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Sgominata banda di ladri croati (Rom)

Novara - Nella serata del 12 agosto personale della Questura di Novara ha proceduto all’arresto di due cittadini croati, entrambi senza fissa dimora, provenienti presumibilmente da un campo nomadi torinese, di entia rom. Si tratta di un uomo del 1992 ed una donna del 1993, incinta al sesto mese di gravidanza, che unitamente ad una italiana quattordicenne sono stati colti nella flagranza del tentato furto in abitazione aggravato dal concorso di tre persone, ai danni di un condominio in corso Vercelli 88. La ragazza, minorenne, è stata affidata alle cure del nonno, data l’irreperibilità dei genitori, e denunciata a piede libero per lo stesso reato. In particolare, su segnalazione dei condomini dello stabile, le Volanti della Polizia di Stato sono intervenute, intercettando i tre soggetti mentre, dopo essere stati scoperti, si stavano dando alla fuga a bordo di una Skoda di colore verde. Fermati, assunte le sommarie informazioni da parte dei testimoni e proceduto alle perquisizioni di rito, si disvelava il seguente quadro. I tre, organizzati come spesso accade in una batteria ben assortita, facevano ingresso presso lo stabile alla ricerca di appartamenti da svaligiare. Mentre l’uomo saliva ai piani superiori, le donne controllavano le serrature delle abitazioni per preparare il colpo. Il tutto veniva interrotto dall’arrivo di due condomini che, scorti i soggetti in atteggiamento sospetto, individuati dal fatto che avessero arnesi da scasso, allertavano la Polizia. Sul posto le due pattuglie coglievano i rei nell’atto di fuggire in macchina, per poi rilevare sulle porte dello stabile evidenti ed inequivocabili segni d’effrazione. Condotti presso la Questura, i tre soggetti venivano compiutamente identificati. Il primo, oltre ad aver in passato comunicato tre alias diversi, con ciò celando la propria identità, si scopriva essere gravato da una serie sterminata di precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, in particolare per furti in abitazione. La donna, sua moglie, stesso curriculum. La minore invece è risultata incensurata. A seguito di perquisizione sul veicolo si rinvenivano due scalpelli ed un piede di porco, costituenti l’efficace strumentario in uso ai rei per i loro colpi. Il mezzo di trasporto, intestato ad un prestanome, veniva sequestrato perché privo di copertura assicurativa. Atteso l’evidente stato interessante, la donna veniva condotta presso il locale nosocomio per l’accertamento sul suo stato di salute, risultato non destare preoccupazione. All’esito dell’attività di polizia, la minore è stata indagata per tentato furto aggravato in abitazione, mentre per lo stesso reato, l’uomo e la donna sono stati deferiti in stato di arresto dinanzi alla competente Autorità Giudiziaria. La donna, atteso la gravidanza, è stata posta agli arresti domiciliari presso il locale nosocomio in attesa di rito direttissimo tenutosi nella mattinata odierna, all’esito del quale i due sono stati condannati ad otto mesi di reclusione, con pena sospesa. 

Non è la prima volta che, soprattutto per quanto riguarda i furti ad opera di c.d. trasfertisti, i rei muovono servendosi di una compagine collaudata, spesso costituita dalla presenza di un uomo (di solito colui che lascia sul posto coloro che opereranno il furto materialmente, perché senz’altro esposto ai maggiori rischi nel caso di arresto), una donna incinta (colei che si occuperà di occultare indosso gli strumenti di effrazione e che, nel caso di flagranza, potrà opporre la scusa di eventuali malori dovuti alla gravidanza) ed un minore (in ogni caso favorito da una disciplina più mite in tema di arresto in flagranza di reato). Quello del contrasto ai furti in abitazione, odioso reato che colpisce il cittadino nel proprio alveo più intimo, è uno degli obiettivi quotidiani da parte della Polizia di Stato. Nel caso citato, tuttavia, il raggiungimento dell’ottimo risultato, oltre che alla prontezza ed alla professionalità dei Poliziotti presenti su strada, è da attribuire allo spirito di collaborazione della cittadinanza.