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SETTIMANA MONDIALE DELLA TIROIDE

Novara - Dal 19 al 25 maggio si celebra in tutta Italia la Settimana Mondiale della Tiroide 2014, il cui tema conduttore sarà “Tiroide problema sociale – dal corpo alla mente”. Lo scopo dell’evento è di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi relativi alle patologie tiroidee. L’Università del Piemonte Orientale, che aderisce all’iniziativa attraverso docenti e ricercatori della Scuola di Medicina, è attiva da anni nella lotta alle patologie tiroidee attraverso l’opera quotidiana svolta nell’ambito dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara e, più recentemente, con l’attivazione di un Gruppo Interdisciplinare di Cura (GIC) dedicato proprio alla diagnosi, terapia e follow-up dei pazienti affetti da tumore tiroideo. Questi argomenti sono stati presentati oggi, presso la Scuola di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale, dal presidente della Scuola Mario Pirisi, dal direttore della Clinica pediatrica Gianni Bona e dal presidente del corso di laurea in Infermieristica Gianluca Aimaretti. Sei milioni di italiani (10% della popolazione totale) soffrono di una malattia della tiroide. Negli ultimi vent’anni i casi di tumore sono aumentati di oltre il 200%, le malattie autoimmuni (come la tiroidite di Hashimoto) sono triplicate. Le donne soffrono di disturbi tiroidei più degli uomini e in media una donna su otto sviluppa un disturbo tiroideo nel corso della vita (dal 5 all'8% dei casi ciò avviene dopo una gravidanza). I disturbi tiroidei crescono progressivamente nelle varie fasce di età, fino a raggiungere la massima diffusione nei 55-64 anni per poi decrescere. Dal 2008, presso l’AOU “Maggiore della Carità” esiste un centro di cura per le patologie tiroidee (costituito da tutti gli specialisti che si occupano della patologia: endocrinologi, chirurghi, ORL, medici nucleari, anatomo-patologi, oncologi, radiologi, radioterapisti) ed è stato sviluppato un percorso clinico-diagnostico terapeutico (PDTA) del nodulo tiroideo per proporre una strategia razionale basata sul livello di rischio di malattia che tiene conto delle recenti acquisizioni scientifiche in chiave di diagnosi e di terapia.

«Dal 2013– spiega il Gianluca Aimaretti, docente di Endocrinologia presso il Dipartimento di Medicina traslazionale dell’UPO – è stato istituito un Gruppo Interdisciplinare di Cura (GIC) per la diagnosi, terapia e follow up dei pazienti affetti da tumore tiroideo. Il gruppo di lavoro interdisciplinare permette ai clinici dell’azienda e del territorio di avere referenti e percorsi privilegiati per la cura dei pazienti affetti. Il gruppo si presenta come una vera e propria équipe medica che basa la propria operatività sulla comunicazione e la condivisione interdisciplinare, evitando al paziente percorsi frammentari e lunghe liste di attesa. Il GIC è parte integrante della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta che promuove periodici incontri tra tutti i referenti, per un costante e costruttivo confronto tra specialisti e per una maggiore condivisione dei saperi».