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LA VICENDA DI GIUSEPPE FENINI, BERSAGLIERE DELLA GRANDE GUERRA E PATRIOTA

ZINETTI: "VENNE ASSASSINATO A SOZZAGO DAGLI ANTINAZIONALI NEL 1921"

Sozzago - Il ricordo di un tragico avvenimento avvenuto 100 anni fa. Valerio Zinetti, a nome dell'Associazione Nazionale Volontari di Guerra e della Federazione Provinciale di Novara MOVM Emanuele Leonardi, afferma: "Ricordiamo nella giornata di domenica il centenario dell’uccisione per mano di elementi comunisti di Giuseppe Fenini, con un omaggio floreale presso la sua sepoltura nel cimitero comunale di Sozzago.  Le ricostruzioni storiografiche di quel periodo riportano gli episodi di una vera e propria guerra civile scatenate dalle formazioni social – comuniste nel novarese: basti pensare che il giorno precedente, il 15 maggio 1921, a Borgovercelli in uno scontro di piazza perdeva la vita il sedicenne vercellese Riccardo Celoria, giunto con una squadra fascista da Vercelli per proteggere due reduci di guerra che erano stati fatto oggetti di scherni e aggressioni (cfr. G.A. CHIURCO, Storia della Rivoluzione Fascista, vol. III 1921; M. FRANZINELLI, Squadristi. Protagonisti e tecniche della violenza fascista). Il giorno successivo fu la volta di Giuseppe Fenini, giovane sozzaghese, classe 1986 che aveva combattuto durante la Grande Guerra nel 9° e nel 13° Reggimento Bersaglieri, venendo successivamente insignito della Croce al Merito di Guerra ed autorizzato a fregiarsi delle Medaglie Commemorative della Guerra 1915 – 1919 (cfr. Archivio di Stato di Novara, Fondo Distretto Militare, Ruoli matricolari). Del suo assassinio riportava la cronaca Il Bollettino Trecatese. Periodico settimanale – religioso - educativo del 21 maggio 1921, narrando di una diatriba nata in un’osteria cittadina tra il Fenini ed un gruppo di elementi comunisti di Trecate, i quali – tornati armati in paese – la sera stessa freddarono Fenini di fronte alla madre. L’omicidio di Sozzago s’inseriva nella prassi di quella che era una vera e propria organizzazione terroristica comunista nel Novarese, della quale oggi la storiografia dominante pare essersi volutamente e colpevolmente dimenticata, ma che emerge agevolmente con la consultazione delle cronache di allora. Gli arresti e le perquisizioni che seguirono all’omicidio di Fenini ebbero quale esito il ritrovamento all’interno del circolo comunista di due bombe aereo che si sarebbero dovute azionare nell’eventualità di una dimostrazione fascista successiva alle esequie del caduto, nonché di ingenti quantitativi di armi nelle abitazioni di esponenti comunisti e anarchici locali ed un vero e proprio piano per l’uccisione di cinque fascisti trecatesi. Tra i numerosi arrestati, il sindaco comunista di Trecate, Bernardo Bianchi (cfr. Spaventoso attentato comunista sventato a Trecate. La madre e la sorella del popolare ucciso impazzite in seguito al delitto, in La Stampa del 20 maggio 1921). Per l’uccisione di Fenini si celebrò il processo innanzi alla Corte d’Assise di Vercelli, in seno al quale nel maggio del 1922 furono condannati all’ergastolo Antonio Mittino (in contumacia), trent’anni ad Antonio Paglino (cfr. M. FRAU, Il PCI trecatese tra storia e leggenda 1921- 1945, a cura della Sezione del PCI di Trecate). Se le cronache di allora descrissero Fenini come un giovane popolare impegnato nel locale circolo cattolico, non solo le fonti fasciste ma lo stesso processo davanti alla Corte d’Assise di Vercelli appurò che Giuseppe Fenini era uno