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Lettera di Paola Re contro la Sagra dell'Asino

Cameri - Riceviamo e pubblichiamo da Paola Re, residente a Tortona (Alessandria): "Ho appreso dai mezzi di informazione http://www.turismonovara.it/it/appuntamentischeda?id=5985 ; http://www.prolococameri.altervista.org/23-24-e25-ottobre-sagra-dell--asino.html che dal 23 al 25 ottobre a Cameri (NO) si terrà la Sagra dell’asino: tre giorni di ingiustificata e sanguinaria abbuffata di carne di asino. La tradizione di mangiare l’asino a Cameri è consolidata, come lo è in svariate località del novarese. Mentre in certi luoghi, per esempio a Borgomanero, si risolve tutto in colpo solo con palio degli asini e tapulone nella stessa festa, a Cameri ci si concede una pausa (di non-riflessione) di un mese: a metà Settembre gli asini si fanno corre al palio, a metà Ottobre si fanno corre dritti al mattatoio, a suon di bastonate perché nessun animale corre volontario a farsi macellare. A Sala Biellese (BI), esiste Il Rifugio degli asinelli http://www.ilrifugiodegliasinelli.org/ un luogo che pare lontano anni luce da ciò che accade a Cameri. Invito il Comune di Cameri e ogni persona intenzionata partecipare a questo massacro gastronomico, a visitarlo, anche soltanto virtualmente, per rendersi conto di come bisognerebbe trattare gli asini. Quando si ragiona a proposito di esseri umani, quelli fortunati e quelli meno fortunati, ci si chiede perché vi sia tanto bene da una parte e tanto male dall’altra: se si nasce in certi angoli del mondo, non solo non c’è speranza di avere una vita serena, ma si deve lottare quotidianamente per sfuggire a persecuzione e massacro. Così è per gli asini: a Sala Biellese sono destinati alle coccole, a Cameri sono destinati alla corsa e al macello. Agli uni ci si affeziona, agli altri si riserva un trattamento brutale, lontano da qualsiasi forma di affetto, essendo essi parte di un sistema basato sullo sfruttamento e sul profitto. Per giustificare tale comportamento, questi asini devono essere considerati indegni di un attaccamento affettivo. Il sistema fa in modo che per evitare che nasca questo attaccamento siano creati ambiti separati: asini d’affezione, asini da corsa, asini da macello. La lotta, difficile da vincere ma doverosa da portare avanti, è quella di far capire che gli asini non sono macchine da corsa, non sono ingredienti ma esseri senzienti e queste maratone di cibo animale sono soltanto il frutto di un’ingordigia preistorica che non ha più ragione di esistere".