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L'addio al commendator Armani

Il commendator Giampiero Armani

San Martino di Trecate - Raccontare la storia di Giampiero Armani è come scrivere la sceneggiatura di una fiction, anzi di un reality (perché successo veramente) di successo. Scompare a 85 anni (classe 1932) una delle personalità più importanti del mondo dell'impenditoria e dello sport italiano. Aveva iniziato subito nell'immediato dopoguerra, partendo da Bettola, piccolo centro in provincia di Piacenza posto sull'Appennino emiliano, noto anche per aver dato i natali a Pierluigi Bersani e ai fratelli Filippo e Simone Inzaghi. Come racconta Carlo Granata "lo conoscevo da quasi 60 anni. Si stabilì a Trecate quando il polo petrol-chimico di San Martino di Trecate, dove ha sede la Sarpom, ebbe il suo sviluppo maggiore. Siamo verso la fine degli anni '50. Con il fratello Dino fondò la F.A (Fratelli Armani) Petroli. Ebbe un successo straordinario, ma questo non lo fece cambiare e continuò ad essere una persona sempre disponibile, con il sorriso, pronta ad aiutare il prossimo, in particolare il volontariato e lo sport".

Mentre il nome di Dino, scomparso qualche anno fa, è associato a quello del Milan, del quale 'gestì' con la dirigenza negli anni Ottanta il passaggio dalla presidenza Giussy Farina a quella del rampante Silvio Berlusconi, per Gianpiero gli 'amori' sportivi sono stati tre: il tiro a volo, il Novara Calcio e l'Unione Sportiva Trecatese. 

Fu presidente degli azzurri nei primi anni Novanta ed ebbe il pregio di far tornare la 'voglia di Novara' dopo anni in cui il calcio nostrano era sull'orlo di finire tra i dilettanti. Mancò la mitica promozione in B, ma gli va dato atto che fece arrivare giocatori importanti e che pose le basi per quel miracolo che portò successivamente il Novara dalle serie inferiori alla serie A.

Riguardo al tiro a volo fu presidente in un periodo in cui questo sport cominciò a regalare soddisfazioni a più riprese a tutto lo sport nazionale, in particolare alle Olimpiadi, cui partecipò in un paio di delegazioni come dirigente azzurro. Spesso veniva intervistato dopo la conquista di medaglie importanti e non mancava mai di fare una battuta e di regalare sorrisi.

Infine l'Ust: è stato presidente onorario dell'Unione Sportiva Trecatese, polisportiva biancorossa che ha cresciuto migliaia e migliaia di piccoli nella sua quasi cinquantennale storia. Non fece mai mancare nulla al sodalizio e ai presidenti Lavazzi e Custer; gli va dato atto di aver creduto e investito, come pochi, nello sport locale come valore per la crescita soprattutto come persone.

L'ultimo saluto si celebra oggi, martedì 6 giugno alle ore 16 presso il Santuario della Beata Vergine della Quercia nella sua Bettola. La salma è partita direttamente dalla camera ardente allestita nella Casa di Cura privata dell'Ospedale Maggiore della Carità di Novara. Lascia la moglie Tina e un vuoto davvero difficile da colmare nel mondo dell'imprenditoria, dello sport e del volontariato novarese e nazionale. Una bella figura e un sorriso che non sono più tra noi.

Gianmaria Balboni