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Gli attacchi di panico spiegati dallo psicologo

Proseguono i consigli da parte della dottoressa Laura Guaglio
La dottoressa Laura Guaglio psicologa

Trecate - (i.p.) “Sentivo il cuore che batteva fortissimo e faticavo a respirare”, "in quegli istanti temevo di impazzire, svenire o morire”: ecco alcune frasi che riferiscono coloro che soffrono di attacchi di panico. Ma di cosa si tratta? Facciamo chiarezza, perché saperli riconoscere ci può aiutare ad affrontarli e superarli, con l’aiuto di uno psicologo. L’attacco di panico consiste in un periodo preciso di paura o disagio intensi, durante il quale quattro (o più) dei seguenti sintomi si sviluppano improvvisamente e con forte intensità in pochi minuti:

1.      Tachicardia

2.      Sudorazione e tremori

3.      Senso di soffocamento

4.      Fastidio al petto

5.      Nausea o disturbi addominali

6.      Sensazioni di instabilità, di testa leggera o di svenimento

7.      Senso di irrealtà o percepirsi distaccati da se stessi

8.      Paura di perdere il controllo, di impazzire o di morire

9.      Torpore o formicolio

10.  Brividi o vampate di calore.

Gli attacchi possono essere causati da forte stress sociale, lavorativo o familiare e non sono provocati da alcool o sostanze. Essi possono manifestarsi in certi luoghi o situazioni oppure avvengono all’improvviso senza apparente motivo e con frequenza irregolare. Di solito la persona, dopo il primo attacco, è preoccupata che possa accadere ancora e inizia ad evitare situazioni e luoghi che potrebbero favorire altri episodi. Ad esempio: se il primo attacco di panico è successo in metropolitana, l'individuo cercherà un mezzo di trasporto alternativo oppure sopporterà con disagio crescente i viaggi, con il terrore che possa capitare di nuovo. Spesso prova angoscia perchè non sa come gestire quei momenti. Gradualmente la persona eviterà tutte le situazioni considerate “a rischio”, limitando sempre più la propria autonomia personale, fino a ritrovarsi confinato in casa, nei casi più gravi. Talvolta la persona si appoggia completamente ai familiari, con la convinzione che la loro presenza possa prevenire, fermare o contrastare meglio il disturbo, ma non sempre i familiari sono disponibili o riescono a tranquillizzare l'individuo.

Senza dubbio l’attacco di panico è un disturbo invalidante, perché influenza fortemente il comportamento e la vita di chi ne soffre e delle persone che gli stanno attorno, stravolgendo le abitudini di tutti. Fortunatamente è possibile superare il disturbo tramite un percorso psicologico specifico, unito talvolta ad un trattamento farmacologico.

Dott.ssa Laura Guaglio - cell. 333 6304363

laura.guaglio87@gmail.com