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Parte la rivoluzione educativa contro la fabbrica di Hikikomori

Oleggio - In occasione del lancio di GetDigital, il portale web internazionale per la sicurezza in Rete voluto da Facebook in aiuto a genitori, educatori e ragazzi, Fondazione Carolina, in qualità di partner ufficiale del progetto, presenta 6 webinar gratuiti a supporto degli adulti con responsabilità educativa. Ogni settimana sarà dedicata ad un tema specifico, un viaggio alla scoperta dei pericoli in rete, ma anche dei comportamenti che possono scongiurare i rischi legati ad una navigazione distorta e inconsapevole. Si comincia giovedì 12 novembre, dalle 18 alle 19.30, in diretta live gratuita sulle pagine Facebook di Fondazione Carolina e BinarioF

L’indirizzo rescueteam@fondazionecarolina.org sta già raccogliendo le istanze educative per affidarle agli esperti, che risponderanno direttamente durante la sessione formativa digitale rispetto alle singole tematiche sviluppate. Sono soprattutto i genitori ad aver inviato domande, dubbi o richieste. Preoccupati dalle conseguenze di un lungo inverno a rischio lockdown. 

Pallavolo in salotto, calcio in corridoio e lotta libera sul divano. Non si tratta di nuove discipline olimpiche, ma della condizione di tante famiglie alle prese con le nuove restrizioni imposte dalla pandemia. Un contesto che sta già portando mamme e papà disperati ad investire su nuovi smartphone e tablet, piuttosto che spendere per sostituire finestre o prenotare visite ortopediche. “Memori di tutti gli sforzi fatti per far abbandonare il ciuccio ai nostri figli, che subito gliene appioppiamo un altro, basta non sentirli piangere, purché stiamo fermi, buoni e zitti. Il primo passo verso quella che Papa Francesco ha definito ‘catastrofe educativa’ è tanto banale quanto fallace”, Ivano Zoppi, segretario Generale di Fondazione Carolina, riassume così la resa incondizionata alle nostre responsabilità genitoriali. 

“Il pericolo è lo stesso che abbiamo compreso al termine del primo lockdown, una lenta e inesorabile discesa verso la fabbrica di Hikikomori: ragazzine e ragazzini che - denuncia il responsabile della Onlus dedicata a Carolina Picchio - delegano alla dimensione digitale tutta la loro vita e che, difficilmente escono dalla propria camera”.

In Italia, secondo gli studi sono decine di migliaia i giovani colpiti da questa sindrome, che si manifesta tra i 14 e i 30 anni,  ma che in tempo di Covid assume una dimensione culturale, oltre che sociale. “Culturale - spiega Ivano Zoppi - perché internet non è più uno strumento, ma un luogo da abitare, con le sue regole e i suoi limiti”.

Gli effetti della pandemia hanno determinando un rapporto con le nuove tecnologie sempre più stretto. Perché la nostra abitazione non è più solo rifugio e focolare, ma è diventata anche il nostro ufficio, il nostro cinema e la nostra scuola. In questo contesto, tra le categorie più a rischio ci sono certamente i teenager, in particolare i preadolescenti. Una fragilità più psicologica che fisica, che vede ragazze e ragazzi nel ruolo dei pionieri di terre inesplorate, in cui al posto dello zaino si prepara la scrivania, in cui perfino le feste si organizzano in chat e dove tutto è online. 

Questa dinamica impone una riflessione sui metodi e sulle prassi educative. Servono nuovi strumenti, linguaggi e soluzioni innovative per garantire ai più giovani quei presidi educativi indispensabili a riconoscere, impattare e superare i pericoli che si possono incontrare in rete: dal cyberbullismo al sexting, dall’adescamento alle challenge.