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E dopo Borgomanero, Paola Re scrive ai cameresi

Cameri - Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Paola Re (da Tortona - Al, email: paolare1968@libero.it), scritta sul Palio degli Asini a Cameri, che è molto simile a quella 'spedita' ai borgomaneresi la scorsa settimana.

"Gentili signori e signore, ho appreso dai mezzi di informazione che dal 4 al 14 Settembre si svolge la festa patronale di Cameri che presenta appuntamenti enogastronomici, sportivi, musicali. La festa si concluderà con il 29° Palio degli asiniTre cavalcature per rione si affrontano nella corsa che porterà all’assegnazione del Palio di Cameri. Il Palio sarà preceduto dalla sfilata dei quattro rioni accompagnati dalla Banda Margherita”.http://www.prolococameri.altervista.org/programma-festa-patronale-2015.html 

Quando si contestano le corse degli animali al palio, la giustificazione data è quella del rispetto della tradizione ma in questo caso tale giustificazione non regge, essendo questo palio di origine recente. L’interesse per la cultura medievale è comprensibile ma è inaccettabile che di questo interesse facciano le spese gli animali che nel Medioevo erano trattati in modo ben diverso rispetto a oggi. Chi organizza questi spettacoli dovrebbe sapere che nel lungo e tribolato cammino dell’affermazione dei diritti animali qualcosa sta cambiando, molto più velocemente di come stia cambiando a Cameri la cui Amministrazione Comunale farebbe bene a riflettere su certe decisioni relative alla sua politica culturale. Cameri  ha il diritto e l’onore di mantenere la tradizione medievale del Palio ma lo faccia con giornate di studio, convegni, conferenze, proiezioni di film e documentari, mostre, laboratori didattici, giochi, sfilate in costume. Ci sono tante idee stimolanti per onorare una tradizione, ma si tengano gli asini lontani da quella corsa che per loro non è un onore ma un onere. 
Anche la Chiesa fa la sua parte con la benedizione di asini e fantini: la Chiesa è spesso presente agli appuntamenti in cui gli animali sono sfruttati a scopo ludico o commerciale (processioni, corse, palii, fiere…) sovente per celebrare festività patronali. Lo sfruttamento animale non ha confini: dal sacro al profano, coinvolge a 360 gradi. E per finire ci sarà il grande spettacolo pirotecnico che spero sia di quelli non rumorosi in modo da non spaventare gli animali domestici e selvatici costretti a subire anche in questi casi le bizzarre forme di divertimemento degli esseri umani. Ci sono Comuni che hanno vietato esplicitamente l’uso di fuochi pirotecnici coi botti, consapevoli della loro incompatibilità col benessere aniamale.
Ho visto il video della corsa degli asini nell’edizione 2014 http://www.prolococameri.altervista.org/palio-di-cameri.html Lo spettacolo è inesorabilmente lo stesso che appare in ogni palio: asini frastornati dalle urla della folla delirante, eccitati e spronati dai fantini che li costringono a correre una corsa insensata che spontaneamente non farebbero mai. Non capisco che emozione si possa provare nel vedere animali dall’indole tranquilla muoversi in quelle condizioni. Non so se sia più inquietante la folla che si diverte o il Comune che autorizza un simile spettacolo. Il video è interessante perché ripreso dalla telecamera montata sulla testa di un fantino: la corsa si vede dal punto di vista di chi corre. Ho cercato di entrare nella mente dell’asino perché quella del fantino è davvero troppo lontana dalla mia e ho cercato di capire che cosa potesse provare quel disgraziato schiavo costretto a sopportare il peso fisico e psicologico di quei 6 minuti di oppressione. Io che guardavo ero infastidita semplicemente da parole, urla, versi che uscivano dalla bocca del fantino: immagino il fastidio dell’asino a doverlo trasportare, oltre che ascoltare, in quel delirante percorso.
Propongo agli amministratori di Cameri di visionarlo tutti insieme appassionatamente in una seduta di Consiglio Comunale, sforzandosi di immedesimarsi nella vittima e riflettere sul caso.
Invito la Sindaca Valeria Galli, responsabile in prima persona della salute degli animali di Cameri, a valutare quanto male faccia alla salute degli asini quella corsa, a prescindere che essa sia legale perché non tutto ciò che è legale è moralmente accettabile. In virtù della sua delega a cultura e promozione turistica, la invito a promuovere un turismo etico, nel rispetto di ogni forma di vita animale e a impegnarsi in una politica culturale che valorizzi le bellezze artistiche di Cameri, classificato “Comune turistico” per il patrimonio monumentale di chiese, oratori, cascine, antiche costruzioni rurali, la Villa Picchetta, il Parco Naturale della Valle del Ticino dichiarato dall’UNESCO “Riserva della biosfera”. Credo che le risorse umane, strumentali e finanziarie spese per un’assurda corsa di asini possano trovare un impiego migliore, per esempio essere investite in cultura e ambiente. In virtù della sua delega a servizi educativi e istruzione, la invito a impegnarsi in una politica educativa sui diritti degli animali, a partire da quelli degli asini della corsa, affinché le scolaresche di Cameri non siano incentivate a partecipare a spettacoli con animali. 
Annamaria Manzoni è psicologa e psicoterapeuta, ipnositerapista e grafo analista; iscritta all’Ordine degli Psicologi della Lombardia, collabora con il Tribunale dei Minori di Milano e con il Tribunale di Monza; autrice di libri e di articoli su riviste di psicologia. Si è fatta promotrice di un documento sottoscritto da oltre 650 psicologi che mette in guardia sugli spettacoli che utilizzano animali http://annamariamanzoni.blogspot.it/p/documento-psicologi.html
Ho guardato i menù delle cene dei rioni http://www.paliodicameri.it/cene-rioni.html  e ho visto piatti caratterizzati prevalentemente da cibi animali. Sono in confortante crescita gli appuntamenti enogastronomici che danno ampio spazio ai cibi vegetali, nel rispetto della vita degli animali, dell’ambiente e della salute umana e sarebbe bene che ogni festa si aprisse a una nuova cultura del cibo. 
C’è bisogno di una società che prenda coscienza che gli animali sono compagni e compagne di vita: nessuno esporrebbe il proprio compagno e la propria compagna al divertimento sulla pubblica piazza e tanto meno lo sacrificherebbe alla cena di un rione. Le istituzioni devono farsi promotrici di tale sensibilità e abolire queste forme di divertimento segno di arretratezza culturale e degrado specista. Cordiali saluti".