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UN INNOVATIVO ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA BIBLIOTECA NEGRONI E CARCERE DI NOVARA

Cresce ancora la rete delle attività della Biblioteca civica

Novara - Un’idea del ruolo della biblioteca che va oltre l’impostazione tradizionale della “conservazione” dei libri, ma si apre alla città in tutte le sue realtà, comprese quelle più difficili e complesse. È la scelta di fondo compiuta dall’amministrazione che in questi quattro anni ha riservato una attenzione particolare alla Biblioteca Negroni, affidandole un ruolo centrale nelle politiche culturali della città. Di questo si è parlato nel corso della Conferenza Stampa svoltasi in Municipio, alla quale hanno partecipato il Sindaco Andrea Ballare’, l’Assessore alla Cultura Paola Turchelli e la Direttrice della Casa Circondariale di Novara Rosalia Marino, che hanno presentato l’accordo di collaborazione tra la Biblioteca Negroni e il carcere di via Sforzesca. Infatti, dopo la convenzione attivata  nell’autunno del  2012  con l’Azienda Ospedaliero – Universitaria  Maggiore della Carità  di  Novara,  che ha  consentito  di  attivare, grazie all’impegno   dei volontari  dell’Associazione Volontari Ospedalieri,   incontri di  lettura ad alta voce  in due  reparti (Reparto Recupero Rieducazione Funzionale e Reparto  Neurologia-Pneumologia) e alla convenzione con  l’AVO  dell’autunno  del 2014 che ha prodotto  come  altro  utilissimo  servizio  alla comunità l’avvio dell’attivita’ di lettura ad alta voce  dei volontari AVO nelle due Case di Riposo cittadine Divina Provvidenza e De Pagave,  è stata ora  siglata  anche una  convenzione la Casa Circondariale di Novara

Questa  si  inserisce in un contesto culturale   che  vede la Biblioteca  Civica  Negroni agire  in  funzione di un percorso di inclusione sociale  che si  concretizza nella tendenza ad uscire dai propri confini per incontrare tipologie di utenza altrimenti difficilmente raggiungibili. Nel fare questo si ispira direttamente al Manifesto UNESCO per le biblioteche pubbliche per sviluppare percorsi utili  ad entrare in contatto con fasce di utenza svantaggiate o difficilmente raggiungibili dalla biblioteca intesa in senso tradizionale.

“Affermare  la  centralità  del ruolo  della biblioteca pubblica nella  vita e nelle  attività  della  comunità –ha detto il Sindaco Andrea Ballare’-  ha  significato per la biblioteca  Negroni  collaborare anche con l’istituzione  carceraria. Ritenendo  fondamentale promuovere il valore della cultura come strumento per il recupero sociale delle persone sottoposte ad esecuzione di pena, è  stato deliberato  questo  protocollo d’intesa  tra Comune e  Direzione dell’Istituto penitenziario di Novara, che ci consentirà di  attivare un servizio  di prestito  interbibliotecario con la conseguente ‘ulteriore’ apertura della biblioteca civica verso l’esterno”.

“Sono già state fatte letture con  un  volontario della  lettura  -Bob Rattazzi -  e  un incontro con  un’esperta di letteratura per l’infanzia – Flavia Manente - , ha ricordato l’Assessore Turchelli, per avvicinare i papà  detenuti alla lettura (azione prevista dal progetto Nati per leggere finanziato  dalla Compagnia di San Paolo). Si tratta –ha concluso Turchelli – di un esperimento entusiasmante che abbiamo anche in progetto di estendere. La sfida della casa circondariale rappresenta una ulteriore sfida dopo le soddisfazioni che abbiamo avuto con l’Azienda Ospedaliera Maggiore della Carità e con AVO”. La Convenzione  prevede infatti oltre ad  un’attività  di  prestito  interbibliotecario l’incremento della dotazione libraria  della biblioteca  del  carcere con l’acquisto diretto di  libri e per tramite  donazioni e il sostegno ad attività  culturali. Molto belle le parole a conclusione della conferenza da parte della Direttrice della Casa Circondariale Rosalia Marino: “Queste iniziative sono importantissime per i noi. Al contrario di quanto si possa immaginare –ha spiegato Marino – l’età media dei nostri 162 detenuti è piuttosto bassa. Abbiamo anche dei 18enni, persone che potranno uscire e cercare di rifarsi un’esistenza. La lettura ha spesso influito molto positivamente sul carattere di chi si ritrova a meditare sui propri sbagli e sulla propria vita. Sino ad ora ho notato grande rispetto tra queste persone ed è importantissimo quanto si è fatto sia col lavoro (con ASSA), sia con la cultura nella città di Novara. Credetemi –ha concluso Marino- per resistenze culturali degli amministratori tutto questo non avviene in diverse altre città. In futuro vorrei riuscire a portare anche grandi scrittori a parlare dei propri libri in via Sforzesca”.