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Trecate saluta l'ingegnere-sindaco

Giuseppe Magnaghi ci lascia a 92 anni; era stato primo cittadino nei primi anni '90
Giuseppe Magnaghi

Trecate - Persona perbene, corretta, di un'onestà cristallina, appassionata di calcio (tifosissimo della Juventus) e da pensionato sindaco di Trecate per due legislature nei primi anni '90. Ci ha lasciato lunedì 24 luglio l'ing. Giuseppe Magnaghi, classe 1931, una vita passata alla Montedison, che l'ha portato in ogni parte d'Italia e del mondo a seguire di persona cantieri e lavori per questo che era un colosso industriale, orgoglio italiano. Poi da pensionato, invece di dedicarsi al tempo libero, ha seguito la sua grande passione per la Politica e prima è stato eletto consigliere comunale, quindi sindaco dal 1992 al 1997. Democristiano 'di ferro' si direbbe oggi, nel senso che aveva come grandi punti di riferimento personalità come Zaccagnini, De Gasperi e soprattutto l'ex Presidente della Repubblica Scalfaro, è stato eletto 'primo cittadino' nel 1992 in un periodo piuttosto difficile della storia trecatese, contrassegnato dalle indagini di tangentopoli al Palazzo Municipale. L'anno seguente è stato confermato sindaco, questa volta - prima in assoluto - con il metodo dell'elezione diretta, superando l'amico-avversario Carlo Garavaglia. La legislatura dal 1993 al '97 è stata però contrassegnata da tre eventi particolarmente 'forti'. In primis dal servizio di nettezza urbana che allora era affidata direttamente dai Comuni alle aziende vincitrici dell'appalto; vinse una ditta di campana che poche settimane dopo essersi aggiudicata la gara non svolse il servizio come previsto. Ma Magnaghi e il 'suo' assessore al Bilancio (e amico fraterno), Gianfranco Iacometti non si persero d'animo e andarono loro stessi a raccogliere l'immondizia casa per casa con un mezzo del Comune. Altri tempi...

E poi ci fu l'aver dovuto fare un rimpasto in corsa per le dimissioni dell'ex vice sindaco Enrica Tacchino (poi diventata sua nuora, avendo sposato il figlio Giulio), con la conseguente nomina a suo vice di Augusto Galli.

Infine, e sicuramente fatto più rilevante, l'aver dovuto affrontare e gestire lo scoppio del pozzo petrolifero Tr24, che tra il 28 febbraio e il 1° marzo 1994 inondò di grezzo tutta la campagna a nord di Trecate e parte dell'abitato, con una coda di polemiche di cui ancora oggi si ricordano riunioni infuocate e Consigli comunali fiume sul tema.

Nel 1997 si ricandidò come sindaco, ma venne sconfitto dall'emergente ing. Pier Paolo Almasio (centro sinistra), cui avevano aderito anche lo stesso Galli e i democristiani (come lui) Granata e Zanari.

Rifondò e scrisse editoriali anche sul periodico politico Controcorrente, fondato negli anni '70 dall'ing. Carlo Antonini (figura storica della politica trecatese dal dopoguerra agli anni '90). Fu anche presidente della Schola Cantorum 'San Gregorio Magno', cui non fece mai mancare nulla alla Corale diretta dal maestro Mauro Trombetta. E poi il 'dolce ritiro', con il dolore enorme nel cuore di aver perso anzitempo l'amata moglie e per la prematura scomparsa della collega in Consiglio, Marica Invernizzi.

Di lui si è detto e scritto di ogni. Rimane il fatto che la sua onestà e la sua correttezza sono sempre state fuori discussione. 

L'ultimo saluto sarà celebrato la mattina di mercoledì 26 luglio nella chiesa parrocchiale di Trecate con inizio le ore 10.

Ci lascia un assoluto protagonista della storia trecatese. Sindaco, democristiano e soprattutto - come amava definirsi lui stesso - "ingegnere prestato alla politica".

Gianmaria Balboni