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Bullismo a Trecate: i dubbi di un'insegnante delle Medie

Trecate - Riceviamo e pubblichiamo una lettera scritta dalla professoressa Cristina Ticozzi, insegnante alle Medie di Trecate, scuola al centro di polemiche per episodi di bullismo avvenuti lo scorso anno che hanno coinvolto alcuni suoi studenti.

"La non notizia e la notizia. Trecate in questi giorni è passata alla ribalta della stampa, anche nazionale non per la notizia che meriterebbe tale risalto, ma per un non-notizia che ha raccolto l’attenzione, spesso distratta, dei mass media. Un fatto di cronaca, grave ma datato oltre 12 mesi fa e che ha visto e vede coinvolti un piccolo gruppo di minorenni della città di Trecate, è stato sbattuto sulla prima pagina di vari giornali e messa in rilievo anche dalla TV, senza curarsi delle conseguenze, spesso paradossali che questo comporta: i giovani “bulli” diventano destinatari di una risonanza mediatica inimmaginabile fino a poche ore prima, diventano protagonisti e poco importa se in negativo. L’importante è aver bucato lo schermo, usciti dall’anonimato, diventare, Dio non voglia, emuli da seguire ed esempio da riprodurre. La non notizia che invece è una notizia si riassume in poche righe, ma il suo significato e ben più ampio: La scuola media Cassano è stata scelta, grazie alle molteplici iniziative dei “Percorsi della Memoria”, per rappresentare la regione Piemonte Il 17 marzo a Montecitorio in occasione del discorso del Presidente della Repubblica Italiana per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Siamo onorati di questa scelta che premia una delle tante attività didattiche che coinvolge ogni anno gli alunni in un percorso di memoria e di consapevolezza. Lo spettacolo “Sotto la bandiera” che sarà presentato il 16 marzo al Teatro Pellico vede appunto come protagonisti più di cento allievi e varie realtà culturali del territorio. La nostra scuola da anni opera senza risparmiarsi per educare e formare le giovani generazioni. Il nostro sforzo è serio e non si limita al puro impegno scolastico. Quale conclusione si può trarre da tutto ciò? Che quando si tratta di minorenni, adolescenti in crescita e sviluppo occorre un supplemento di attenzione: a riconoscerne i meriti e a segnalare i problemi, senza ricerca di spettacolarità e indebita risonanza. Si tratta solo di deontologia professionale dei giornalisti: no, la questione come è evidente è più ampia: occorre contrastare la tendenza comune alla ricerca della spettacolarità a tutti i costi e individuare la vera notizia, proteggendola e aiutandola a crescere e a svilupparsi, come una giovane pianticella che può dare frutti maturi. Spiace notare che tutto ciò che di positivo si realizza è spesso ignorato a fronte di notizie che mettono in risalto fatti negativi verificatisi sul territorio. Per noi insegnanti della Cassano, la scuola è un’attività seria, richiede passione, impegno, perseveranza e voglia di lottare andando controcorrente rispetto ai valori della “cultura” dominante. Speriamo che questa notizia che non fa’ rumore sia presa e valutata per quello che è: un premio a allievi che a scuola fanno sul serio e a docenti che nonostante tutto nella scuola ci credono!".