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Cimice Asiatica, approvata sperimentazione della Vespa Samurai

Intanto Coldiretti Novara-Vco è soddisfatta per la proroga sull’etichettatura d’origine, "così i prodotti italiani e piemontesi resteranno più tutelati"

Torino - È arrivato il via libera dalla Conferenza Stato - Regioni per la sperimentazione della “lotta biologica” alla cimice asiatica con la sua antagonista naturale, la vespa samurai. Lo evidenzia Coldiretti Novara – Vco ricordando che questo tipo di cimice ha provocato molti danni anche nelle nostre province, e si è unito alla schiera di insetti alieni che ogni anno danneggiano i raccolti. “La cimice asiatica nella nostra zona colpisce quasi tutto: frutta, soia, mais e ortaggi solo per fare alcuni esempi. I danni in Piemonte ammontano a 180 milioni di euro per un totale di 13500 imprese coinvolte”, spiega Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara – Vco, che ricorda: “Ora anche il Piemonte è compreso tra le regioni in cui sono previste le misure di emergenza a sostegno delle imprese agricole che hanno subito danni alle colture a causa di questo insetto. Coldiretti Novara – Vco partecipa già da tempo al monitoraggio e insieme al Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell'Università degli Studi di Torino è stato istituito un osservatorio per allargare e approfondire le metodologie di lotta. Questo tipo di cimice, infatti, ha trovato nelle nostre province un ambiente favorevole alla sua diffusione, così come altre specie di insetti alieni come ad esempio la Popillia. Il via libera alla vespa samurai, un insetto antagonista della cimice delle dimensioni di poco più di un millimetro, apre nuove prospettive, anche se ci vorrà tempo prima di avere risultati significativi”.

Intanto è stato firmato in settimana dai Ministri delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, e dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, hanno firmato il decreto ministeriale che prolunga i provvedimenti nazionali che prevedono l’indicazione di origine nelle etichette per  riso, grano per la pasta e pomodoro nei prodotti trasformati in vigore oltre il 1° aprile, data di entrata in applicazione del regolamento europeo 775 del 2018. “Il provvedimento è di particolare interesse per le nostre province perché prevede che sull’etichetta del riso continuino a essere indicati il paese di coltivazione, il paese di lavorazione e quello di confezionamento. Se le tre fasi avvengono nello stesso Paese è possibile utilizzare la dicitura ‘Origine del riso: Italia’”, spiega Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli – Biella con delega al settore risicolo.  Commenta  Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara – Vco: “Un risultato positivo, e fortemente sostenuto da Coldiretti che ha promosso la campagna #MangiaItaliano e che ha dato vita, oltretutto, insieme a Filiera Italia ad una alleanza salva spesa Made in Italy. Un segnale inviato anche grazie alla raccolta firme dello scorso autunno per cui Coldiretti, insieme a Campagna Amica, è stata promotrice dell’iniziativa dei cittadini europei che ha raccolto oltre 1,1 milioni di firme in 7 Stati membri e che chiede di estendere l’obbligo di indicazione della materia prima in tutti gli alimenti, promossa con il sostegno di numerose organizzazioni e sindacati di rappresentanza europee. Nella nostra regione abbiamo raccolto oltre 100 mila firme per salvaguardare le produzioni Made in Piemonte facendo un vero e proprio fronte comune per la trasparenza che non può essere più ignorato da una Ue che ha avuto sinora un atteggiamento incerto e contradditorio, obbligando a indicare l’origine in etichetta per le uova ma non per gli ovoprodotti, per la carne fresca ma non per i salumi, per la frutta fresca ma non per i succhi e le marmellate, per il miele ma non per lo zucchero. L’origine in etichetta è una misura fondamentale per sostenere il Made in Piemonte, soprattutto oggi per quanto riguarda il riso e i prodotti lattiero caseari, ancor più in un momento difficile come questo che stiamo vivendo in cui dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza”.