione  (lunedì 15 maggio) ricca di avvenimenti. Durante la serata sono stati presentati due service:

-          Il restauro e pulitura del bronzo lapideo e della targa che ricordano Cesare Battisti sotto i portici del teatro Coccia angolo piazza Puccini. Il bronzo è stato scoperto in anteprima davanti ai soci del Rotary club Val Ticino ed alla presenza del Primo Cittadino Alessandro Canelli e  della la Presidente della Fondazione Teatro Coccia Carmen Manfredda.

Alessandro Canelli: “Colgo l’occasione per augurare un Buon 40°; è davvero lodevole vedere come, per festeggiare un traguardo così importante, Rotary Club Val Ticino abbia scelto di destinare un service alla sistemazione di un monumento importante della città, dimostrando amore verso Novara”.

Carmen Manfredda: “Esprimo vivo orgoglio, perché la scelta di riportare allo splendore questo bronzo ha un significato che va oltre il restauro in sé, è un riappropriarsi della propria città, contribuendo a mantenerne viva la storia”.

Professoressa Susanna Borlandelli: “Il Rotary Val Ticino di Novara per celebrare il quarantesimo della fondazione del club ha promosso il restauro del monumento a Cesare Battisti, ora collocato sul lato del Teatro Coccia dove si apre anche l’ingresso del Club Unione sede del Rotary Valticino. Un modo per ricordare l’impegno del club nella salvaguardia dei beni culturali e il suo interesse per la storia del territorio. In questo caso la scelta risulta particolarmente significativa in quanto riguarda un monumento legato al tema della commemorazione della Prima Guerra Mondiale. Già nel 2015 il Rotary Valticino e il Rotary Novara avevano condiviso la realizzazione di un volume dal titolo “1915-1918. Novara in guerra. Le donne, i soldati, i prigionieri, i moribondi” che raccoglie testimonianze e ricostruisce alcuni aspetti delle vicende belliche da un punto di vista novarese. Originariamente il monumento oggi restaurato era collocato nella sede dell’Istituto De Agostini in viale Roma, da cui viene spostato al momento dell’abbattimento dello stabile. Sulla figura di Cesare Battisti e sul rapporto con la De Agostini di Novara ha parlato il dott. Giampietro Morreale, mentre alcune notizie sull’artista e sulla lettura tecnica dell’opera sono state fornite dalla dott.ssa Susanna Borlandelli. Il rilievo spetta allo scultore Carlo Cantoni e la parte bronzea risulta realizzata dalle fonderie Dell’Era. Viene inaugurato il 20 febbraio 1915. L’iscrizione che lo ricorda è dominata dal corpo esanime del martire e sormontata dalla figura allegorica femminile che ne celebra l’eroismo. Il repertorio figurativo attinge alla retorica della romanità e del classicismo, una soluzione ben differente da quella adottata per la decorazione dell’ingresso del Cinema Vittoria.  che resta visibile proprio di fronte al Teatro Coccia in via Fratelli Rosselli”

-          Il restauro di un abito in seta e crinolina della seconda metà dell’Ottocento appartenuto a privati che verrà donato al Museo Etnografico di Oleggio. Il restauro verrà realizzato dalle monache del convento di Orta San Giulio come ha spiegato Jacopo Colombo, direttore del Museo Etnografico di Oleggio: “Si tratta di un abito degli anni Sessanta dell’800 ed è di pregevole fattura. È realizzato in seta, un materiale di grande pregio per l’epoca: per questo motivo coloro che potevano permetterselo utilizzavano metri e metri di seta per confezionare gli abiti. La zona di Oleggio era rinomata per le filande, laboratori in cui si filavano i tessuti appunto, tanto da essere anche citata da D’Annunzio nella sua Alcyone

Il buon maestro dell’arte sua si gode:

talor gli ultimi aneliti esalare
sembra l’Estate aulenti sotto l’ugne
del palafren che nel galoppo falca.
E, fornito il lavoro, ei torna al passo
per la carraia ingombra di fascine:
con la sua muta va verso il canile,
va verso Oleggio ricca di filande.

È interessante constatare come l’abito sia stato “sistemato” nel tempo fino ad essere utilizzato fino alla metà del secolo scorso come vestito da carnevale. Il restauro permetterà di riportarlo al suo stato originario, così da poterlo esporre al museo etnografico di Oleggio, che già accoglie molti oggetti di uso comune e di abiti che raccontano la nostra storia.”

Sono poi state consegnate le 8 Paul Harris Fellow a 5 soci fondatori: Giancarlo Alberio, Riccardo Gagliardi, Italo Giraudi, Michele Letizia, Roberto Picchio. Le altre 3 Paul Harris Fellon sono state consegnate a Pirbaldi Airoldi, al segretario Mauro Bressa e a Roberta Baracchini Zugnino. Infine Rotary Club Val Ticino ha deciso di onorare con tre diplomi la Fondazione Comunità del Novarese Onlus (ritirato dal Presidente Cesare Ponti), Il Rotaract Val Ticino (ritirato dalla Presidente Myriam Giuliano) e il Coro Giuliano Panigati Rotary Val Ticino (ritirato da Secondina Panigati). Al termine della cena di gala si è festeggiato il Quarantesimo anno del club leggendo il primo verbale del Rotary Val Ticino e con una bellissima torta fatta realizzare per l’occasione