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Salviamoci la pelle!

Il progetto di prevenzione del melanoma continua grazie ad una borsa di studio in memoria dell’Ing Giampaolo Ferrari

Novara - Il melanoma è un tumore maligno della cute ed è il più aggressivo dei tumori della pelle, responsabile di circa 232.000 nuove diagnosi e 55.000 decessi all’anno. A differenza della maggior parte dei tumori, il melanoma è una malattia che ha registrato un costante aumento di frequenza negli ultimi 40 anni, in particolare in Europa e negli Usa e nelle fasce d’età più giovani: occupa, rispettivamente, il primo e il terzo posto in ordine di frequenza nelle donne tra i 25 e i 29 anni e negli uomini di età inferiore ai 40 anni. La prevenzione del melanoma è attivata da Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) mediante la

- Prevenzione Primariainformando la popolazione sui comportamenti “a rischio” tramite la distribuzione di materiale informativo, conferenze divulgative nelle scuole e sul territorio e invitando la cittadinanza a sottoporsi a visite dermatologiche di prevenzione;

- Prevenzione Secondaria: diagnosticando precocemente il melanoma poiché la diagnosi tempestiva assicura cure adeguate ed efficaci. Questo è possibile grazie alle visite in ambulatorio  dermatologico  Lilt dedicato.

Queste azioni sono possibili grazie alla collaborazione tra Lilt Novara Onlus e la Struttura Complessa di Dermatologia dell’AOU “Maggiore della Carità” di Novara anche tramite il conferimento, da parte di Lilt, di borse di studio annuali ad una specialista  dermatologa, dedicate alla diagnosi precoce del melanoma e all’analisi della popolazione a rischio sul territorio. Grazie alla convenzione esistente tra Lilt Novara Onlus e Aou di Novara finalizzata alla prevenzione oncologica attraverso il coinvolgimento e la collaborazione delle istituzioni locali, della Scuola di Medicina, dell’Ordine dei Medici, dei Medici di medicina generale e, naturalmente, di medici e volontari Lilt, sono stati attivati ambulatori Lilt all’interno della Struttura complessa di Dermatologia diretta dalla prof.ssa Paola Savoia per l’esecuzione di visite dermatologiche settimanali con tecnologie diagnostiche di ultima generazione e mantenendo il carico della prenotazione e coordinamento presso la sede Lilt di Via Pietro Micca a Novara. Gli ambulatori hanno preso il via dopo una presentazione alla cittadinanza del progetto nel luglio  2015 abbinata al conferimento di una borsa di studio annuale (assegnata alla dott.ssa Laura Gironi), resa possibile grazie ad prima raccolta fondi Lilt. Oggi, grazie alla sensibilità e disponibilità dell’Azienda Comoli Ferrari & C. Spa, un’ulteriore borsa di studio Lilt, dedicata alla memoria dell’ing. Giampaolo Ferrari, sarà erogata ad una specialista dermatologa per mantenere in atto la continuità dell’attività di prevenzione dermatologica , ancora per un anno.

«Prosegue così la collaborazione tra Lilt e Azienda ospedaliero universitaria – commenta il direttore del “Maggiore”, dott. Mario Minola – L’azienda Comoli Ferrari, da sempre sensibile l tema della salute, finanzia un intervento promosso dalla Lilt di Novara per la prevenzione dei tumori della pelle. Ringrazio quindi il dott. Paolo Ferrari per aver rinnovato la concreta attenzione verso i bisogni della cittadinanza e la dott.ssa Giuseppina Gambaro, che guida la Lilt con passione e determinazione»

«L’attività finora svolta dall’ambulatorio – aggiunge la dott.ssa Giuseppina Gambaro, presidente della sezione novarese della Lilt - ha permesso di diagnosticare il 22% di lesioni melanocitarie atipiche, precancerosi e/o tumori cutanei su 400 soggetti valutati che corrispondono a“vite salvate”.  Grazie alla sensibilità e disponibilità della Comoli Ferrari & C. Spa oggi guidata dal dott. Paolo Ferrari è possibile continuare a mantenere attivo questo importante progetto di prevenzione secondaria e, così, lavorare per salvare  altre vite».

«Era un impegno preso da mio padre, al quale credeva molto – spiega Paolo Ferrari – Noi lo portiamo avanti con convinzione perché ci ha insegnato che le aziende hanno una responsabilità sociale e questo progetto ci è subito sembrato molto interessante perché consente di poter intervenire prima che il tumore possa diventare molto grave e di salvare qualche vita».

E infatti la prof.ssa Savoia e la dott.ssa Gironi sottolineano che «grazie alla borsa di studio abbiamo visitato più di 400 persone, un terzo delle quali presentava problematiche che, se non colte in tempo, avrebbero potuto avere esito infausto».