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"Ricordiamo Borsellino e la strage di via D'Amelio"

Trecate - "Gentile Direttore - ci scrivono i consiglieri comunali Federico Binatti, Andrea Crivelli, Giorgio Capoccia e Tiziano Casellino - oggi 19 Luglio ricorre l’anniversario della morte del magistrato Paolo Borsellino, ucciso a Palermo insieme agli agenti della sua scorta per mano della mafia: con Giovanni Falcone, assassinato anch’egli due mesi prima a Capaci, rappresenta il massimo esempio di lotta alla criminalità organizzata. Oggi, purtroppo, in tanti saliranno sul pulpito per urlare facili slogan contro la mafia, dare patenti di antimafia e proclamarsi portavoce di Paolo Borsellino. Il suo sacrificio è quello di un uomo dello Stato che ha combattuto, nel silenzio e lontano dal clamore della ribalta, un male con radici profonde nella sua terra, una terra che amava e che proprio per questo voleva cambiare. A distanza di 19 anni lo Stato ha ottenuto e sta ottenendo importanti successi nel contrasto alle mafie, tuttavia l’azione della magistratura e delle forze dell’ordine non deve essere isolata: la criminalità organizzata – specialmente in una fase in cui si “allontana” dalle proprie regioni d’origine per impiantarsi e radicarsi anche nel nord Italia – può essere sconfitta solo se l’attività giudiziaria viene affiancata da una forte iniziativa culturale e politica a tutti i livelli per diffondere la cultura della legalità tra i cittadini e nelle Amministrazioni Locali. Infatti, purtroppo, i recenti fatti di cronaca dimostrano come la mafia non sia un fenomeno lontano, ma un male presente anche in Piemonte e nel novarese: il miglior regalo che potremmo farle è proprio fingere che non sia così. Seguendo l’indirizzo dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, che negli ultimi anni ha a più riprese espresso il proprio impegno nella lotta alle mafie, e in particolare di ANCI Giovane, che nella sua seconda Assemblea Programmatica Nazionale ha chiesto ai Comuni italiani di schierarsi politicamente e con atti amministrativi contro le mafie, abbiamo reputato quindi doveroso presentare una mozione anche nel Comune di Trecate avente per oggetto “Iniziative di contrasto alle mafie e di sviluppo della legalità”. La mozione non è solo un atto di commemorazione dell’esempio che rappresenta Paolo Borsellino per tutti gli italiani onesti, ma anche e soprattutto vuole impegnare l’Amministrazione Comunale a mettere in campo strumenti di verifica delle procedure di appalto e controlli sulle aziende subappaltatrici, a rafforzare gli accertamenti contro lo sfruttamento illegale di manodopera nei cantieri e inoltre ad attivare percorsi di sensibilizzazione nelle scuole per formare una nuova coscienza civica tra i più giovani, con particolare attenzione al racket e all’usura.
«La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità». Paolo Borsellino