dei primi militanti del Fascismo della provincia di Novara. Sul giornale del Partito Nazionale Fascista novarese, nel primo anniversario, compare infatti la cronaca di una celebrazione tenutasi a Sozzago: “Un anno fa Fenini cadeva sotto il piombo traditore dei briganti rossi, favoriti dal silenzio della plebaglia e dalle tenebre della notte; egli, giovane baldo che sfidò le trincee, dovette soccombere, vittima di segreta congiura; ma la sua memoria non perirà; ed oggi, con nobile pensiero venne commemorata dal Fascio locale, con a capo gli antesignani della provincia, venuti con forti squadre per solennizzare il mesto ricordo” (cfr. La Giovane Italia – Organo della Federazione Provinciale Novarese del Partito Nazionale Fascista del 22 maggio 1922, Il bersagliere GIUSEPPE FENINI vigliaccamente assassinato, sotto gli occhi della madre a Sozzago il 16 maggio 1921). Un documento datato 16 febbraio 1924 su carta intestata del Partito Nazionale Fascista novarese firmato dal segretario Amedeo Belloni ed indirizzato al Prefetto, menzionava Giuseppe Fenini precisando che “i Cittadini Fascisti deceduti per ferite riportate in conflitti interni in difesa dell’ideale della Patria ammontano in Provincia di Novara a SEDICI” (cfr. Archivio di Stato di Novara, Prefettura Gabinetto, Faldone 57 fascicolo 16 Martiri Fascisti Associazione Fascista Famiglie Caduti Mutilati Feriti).  Un testo agiografico della federazione fascista novarese ricorda con queste parole la figura di Fenini: “Mite e valoroso prestò quattro anni di servizio al fronte nel corpo dei Bersaglieri. Nel torbido immediato dopoguerra, entrò presto nelle file del fascismo, sentendo la necessità di difendere la Vittoria. Questa di la sola colpa di fronte ai bestemmiatori della Patria. La sera del 16-5-1921, assalito proditoriamente nel nativo paese, cadeva sotto gli occhi della madre angosciatissima” (cfr. PARTITO NAZIONALE FASCISTA – FEDERAZIONE DEI FASCI DI COMBATTIMENTO NOVARA, Biografie di Caduti per la Rivoluzione, Stabilimento tipografico Cattaneo, Novara, 1936 – XIV). La salma di Fenini fu tumulata nel Sacrario dei Martiri Fascisti inaugurato a Novara nell’ottobre del 1934 in occasione della visita di Benito Mussolini a Novara, per poi essere a conclusione della seconda guerra mondiale e contestualmente allo smantellamento del complesso monumento, trasferita presso il cimitero comunale di Sozzago nella cappella Palamedesio (cfr. Archivio Comune di Novara, Bista 59, F 3, Monumenti). I motivi per i quali in settantasei anni la memoria del Bersagliere Fenini, il cui omicidio fu duramente condannato dalla Corte d’Assise di Vercelli con sentenza passata in giudicato, non abbia ricevuto la giusta considerazione nella memoria pubblica, possono facilmente ricavarsi dal fatto che uno dei suoi assassini, Antonio Paglino, tornato in libertà dopo il 25 luglio 1943, militò nel Raggruppamento della Brigata Partigiana M. Campagnoli e fu tra i fondatori del Partito Comunista a Trecate (cfr. M. FRAU, cit.; Elenco partigiani della provincia di Novara a cura dell'Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea della Provincia di Novara - VCO Piero Fornara). A cento anni dalla morte di Giuseppe Fenini, la ricostruzione storiografica della sua vicenda ed il suo ricordo costituiscono atti di giustizia verso un giovanissimo di Sozzago che a soli venticinque anni seppe dimostrare l’amore per l’Italia sui fronti della Grande Guerra come nel suo borgo, fino a pagarne il prezzo con la soppressione per mano fratricida".