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SICUREZZA AL ‘MAGGIORE’, GUIDA: ECCO COME AGISCE L’AZIENDA OSPEDALIERO-SANITARIA

Novara - "Il problema della sicurezza all’interno dell’ospedale - spiega il direttore sanitario, dott. Gianenrico Guida - è da sempre una delle priorità della direzione del ‘Maggiore’, soprattutto in considerazione del fatto che l’attività non è limitata al solo ricovero, ma si estende a quella ambulatoriale, che vede ogni giorno più di tremila persone accedere alle strutture. Accessi che è impossibile regolamentare anche perché l’attività è decentrata in più sedi, per la struttura stessa del ‘Maggiore’ che impedisce l’organizzazione degli ambulatori in un’unica sede. Inoltre, siamo di fronte a una vera e propria emergenza sociale che tocca direttamente l’ospedale, considerato da alcuni una specie di dormitorio d’emergenza, soprattutto nei mesi invernali. I servizi sociali interni all’azienda si occupano di segnalare puntualmente i casi alle istituzioni competenti. A fronte di questa situazione, la direzione si è mossa su più fronti. Da un lato, è stata rafforzata (sia qualitativamente che quantitativamente) la video-sorveglianza: sono in funzione una settantina di telecamere, collegate a un centro di controllo gestito in collaborazione con le forze dell’ordine. Dall’altro è stata potenziata la vigilanza interna: due addetti operano, 24 ore su 24, all’interno del Pronto soccorso, mentre di giorno una ronda si muove all’interno della cerchia ospedaliera. La ronda è in funzione anche di notte, appoggiata da un’autopattuglia che controlla i tre presidi ospedalieri (la sede centrale, viale Piazza d’armi e Galliate). Inoltre, sempre all’interno del Pronto soccorso ha sede un ufficio della Polizia di Stato. Gli operatori non hanno compiti e poteri di pubblica sicurezza: possono intervenire solo a fronte di minacce evidenti nei confronti del personale o degli utenti. Non hanno poteri coercitivi. Nel frattempo sono stati ridotti gli accessi al perimetro ospedaliero ed è in fase di studio un progetto che riguarda la riorganizzazione dell’entrata da corso Mazzini, sempre nell’ottica di ridurre gli accessi inappropriati".