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Albanese: Nuovo episodio inqualificabile nel centro di Cerano

Cerano - Riceviamo e pubblichiamo da Alessandro Albanese, consigliere comunale della lista civica Cerano Riparte (opposizione): "Basta! Quanto accaduto tra mezzanotte e l'una della notte tra sabato 12 e domenica 13 settembre in pieno centro a Cerano è emblematico di una situazione non più tollerabile! Un soggetto già protagonista della lite con accoltellamento di pochi mesi fa, sempre nel medesimo bar di piazza Crespi ha provocato disordini sfociati in un violento alterco e nemmeno l'arrivo dei Carabinieri è servito a placarlo: in un video effettuato alle 00.45 con il telefonino da testimoni, loro malgrado, dall'accaduto si sentono chiaramente le pesanti minacce del soggetto nei confronti dei militari; il video è stato ovviamente girato alle Forze dell'ordine. Va ricordato che anche la scorsa settimana un altro avventore dello stesso locale si era reso protagonista di un episodio poco edificante cui, non senza problemi, hanno messo fine i Carabinieri. Non è possibile che nel cuore del paese, frequentato come è normale che sia anche da famiglie con bambini e da persone che hanno il diritto di vivere tranquillamente, si ripetano episodio di tale portata. Come ho già fatto personalmente, ringrazio le Forze dell'ordine che si impegnano anche rischiando per arginare la situazione, ma non posso non rimarcare l'atteggiamento di scarsa attenzione dell'Amministrazione nei confronti di tale problematica; ho più volte fatto presente che a Cerano c'è un problema di sicurezza che richiederebbe un approccio diverso da parte di chi ha la responsabilità che il ruolo di sindaco gli attribuisce. Mi è addirittura stato risposto in Consiglio comunale che Cerano non è il Bronx: ebbene, non aspettiamo che lo diventi! Oltre a scaricare le responsabilità su altri o ad affermare che più di così non si può fare, sarebbe necessario far pesare maggiormente la propria autorità anche con misure straordinarie, perché l'attuale situazione richiede questo e i cittadini ceranesi hanno il diritto di vivere nel proprio paese senza il timore di trovarsi testimoni o peggio coinvolti involontariamente in episodi inqualificabili".